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Governo Meloni, i primi provvedimenti e i 39 sottosegretari

Dai rave party all'ergastolo fino al Covid. Nulla però contro il caro bollette. "Al prossimo Cdm" dice la premier

Fra i primi provvedimenti del Governo Meloni in Cdm ci sono l’intervento sull’ergastolo ostativo e il rinvio della riforma penale. Ma anche lo stop all’obbligo di vaccino per il personale sanitario.

Non solo. C’è la lineadurissima – sui rave party e la composizione finale dell’esecutivo con la scelta di viceministri e sottosegretari. Il governo Meloni affronta il suo primo vero Consiglio dei ministri approvando una serie di misure su diversi fronti. La speranza, ha spiegato la premier il 31 ottobre, è ora che “nel prossimo Cdm ci siano le prime misure anche sull’energia“. In attesa della prossima riunione tra ministri, la data dovrebbe essere quella del 4 novembre, queste le prime misure adottate dall’esecutivo.

Foto Ansa/Chigi Filippo Attili

Nuovo approccio al Covid

Fra le misure del Governo Meloni, come detto, il via libera del Consiglio dei ministri al decreto legge che contiene anche normative sugli obblighi vaccinali anti Covid. Il testo, si legge nel comunicato ufficiale di Palazzo Chigi, “modifica le disposizioni vigenti in materia di obbligo vaccinale, in considerazione del mutato quadro epidemiologico.” In particolare, ”si anticipa dal 31 dicembre al 1° novembre 2022 la scadenza dell’obbligo vaccinale per il personale esercente le professioni sanitarie, per i lavoratori impiegati in strutture residenziali, socio-assistenziali e socio-sanitarie e per il personale delle strutture che effettuano attività sanitarie e sociosanitarie.”

I rave party

A seguito del raduno non autorizzato, in un capannone dismesso, nei pressi di Modena, di migliaia di giovani, anche dall’estero, il decreto legge norma anche i cosiddetti rave party. Il Governo Meloni ha modificato “le norme relative all’invasione di terreni o edifici, pubblici o privati, con la previsione della reclusione da 3 a 6 anni e della multa da 1.000 a 10.000 euro. Se il fatto è commesso da più di 50 persone allo scopo di organizzare un raduno dal quale possa derivare un pericolo per l’ordine pubblico o la pubblica incolumità o la salute pubblica. Nel caso di condanna o applicazione della pena su richiesta delle parti, si prevede la confisca delle cose utilizzate per commettere il reato“.

Foto Ansa/Chigi Filippo Attili

Governo Meloni, i sottosegretari

ll Consiglio dei Ministri ha infine nominato 39 sottosegretari, nel rispetto dei limiti previsti dalla legislazione vigente. Dei nuovi sottosegretari del Governo Meloni, 8 assumeranno le funzioni di Viceministro. Fratelli d’Italia, principale partito della maggioranza, ottiene 18 posti tra viceministri e sottosegretari (7 donne e 11 uomini). Alla Lega vanno 11 posti (3 donne e 8 uomini), a Forza Italia 8 (3 donne e 5 uomini). Su un totale di 39 nomi, le donne sono 13, ossia esattamente un terzo. Fra i nomi più noti ci sono Edmondo Cirielli (FdI) viceministro agli Esteri; Nicola Molteni (Lega), agli Interni. Vittorio Sgarbi alla Cultura assieme a Lucia Borgonzoni (Lega). Isabella Rauti (FdI) alla Difesa. Alberto Barachini (Forza Italia) all’Editoria. Edoardo Rixi (Lega) e Galeazzo Bignami (FdI) viceministri alle Infrastrutture. Quest’ultimo finito nel vortice delle polemiche – già in campagna elettorale – per una foto circolata sui social che lo ritrae in camicia nera con la croce uncinata nazista.

I sottosegretari del Governo, dopo Giorgia Meloni (prima in alto a sinistra). Foto Ansa

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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