Il Brasile è alla vigilia delle elezioni presidenziali. Ed è scontro totale tra Lula e Bolsonaro. Durante il dibattito tv prima del voto di domenica 30 ottobre, fra i due sfidanti sono volate parole grosse. La posta in gioco è altissima: la presidenza di uno dei paesi più importanti del mondo.

Hai fatto del Brasile un Paese più isolato di Cuba“, ha affermato il leader di sinistra al rivale di destra. Bolsonaro ha replicato collegando i governi di Lula alle dittature dell’America Latina e ha ricordato le opere finanziate dai governi del Pt in altri Paesi. Il presidente ha poi giocato sui termini religiosi e rivolgendosi all’avversario ha dichiarato: “Dovrò esorcizzarti perché tu smetta di mentire?“.

Foto Ansa/Epa Antonio Lacerda

Sulle ultime ore di campagna elettorale interviene anche la Corte Suprema del Brasile. I magistrati chiederanno al Governo di riattivare un fondo internazionale da un miliardo di dollari volto a proteggere le foreste dell’Amazzonia, in quanto il Brasile si trova ad affrontare una deforestazione dilagante. Dopo che Bolsonaro si è insediato alla presidenza nel 2019, il fondo è fermo. Il presidente uscente del Brasile ha indebolito le misure di protezione ambientale in Amazzonia, sostenendo che l’agricoltura commerciale e l’estrazione mineraria erano necessarie nella regione per ridurre la povertà. Da allora la deforestazione è aumentata, spinta dal disboscamento illegale e dall’estrazione dell’oro.

Brasile in bilico fino all’ultimo

Ma Bolsonaro può davvero vincere il ballottaggio e farsi rieleggere presidente del Brasile? Non è impossibile perché Lula, il favorito, non ha vinto al primo turno. Le elezioni di domenica 2 ottobre avevano decretato la necessità di un secondo turno fra i due candidati principali. Da un lato, appunto, il capo dello Stato uscente, dall’altro Luiz Inácio Lula da Silva, già presidente fra il 2003 e il 2011. Al primo turno Lula (Pt, sinistra) ha ricevuto 57.254.672 voti, pari al 48,43%, mentre Jair Bolsonaro (Pl, destra) ne ha ottenuti 51.070.672, equivalenti al 43,20%.

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Lula in vantaggio

Luiz Inácio Lula da Silva, 76 anni, icona della sinistra di tutto il Sudamerica, non ha dunque confermato i pronostici di vittoria. Ma il ballottaggio non è che una “proroga“, aveva commentato egli stesso al termine dello primo scrutinio, spronando i delusi. Tornato a San Paolo da San Bernardo do Campo, sua roccaforte elettorale dove aveva votato, Lula aveva atteso il responso al Novotel Jaraguà, con la moglie Janja, il vice designato per il suo futuro governo, Geraldo Alckmin, e l’ex presidente Dilma Roussef.

Al termine della serata aveva raggiunto l’avenida Paulista, prenotata per il bagno di folla della svolta, e ridotta invece a teatro per un simbolico abbraccio con qualche decina di migliaia di sostenitori. Può darsi che la sera del 30 ottobre le cose siano diverse. E Lula torni clamorosamente al potere in Brasile dopo la piena riabilitazione seguita a una non breve carcerazione, negli anni scorsi, con l’accusa di corruzione.

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