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Elezioni, von der Leyen fa infuriare il Centrodestra. Salvini: “Ci minaccia”

Mozione di sfiducia della Lega contro la presidente della Commissione che ha paragonato l'Italia del dopo 25 settembre all'Ungheria di Orban

A pochi giorni dalle elezioni in Italia, dichiarazioni dall’America della presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, terremotano la politica nostrana. E scatenano la dura reazione del Centrodestra, la coalizione che ha la probabilità, per non dire la certezza, di vincere con un ampio margine di seggi in Parlamento. 

Vedremo l’esito delle elezioni in Italia, le abbiamo avute anche in Svezia. Il mio approccio è che qualsiasi governo democratico voglia lavorare con noi, lavoriamo insieme“, ha detto la presidente della Commissione Europea riferendosi al voto italiano. E lo ha fatto il 22 settembre rispondendo a una domanda da parte degli studenti di Princeton, nel New Jersey. “È interessante – ha continuato von der Leyen – vedere le dinamiche nel Consiglio Europeo: non sei solo uno Stato membro che dice ‘voglio questo, voglio quello‘, ma sei nel Consiglio e ti rendi conto che ‘oh mio Dio, il mio futuro e il mio benessere dipendono anche da quello di tutti gli altri 26’. È il bello della democrazia: siamo un po’ lenti, parliamo molto.”

Le elezioni e gli “strumenti

A questo punto è arrivata una frase che a molti è apparsa di troppo. “Vedremo – ha detto la presidente della Commissione Ue riferendosi all’Italia – se le cose andranno nella direzione difficile, ho parlato dell’Ungheria e della Polonia, abbiamo strumenti. E il popolo, cui i governi devono rendere conto, svolge un ruolo importante“.

Il premier ungherese, Viktor Orban. Foto Ansa/Epa Vivien Cher Benko

L’accenno al ruolo del popolo – quindi alle elezioni del 25 settembre – e il paragone indiretto fra l’Italia e il tandem UngheriaPolonia – i due Stati membri dell’Unione europea sulla soglia di un regime antidemocratico – ha fatto scoppiare una bufera di polemiche. Soprattutto per la frase di Ursula von der Leyen sul fatto che “abbiamo gli strumenti“. Ossia eventuali giri di vite e reprimende come sta avvenendo nel caso dell’Ungheria di Orban, a cui la Ue è pronta a tagliare i fondi europei per il tasso di illiberalità del regime di Budapest.

Bruxelles prova a mettere una toppa

Penso che sia assolutamente chiaro che la presidente von der Leyen non è intervenuta nelle elezioni italiane quando ha parlato di strumenti. Ha fatto riferimento a procedure in corso in altri paesi” è la difesa di rito del portavoce della Commissione Ue, Eric Mamer, da Bruxelles. Nella sua risposta la presidente “ha esplicitamente detto che la Commissione lavorerà con tutti i governi che usciranno dalle elezioni e che vogliono lavorare con la Commissione europea“, ha aggiunto Mamer.

Lega, mozione di sfiducia

Ma dal punto di vista del Centrodestra le parole di Ursula von der Leyen hanno avuto tutt’altra eco. “Si tratta di una squallida minaccia, un’invasione di campo non richiesta” ha attaccato Matteo Salvini a Mattino Cinque, oggi 23 settembre. “La signora rappresenta tutti gli Europei, il suo stipendio è pagato da tutti noi. Si è trattata di una disgustosa e arrogante minaccia. Il gruppo parlamentare della Lega presenterà una mozione di censura. Domenica votano gli italiani non i burocrati di Bruxelles. Se io fossi il presidente della Commissione Ue mi preoccuperei delle bollette“.

I leader del Centrodestra in piazza del Popolo a Roma a chiusura della campagna elettorale il 22 settembre. Foto Ansa/Giuseppe Lami

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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