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Gas, scontro Ue-Russia sul price cap. Mosca: “Con un tetto al prezzo chiuderemo le forniture”

A sei mesi dalla guerra in Ucraina i paesi europei sono pronti a imporre un limite invalicabile al prezzo delle importazioni di idrocarburi

La guerra in Ucraina assume in Europa il volto di guerra del gas. Nell’Unione europea cresce la determinazione a porre un tetto al prezzo del gas russo e Mosca, per ritorsione, si dice pronta a chiudere per sempre i rubinetti all’Occidente.   

Sono della ferma convinzione che è tempo di un tetto al prezzo del gas dai gasdotti russi in Europa“, ha detto la presidente della commissione Ue, Ursula von der Leyen. “Se i Paesi ostili metteranno un tetto ai prezzi sulle risorse energetiche russe, Mosca fornirà petrolio solo ai Paesi che si adeguano alle condizioni del mercato“, ha replicato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, citato dalla Tass.

Foto Ansa/Epa Anatoly Maltsev

Molto più duro il vice capo del Consiglio di sicurezza russo Dmitry Medvedev, come riporta la Tass. Il gas russo, ha detto, “non ci sarà più” in Europa se l’Ue imporrà il price cap. Medvedev ha detto ancora: “Sarà come per il petrolio. Semplicemente non ci sarà più gas russo in Europa“. L’affidabilità del gasdotto Nord Stream, che porta il gas russo in Europa, è minacciata a causa della mancanza di dotazioni tecnologiche, ha aggiunto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, citato dalla Tass. “Non ci sono riserve tecnologiche, è in funzione solo una turbina, quindi fate voi i conti“, ha detto il portavoce.

Il G7 e il gas

I ministri delle finanze del G7 hanno intanto approvato il piano che prevede di fissare un tetto al prezzo del petrolio che proviene dalla Russia. Lo riporta l’agenzia Bloomberg. “Sul tetto al prezzo del petrolio, vogliamo costruire una coalizione ampia, oltre il G7, vogliamo convincere tutti i paesi dell’Ue e anche oltre“. Così il ministro delle finanze tedesco, Christian Lindner. Importante “è che si raggiungano buoni risultati velocemente. I G7 vogliono il tetto al prezzo del petrolio.” “Confermiamo la nostra comune intenzione politica di finalizzare e attuare un divieto globale di servizi che consentono il trasporto marittimo di petrolio russo e prodotti petroliferi a livello globale“, spiegano i ministri in un comunicato.

Foto Ansa/Epa Andrzej Lange

La fornitura di tali servizi sarà consentita solo se il petrolio sarà acquistato al prezzo fissato o al di sotto di tale prezzo (price cap, ndr.) determinato da un’ampia coalizione di Paesi che aderiscono al tetto e lo attuano“, prosegue il comunicato. L’intenzione dei ministri è attuare il tetto in linea con la tempistica delle sanzioni Ue sul petrolio russo previste dal prossimo 5 dicembre. Per il momento i ministri non fissano i confini del tetto. Lo fisserà la coalizione di paesi che lo applicherà, sulla base di input tecnici. “Il prezzo sarà comunicato pubblicamente in modo chiaro e trasparente“, concludono i ministri.

Le misure in Italia

Varrà “uno o due miliardi” l’intervento previsto la settimana prossima dal governo per “consentire di avere nell’immediato energia e gas a prezzo calmierato“. Lo ha anticipato il ministro del Turismo, Massimo Garavaglia. Sul punto è intervenuto anche il ministro della Salute, Roberto Speranza. “Già dalla prossima settimana il Governo metterà in campo provvedimenti che abbasseranno i costi della bolletta energetica. L’obiettivo è far recuperare potere d’acquisto. L’Italia chiede da mesi un tetto al prezzo del gas, non tutti erano d’accordo nell’Unione europea ma le cose stanno cambiando“.

Il ministro del Turismo, Massimo Garavaglia. Foto Ansa/Emanuele Valeri

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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