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Meteo: in arrivo nubifragi al Sud, Italia di nuovo spaccata in due

Dalla Basilicata alla Puglia e dalla Calabria alla Sicilia, ecco dove sono attese forti piogge

Nei prossimi giorni il meteo evolverà sull’Italia in modo diverso fra Nord e Sud. Fra alta pressione e un vortice ciclonico. 

Saranno due, quindi, i protagonisti principali del meteo sul nostro Paese. Il primo sarà l’alta pressione che riuscirà a proteggere il Nord e gran parte del Centro, il secondo sarà un vortice ciclonico che dai Balcani si avvicinerà minacciosamente al Sud. Antonio Sanò, direttore e fondatore del sito www.ilmeteo.it sostiene che la posizione decentrata verso ovest dell’anticiclone favorirà la discesa di correnti settentrionali su tutte le regioni.

Foto Twitter/@GiancarloVinci4

Il vento, principalmente di maestrale, oltre a riportare un clima più accettabile su tutte le regioni, favorirà la formazione di un vortice che dai Balcani punterà le regioni meridionali. Di conseguenza il tempo sarà prevalentemente soleggiato al Nord (soprattutto sulle regioni di Nord-Ovest). Ma anche su gran parte del Centro, in Sardegna e sulla Sicilia occidentale. Sul resto delle regioni, in particolare al Sud, l’atmosfera diventerà via via sempre più instabile e con temporali anche molto forti.

Meteo, rischio grandine

Da martedì 23 agosto ci si attendono nubifragi in Puglia, Basilicata, Campania, Calabria e Sicilia centro-orientale. Le temperature dei mari saranno ancora molto calde, i fenomeni meteo potranno così risultare anche violenti. È forte il rischio di grandine intensa, con la possibile formazione di vortici d’acqua o, in casi più estremi, di tornado. Sotto il profilo termico, le temperature si manterranno in media con il periodo almeno fino a mercoledì 24, salvo diminuzioni fisiologiche dovute al maltempo. Dopo di che tenderanno a salire sopra la media di qualche grado, Ma il caldo non sarà mai insopportabile come lo è stato per gran parte di questa estate.

Foto Ansa/Epa

Cosa succede in Europa

Siamo in ogni caso di fronte alle conseguenze dei cambiamenti climatici e della peggiore siccità degli ultimi anni in tutta Europa. Anche all’estero non stanno meglio che in Italia. In Serbia si è verificato un caso davvero particolare. Il meteo molto caldo ha spinto il fiume Danubio a uno dei livelli più bassi in quasi un secolo. E ha così portato alla luce i relitti di dozzine di navi da guerra tedesche cariche di esplosivo affondate durante la seconda guerra mondiale vicino alla città portuale serba di Prahovo. Furono centinaia le navi della flotta del Mar Nero della Germania nazista che nel 1944 si rifugiarono sul Danubio mentre si ritiravano dall’avanzata delle forze sovietiche.

La siccità di quest’anno, considerata dagli scienziati come una conseguenza del riscaldamento globale, acuità dal bollente meteo estivo, ha fatto riemergere in sostanza oltre 20 relitti su un tratto del Danubio vicino a Prahovo. Si tratta di imbarcazioni che in vari casi contengono ancora tonnellate di munizioni ed esplosivi. “La flottiglia tedesca si è lasciata alle spalle un grande disastro ecologico che minaccia noi, gente di Prahovo“, ha detto Velimir Trajilovic, 74 anni, che ha scritto un libro sulle navi tedesche. Sparse sul letto del fiume, alcune delle navi hanno ancora  torrette, ponti di comando, alberi spezzati e scafi contorti, mentre altre giacciono per lo più sommerse sotto banchi di sabbia.

Resti di nave tedesca della seconda guerra mondiale riemersi dal fondo del Danubio a Prahovo, in Serbia. Foto @Reuters

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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