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Russia, muore in un attentato la figlia dell’ideologo di Putin

Darya Dugina, commentatrice televisiva, uccisa nell'esplosione della sua auto. Il padre, Oleksandr Dugin, sfugge alla morte perché era a bordo di un'altra vettura

Terrore in Russia, dove è morta in un attentato Darya Dugina, 30 anni. Commentatrice politica, era figlia del filosofo Oleksandr Dugin, considerato l’ideologo di Putin.

La donna ha perso la vita a seguito dell’esplosione della sua auto alla periferia di Mosca. Il fatto è avvenuto verso le 21.45 – ora locale – di sabato 20 agosto, nei pressi del villaggio di Velyki Vyazomi. Una località a circa 20 chilometri a ovest rispetto alla capitale della Russia. Secondo le prime informazioni, la donna era alla guida di una Toyota Land Cruiser Prado di proprietà del padre sulla quale non c’erano altri passeggeri. Dopo la deflagrazione – hanno raccontato alcuni testimoni – l’auto si è rovesciata ed è finita fuori strada. I soccorritori hanno recuperato il corpo ormai carbonizzato della vittima. In alcuni video – diffusi in rete – si vede Dugin disperato, con le mani nei capelli, a pochi metri dall’auto in fiamme.

Al momento, l’ipotesi più probabile è che si sia trattato di un attentato. Secondo alcune fonti lo stesso Dugin avrebbe dovuto trovarsi in auto con la figlia, commentatrice televisiva, ma alla fine ha deciso di viaggiare su un’altra vettura. Il filosofo ideologo della Russia di Putin aveva partecipato in prima persona a una conferenza dal titolo Tradizione e storia, vicino a Mosca, alla quale era stata presenta anche la figlia Darya come ospite.

Russia, chi è Dugin

Oleksandr Dugin, consigliere di diversi politici, è un filosofo russo noto per le sue opinioni anti-occidentali, di estrema destra e ‘neo-eurasiatiche’. Negli ultimi anni i media occidentali lo hanno bollato come uno degli ispiratori della politica estera di Vladimir Putin. Per la stampa russa sarebbe invece una “figura marginale” per le sue opinioni, ritenute “troppo radicali anche dai nazionalisti“. Nel 2014 – riporta Russia Today – l’Università statale di Mosca lo aveva licenziato. Dugin era stato protagonista di un appello a “uccidere, uccidere, uccidere” gli ucraini.

A Mosca gli investigatori hanno aperto un’indagine criminale sull’uccisione di Darya Dugina. Gli stessi inquirenti del Dipartimento investigativo della capitale russa indagano anche per la modalità con la quale è stato compiuto l’attentato. Un atto che ha messo in pericolo diverse persone. Gli investigatori moscoviti hanno dichiarato che, dai primi accertamenti, appare probabile che sulla Toyota Land Cruiser ci fosse “un ordigno esplosivo“. Sembra, dunque, dalle prime informazioni, che questo attacco sia avvenuto per colpire un personaggio simbolo della guerra della Russia all’Ucraina. Sebbene appaia un attentato in parte fallito perché Dugin non si trovava sull’auto esplosa. Difficile però immaginare che le conseguenze dei fatti, con la morte di Darya Dugina, non inneschino un’ulteriore escalation nella tensione fra Mosca a Kiev nelle settimane a venire.

Oleksandr Dugin, in Occidente considerato l’ideologo di Putin

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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