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Taiwan e Ucraina, la Cina invia truppe in Russia

Ufficialmente per esercitazioni militari congiunte senza collegamenti con la crisi internazionale

La Cina invia le sue truppe in Russia per un ciclo di esercitazioni militari. Per la prima volta dallo scoppio della guerra in Ucraina. E poche settimane dopo la visita di Nancy Pelosi a Taiwan. 

Operazioni militari congiunte con l’esercito di Mosca e le forze di altri paesi tra cui India, Bielorussia e Tagikistan. A riferirlo è il ministero della Difesa della Cina, precisando che la presenza cinese “non è correlata all’attuale situazione internazionale e regionale“. Sembra quasi una giustificazione non richiesta ma fornita in via preventiva. Le operazioni militari fanno parte di un accordo di collaborazione con “l’obiettivo di approfondire la cooperazione pratica e amichevole con gli eserciti dei paesi partecipanti. Migliorare il livello di collaborazione strategica tra le parti. Rafforzare la capacità di risposta a varie minacce alla sicurezza“, si legge in una nota.

Foto Ansa/Epa Ritchie B. Tongo

L’annuncio del ministero della Difesa cinese è maturato dopo giorni di tensioni crescenti tra Pechino e gli Usa a causa della visita fatta a Taiwan a inizio mese dalla speaker della Camera americana Nancy Pelosi. La leadership comunista ha reagito con rabbia alla mossa considerata un assist alle forze indipendentiste di Taipei. Ma la Cina ritiene Taiwan parte “inalienabile” della madrepatria da riunificare anche con la forza, se necessario. Per una settimana, l’Esercito di liberazione popolare ha organizzato manovre senza precedenti intorno all’isola, testando un blocco aereonavale e lanciando anche missili balistici.

Cina, esercitazioni in Russia

Attualmente, sono in corso “missioni di pattugliamento e prontezza al combattimento“. A luglio la Russia aveva annunciato l’intenzione di tenere le esercitazioni militari Vostok (Est) dal 30 agosto al 5 settembre. E questo a dispetto dell’onerosa guerra in corso contro l’Ucraina, anticipando pure la partecipazione generica di forze straniere, senza nominare la Cina. Il distretto militare orientale della Russia, che ha in carico le manovre, include parte della Siberia e ha il suo quartier generale a Khabarovsk, vicino al confine cinese.

A destra, il presidente cinese Xi Jinping. Foto Ansa/Epa

L’alleanza Mosca-Pechino

Le ultime manovre di questo tipo si sono svolte nel 2018, in altri tempi rispetto all’attuale crisi di Taiwan. L’esercito popolare di liberazione vi prese parte per la prima volta, nell’ambito di un accordo di cooperazione annuale bilaterale con Mosca che è pienamente operativo. Con il presidente cinese Xi Jinping e l’omologo russo Vladimir Putin, Pechino e Mosca hanno rafforzato sempre di più i legami bilaterali in vari settori. Anche in campo militare. Xi e Putin annunciarono a Pechino lo scorso 4 febbraio, in occasione della cerimonia di apertura dei Giochi olimpici invernali di Pechino 2022, la partnership “senza limiti“. Il tutto 20 giorni prima che Mosca – il 24 febbraio – iniziasse la sua “missione militare speciale” in Ucraina.

Foto Ansa/Epa Mikhail Klimentyev

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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