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Porto Cervo: yacht sugli scogli, un morto e diversi feriti

All'Argentario si cerca una donna dispersa dopo uno scontro mortale fra un motoscafo e una barca a vela il 23 luglio scorso

Uno yacht di 21 metri è finito sugli scogli al largo di Porto Cervo: il bilancio è di un morto e di alcuni feriti. Una settimana fa, fra l’Argentario e l’lsola del Giglio, in Toscana, lo scontro mortale fra un motoscafo e una barca a vela. 

L’incidente a Porto Cervo, in Costa Smeralda (Sardegna) è avvenuto nella serata di ieri 31 luglio. Un uomo di 63 anni, cittadino inglese – forse l’armatore dello yacht – ha perso la vita. Nell’immediatezza della tragedia gli uomini della guardia costiera di Olbia e Porto Cervo lo hanno soccorso ancora vivo, ma è l’uomo è spirato poco dopo. A bordo dell’imbarcazione c’erano 7 persone, compresa la vittima. Gli altri 6 sarebbero tutti rimasti feriti. I soccorritori li hanno sbarcati a Porto Cervo e li hanno assistiti sul posto. Sono intervenuti i medici del 118 di Arzachena e di Porto Cervo. Due feriti versano in gravi condizioni, ricoverati d’urgenza in ospedale.

Secondo le prime informazioni, l’incidente, che è avvenuto intorno alle 20.40 del 31 luglio. Il gruppo a bordo dello yacht navigava davanti alle isole Li Nibani. All’origine del dramma potrebbe esserci la manovra improvvisa del comandante, per evitare la collisione con un’altra imbarcazione. Lo yacht di 21 metri è semiaffondato e il relitto è già stato recuperato e trainato dai rimorchiatori fino allo scalo a Porto Cervo.

Yacht contro barca a vela

La tragedia di Porto Cervo si è verificata una settimana dopo l’incidente del 23 luglio nelle acque fra l’Argentario e l’Isola del Giglio, in Toscana. Coinvolte un’unità a vela italiana e un’imbarcazione danese. Lo yacht avrebbe centrato in pieno la barca a vela. Un uomo di 59 anni, Andrea Giorgio Coen, noto anche perché direttore di una galleria d’arte specializzata in arazzi e tappeti antichi in via Margutta a Roma, è morto. Anna Claudia Cartoni, tecnico federale di ginnastica artistica, è ancora dispersa in mare: le ricerche continuano. Ferito, ma non in pericolo di vita, suo marito Fernando Manzo, 61 anni, imprenditore.

In una nota, lo scorso 26 luglio, la procura di Grosseto è intervenuta sulla vicenda dello yacht e della barca a vela. E ha ufficializzato che “a seguito dell’incidente in mare (…) che ha visto coinvolte una decina di persone a bordo di due unità da diporto, risultano indagati i rispettivi conducenti delle imbarcazioni“. I reati che i magistrati contestano sono “di omicidio colposo aggravato e danneggiamento con pericolo colposo di naufragio“. “Quanto alla dinamica” dell’incidente sono diverse le ipotesi al vaglio degli investigatori. “Non risultano, allo stato, elementi circa la possibilità di utilizzo, da parte di uno dei natanti, del pilota automatico“.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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