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Ucraina, bombe russe su Odessa e Kharkiv: ripartirà l’export del grano?

Dal 27 luglio previste le prime navi in partenza dal porto di Chornomorsk

In Ucraina la guerra russa supera i 5 mesi dall’invasione e non accenna a fermarsi. Nuovi bombardamenti hanno colpito all’alba Odessa, la città portuale sul Mar Nero. Ma anche Kharkiv a est, la seconda città del paese, nel cuore della notte.

L’attacco missilistico su Odessa sarebbe avvenuto per mezzo di “velivoli strategici” affermano le autorità dell’Ucraina. Sabato scorso, 23 luglio la Russia aveva bombardato Odessa con missili da crociera. Erano passate appena 12 ore dalla firma in Turchia dell’intesa con Kiev sullo sblocco delle esportazioni del grano.

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Foto Ansa/Epa Sergey Kozlov

Truppe russe – informa ancora lo stato maggiore ucraino – hanno colpito tra la notte e le prime ore del mattino nella regione di Chernihiv e di Sumy, nel Nord-Est del paese, con cannoni e artiglieria pesante. A Kharkiv anche con carri armati. Verso il confine con la Russia gli invasori combattono invece per mantenere i territori conquistati e impedire alle forze dell’Ucraina di avanzare. Tra gli obiettivi colpiti, anche il Parco naturale nazionale delle montagne sacre della Santa dormizione.

Colpiti obiettivi civili

Ma, come detto, l’esercito russo ha colpito nuovamente la notte scorsa anche la città di Kharkiv, la seconda più importante dell’Ucraina dopo Kiev. Lo afferma il sindaco Ihor Terekhov su Telegram, secondo quanto riporta un corrispondente di Ukrinform. “Di nuovo, i bombardamenti notturni della città hanno colpito la zona di Kharkiv più vicina al centro cittadino. Come altre volte, le bombe sono cadute accanto a un edificio che non aveva nulla a che fare con le infrastrutture militari“, ha scritto Terekhov. Finora – ha aggiunto – non vi sono segnalazioni di vittime.

Bombardamenti sul porto di Odessa. Foto Ansa/Odesa City Hall press office

Secondo lo stato maggiore delle forze armate dell’Ucraina, i russi starebbero preparando una offensiva nel Donbass. Ossia sulle città di Siversk e Soledar, nella regione Donetsk. E forze armate bielorusse avrebbero condotto una ricognizione di addestramento sui collegamenti con il centro di comando a partire dalle 6 di questa mattina, 26 luglio, in direzione di Volyn e Polissia, regioni ucraine del Nord. La ricognizione sarebbe avvenuta per il tramite di aerei senza pilota (UAV). Secondo l’Ucraina tutto ciò è il segno del persistere di una “minaccia di attacchi missilistici e aerei dal territorio della Bielorussia“.

L’Ucraina e il grano

Non c’è solo la guerra, però. In Ucraina dovrebbero, malgrado tutto, riprendere le esportazioni di grano verso il resto del mondo, che l’occupazione russa ha bloccato. Si prevede che le prime navi partano domani 27 luglio dal porto di Chornomorsk nel sud-ovest del paese. Seguiranno quelle dai porti di Odessa e Pivdennyi. Lo annuncia il ministro delle Infrastrutture Oleksandr Kubrakov, riporta il Kiev Independent. Russia e Ucraina hanno firmato accordi sostenuti dalle Nazioni Unite per riprendere le esportazioni di grano ucraino attraverso il Mar Nero il 22 luglio scorso. Due giorni dopo, a 5 mesi esatti dall’invasione, i russi hanno ripreso a bombardare il porto di Odessa.

Il segretario dell’ONU, Guterres (seduto) e il presidente turco, Erdogan. Foto Ansa/Epa Sedat Suna

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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