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Anna Caterina Masotti: una storia di moda di famiglia, una storia dell’eccellenza italiana nel mondo

La rubrica di VelvetMAG "Interviste in doppio petto" firmata da Mirco Giovannini in giro tra corsetti e simboli dell'eleganza e non solo dell'universo femminile

Uno splendido passaggio di Alice nel Paese delle Meraviglie vede la protagonista rimproverata per non avere il corsetto e le calze e lei ribatte in sostanza di voler decidere da sola cosa è appropriato, a costo di “indossare un merluzzo!“. Cosa vuol dire per la moda proporre alle donne quegli indumenti capaci di esaltarne femminilità e bellezza?
Mirco Giovannini oggi porta la sua immancabile giacca in doppio petto ad incontrare l’erede di uno dei machi di intimo moda e non solo più noti della storia del costume italiano: Anna Caterina Masotti.

L’Intervista in doppio petto di Mirco Giovannini ad Anna Caterina Masotti

Cosa si prova ad essere Anna Caterina Masotti: l’ultima erede del marchio La Perla: una storia che ha regalato alle donne comodità, eleganza, seduzione e bellezza?
Un profondo senso di gratitudine, e orgoglio. I miei nonni e i miei genitori hanno creato, iniziando da una piccola impresa artigianale e casalinga, un grande marchio dell’intimo e del beachwear di lusso. Un pezzo del Made in Italy famoso in tutto il mondo.
Hanno saputo creare dei gioielli nati nel ‘dialogo’ tra intimità e apparenza. Dando vita come in una magnifica ossessione a quel senso di unicità che ha contraddistinto le creazioni della mia famiglia. Mia nonna diceva sempre che il nostro mestiere era quello di creare bellezza. Con un motto chiaro a guidarla: mai scendere a compromessi su qualità e innovazione. Ogni singolo capo aveva l’obiettivo di sedurre se stessi, prima degli altri. Questo suo insegnamento, è molto radicato in me, anche oggi che non sono più in azienda.
Torniamo alle origini del marchio La Perla: ce ne parli
Le prime parure venivano trasportate in una valigetta foderata di velluto rosso simile a quelle usate dai gioiellieri.
Da questo accostamento alla mia famiglia venne l’idea per il nome da dare alla nuova attività, un nome ispirato all’armonia e alla preziosità del gioiello più femminile: la perla. Una geniale intuizione di marketing all’epoca.
La Perla nasce nel 1954 a Bologna grazie ad una sarta visionaria, Ada Masotti. Ci racconti di lei esperta di corsetteria che ridefinisce il concetto stesso di lingerie
Il mestiere di bustaia ce l’aveva nel sangue mia nonna Ada. Era una donna prima di tutto, e poi una sarta piena di entusiasmo per il suo lavoro. Sapeva creare capi di lingerie che facevano sentire le donne più belle solo all’idea di indossarli. Nel 54 mia nonna decise che voleva un atelier tutto suo, dopo anni che la vedeva impegnata come lavorante in un laboratorio. L’avventura iniziò con due macchine da cucire in una cucina di via Marsala a Bologna.
La perfetta conoscenza del corpo femminile (quello che oggi chiamano know-how) era il suo punto di forza:
il suo essere un’artigiana prima delle moderne fibre elastomeriche le conferiva quella sua grande sensibilità nel rappresentare le forme della donna. In quel momento grazie ai consigli di un collaboratore fidato e caro amico di famiglia, Ubaldo Borgomanero – venditore di grande carisma e capacità comunicativa – riuscì ad aggiornarsi sulle richieste del mercato all’epoca.

Le collezioni La Perla hanno accompagnato il cambiamento della silhouette femminile nel nostro Paese

Mia nonna sperimenta nuove fibre elastiche che consentono di proporre capi più aderenti al corpo: valorizzare senza costringere. Grazie a tale rinnovamento La Perla ha proposto fin dagli Anni ’60 un nuovo concetto di lingerie: capi comodi, colorati, con stampe a quadretti, fiori multicolori e motivi scozzesi. In quel periodo affianca alla produzione della linea classica per la clientela più tradizionale e guarda oltre. L’azienda, ormai più grande, si sposta in nuova sede in cui riesce a differenziare la produzione accedendo a nuovi  mercati.
La gamma è assai varia: body, reggiseno a balconcino, perizoma, calze autoreggenti, sotto giacca, culotte e costumi da bagno.
Gli Anni ’70 sono quelli del ritorno in grande stile di pizzi elasticizzati, sete e trasparenze. Con il reggiseno che inizia a mostrarsi fra audaci scollature. E dell’affermazione italiana e internazionale anche nell’abbigliamento mare: corde, pietre, conchiglie, piume, metalli diventano ornamento nei costumi. Siamo stati, lo dico anche qui con orgoglio primi al mondo. E’ il momento della ribalta di una giovane timida e riservata, Olga, mia mamma. Lei ha sempre amato lavorare dietro le quinte, con passione e grande discrezione.

Dalla gestione familiare, passando per le diverse potenzialità dell’universo lingerie siete approdati al prêt-à-porter e agli accessori di lusso

Grazie anche all’arrivo nel 1981 in azienda, della seconda generazione, ovvero mio padre Alberto Masotti – Presidente da quell’anno fino al 2007 – che ha rinunciato alla professione di medico per dedicarsi totalmente all’impresa di famiglia. Il suo ingresso ha permesso di supportare la parte creativa – soprattutto del settore intimo mare affidata a mia madre – con una visione imprenditoriale diversa e un obiettivo, raggiunto presto e consolidato negli anni: diventare una realtà leader a livello mondiale nel beachwear.
Ancora oggi mi emoziono a rivedere i capolavori che ha creato mia madre: sono opere d’arte che non sfioriscono nel tempo e restano sempre attuali, e ancora oggi i suoi modelli sono ispirazione per i grandi brand. Poi mio padre ha creato una serie di marchi: Ritmo di Perla, Malizia, Marvel, Annaclub, Aquasuit, Oceano, Occhiverdi, Francine, Joelle, Grigiperla (linea uomo) e La Perla Baby (linea bambino) e tanti altri.

Quando entra nella storia di La Perla Anna Caterina Masotti?

Nel 2001 debuttiamo con la sua prima linea di abbigliamento femminile a Milano Moda Donna. Il coordinamento creativo mi viene affidato dopo che da qualche anno mi occupavo di tutta la comunicazione del marchio. Abbiamo puntato ad eguagliare quanto fatto con le collezioni intimo e mare in un gioco vedo-non vedo che caratterizza sempre le nostre collezioni di abbigliamento.
Gli abiti da sera in particolar modo riveleranno l’imprinting La Perla con corpetti stile bustier, con cascate di chiffon e raso, materiali sempre presenti. Abbiamo associato anche linee di accessori: borse, scarpe, ma sempre con qualche riferimento al mondo dell’intimo.

Alcuni materiali meritano di essere ricordati: dal ricamo Cornelly, al macramè, passando per la seta soutache

Ci sono dei materiali che sono punti di forza del brand da sempre. Rappresentano l’essenza dell’unicità La Perla. Parliamo dei pizzi Leavers, così come chiamato dal nome del telaio inglese di cui rimangono soltanto 1.200 esemplari nel mondo. Del ricamo Cornelly – a cordonetto – come del macramè (ricamo su tessuto che poi viene distrutto). Il soutache che è un tubolare di seta che viene applicato a mano per comporre il disegno. O il frastaglio, un’antica lavorazione fiorentina a punto piatto. La Perla poi ha in esclusiva mondiale il tessuto crepe de chine che offre una estrema elasticità.

Torniamo alla linea al femminile: il passaggio Ada ad Anna Caterina Masotti, passando Olga Cantelli

Nonna Ada viene improvvisamente a mancare nel febbraio del 1992. Fino al giorno prima era a lavorare, con il solito entusiasmo, in azienda. Io sono entrata nel Gruppo affiancando mio padre nel 1995, un anno speciale per la famiglia perché mio padre viene nominato Cavaliere del Lavoro dal Presidente della Repubblica Italiana. Mi sono occupata da principio delle cose che sentivo più vicine, fino a diventare Responsabile della Comunicazione La Perla. Le campagne pubblicitarie, il classico materiale di supporto al marchio, la comunicazione online e l’immagine dei nostri 150 negozi in tutto il mondo, a cui aggiungere gli eventi, come sfilate ed altro. Sono stati il mio primo impegno. Poi mi sono stati affidati i progetti speciali: Marriage White&Black Box, i cofanetti Private Show, contenenti cd di musica realizzati ad hoc per il marchio e gadget di pizzo.
Ho ideato personalmente il reggiseno di catene oro su tulle che JLo ha indossato in un suo video. Fino alla collezione autunno-inverno 1999-2000, dove ho affiancato mia madre Olga Cantelli come supervisore della linea di prêt-à-porter. Ho viaggiato moltissimo per 15 anni anche come volto e testimonial del Gruppo. Nel 2004 io e mio padre riceviamo un premio prestigioso, La Kore, l’Oscar della Moda, a Taormina. Quattro anni dopo l’azienda viene acquisita tra gli asset di un fondo americano; mentre attualmente è detenuta dalla Sapinda Holding, una società olandese con sede a Londra.

Ci fa una carrellata degli altri testimonial che hanno indossato le creazioni La Perla

Sarebbe meglio chiedersi chi non ha indossato le creazioni La Perla tra attrici cantanti e personaggi famosi. Spesso anche inconsapevoli del loro ruolo da testimonial: scelta per la sua qualità e indirettamente questo ha contribuito a posizionare il marchio nella sfera dell’eccellenza.
Ricordo come nostre affezionate clienti: Madonna, Kim Basinger, Catherine Zeta Jones, Monica Bellucci, Nicole Kidman, Claudia Cardinale, Sophia Loren, come ho detto, Jennifer Lopez … e tante tante altre

Dopo la cessione dell’azienda cosa fa Anna Caterina Masotti oggi?

Dopo tutto quello che ho realizzato come direttore artistico negli ultimi anni di lavoro, mi sono fermata per fare la mamma, fuori dal mondo della moda. Oggi ho tre figlie, ma la più grande, Sofia, ha la stessa mano leggera, delicata di mia madre. I suoi disegni me la ricordano moltissimo.
Dopo la moda è entrata nella mia vita fotografia, che ho sempre amato ed è sempre stata, anche allora, parte del mio lavoro. Vivo spesso le mie 24 ore osservando, scattando continuamente, l’emozione del momento. Vista la mia riservatezza inizialmente ero titubante, ma non è escluso che arrivi una mostra personale, spinta anche da chi apprezza i miei scatti.
Infine c’è l’ultima fatica di mio padre, Fashion Research Italy (FRI), che seguo con profondo interesse. E’ una fondazione no profit per valorizzare le eccellenze manifatturiere di cui è ricco il nostro territorio, che abbiamo conosciuto, ed è diventato un punto di riferimento per l’intero comparto moda. L’obiettivo è custodire la tradizione del Made in Italy e supportare le aziende nel digitale e nel Green, anche attraverso percorsi formativi mirati. All’ingresso della sede c’è una gigantesca installazione luminosa che rappresenta un corpo femminile. Dedicata a mia madre.

Mirco Giovannini

MIRCO GIOVANNINI - Stilista

Dopo il diploma alla Secoli di Bologna, inizia la prima esperienza come tuttofare presso il maglificio Gabriella Frattini di Fano, dove emerge come stilista. Dopo varie consulenze con i brand più importanti al mondo come Jean Paul Gaultier Femme, Versace Collection, Les Copains, La Perla, nasce nel 2007 il brand Mirco Giovannni dopo il Concorso Who’s next_Vogue Italia - Alta Roma, che scova talenti emergenti. Diverse poi le collaborazioni con le realtà del mass market come Emi maglia uomo e donna (noti per la produzione di Zara, Mango, Massimo Dutti).
Oggi nella sua Romagna ha creato con Gianluca Marchetti, imprenditore e amico,  nuovo progetto: MG ATELIER per la maglieria di lusso rigorosamente firmata “Mirco Giovannini atelier folleria“.

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