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Covid: lockdown in Olanda, ospedali con poco personale in Germania

Drastico peggioramento della pandemia nel Nord Europa dove i governi corrono ai ripari e tornano misure restrittive che sembravano appartenere al passato

Si complica ogni giorno di più la pandemia di Covid fuori dai confini italiani. In Germania “le capacità di trattamento stanno diminuendo” e i reparti di terapia intensiva presentano gravi problemi di personale. Lo ha dichiarato il presidente del Robert Koch Institute Lothar Wieler in conferenza stampa a Berlino. I letti occupati in terapia intensiva sono, secondo l’ultimo report giornaliero del Rki, 19.562 mentre quelli liberi sono appena 2.478.

Germania, paura in Baviera

Particolarmente grave è il caso della Baviera. Secondo un sondaggio della Bayerische Rundfunk 36 distretti sanitari bavaresi su 66 lamentano meno personale a disposizione nella lotta al Covid rispetto alla primavera scorsa. Le persone che lavorano nel tracciamento dei contagi rispetto alla scorsa primavera sono un quinto in meno. La situazione nel Land è decisamente peggiore rispetto a sei mesi fa.

Covid in Olanda, torna il lockdown

Le cose non vanno meglio in Olanda. Il premier Mark Rutte ha annunciato un lockdown parziale di tre settimane. Tra le misure messe in campo la chiusura di bar e ristoranti alle 20 e dei negozi di beni non essenziali alle 18. Via anche i tifosi dagli stadi. Ampliata la gamma di luoghi in cui sarà necessario mostrare il Green Pass. “Il virus è ovunque“, ha sottolineato Rutte affermando che, con il lockdown parziale, si assesterà “un duro colpo” alla risalita dei contagi.
All’Aja, intanto, la polizia ha usato un cannone ad acqua per disperdere 200 manifestanti che stavano lanciando pietre e fuochi d’artificio. Protestavano contro le nuove misure restrittive che il Governo ha annunciato, dopo essersi radunati davanti al ministero della Giustizia. Esattamente di fronte al luogo in cui Mark Rutte stava annunciando il lockdown.

Italia, casi in crescita fra i bambini

Aumentano i casi Covid anche in Italia ma in modo più contenuto. Nessuna regione dovrebbe passare in zona gialla. I dati dell’ultimo monitoraggio della Cabina di regia sull’andamento di Covid-19 danno il Friuli Venezia Giulia ad alta probabilità di progressione verso un rischio alto, la Calabria unica regione a rischio basso. Tutte le altre regioni e province autonome sono classificate a rischio moderato. La circolazione del virus è cresciuta tra gli under 12 e sono in aumento i casi tra 30-49 anni, ha spiegato il presidente dell’Istituto superiore di sanità, Silvio Brusaferro. Ieri 12 novembre nel nostro Paese si sono registrati 8.516 nuovi contagi e altri 68 morti. Dall’inizio della pandemia le vittime del Coronavirus – come causa o concausa – sono 132.686.

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Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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