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Premio Nobel per la Pace, nominato Trump: il presidente Usa potrebbe vincerlo

Il Premio Nobel per la Pace 2021 potrebbe andare, a sorpresa, al presidente degli Stati Uniti Donald Trump. Non si tratta di una gaffe, né di un’ipotesi astratta. Bensì, al contrario, di una possibilità concreta. Per quanto possa apparire poco adatto alla figura di mediatore internazionale di pace, il tycoon ha ricevuto la designazione formale da parte di un parlamentare della Norvegia.

L’uomo politico scandinavo, Christian Tybring-Gjedde, ha formalmente nominato il presidente americano per il ruolo di mediazione svolto nell’accordo di pace tra Israele e gli Emirati Arabi Uniti. “Penso che Trump abbia compiuto più sforzi di qualunque altro candidato per creare pace tra le nazioni”, ha detto il norvegese. Le sue dichiarazioni le ha rilasciate alla Fox News, la tv che il presidente degli Usa ama più di ogni altra.

Difficile immaginare che la mossa, per quanto possa apparire azzardata, non abbia conseguenze sulla campagna elettorale. Negli Usa, come è noto, fra poco meno di due mesi si vota alle presidenziali. Donald Trump, sebbene in recupero sull’avversario democratico Joe Biden, è indietro nei sondaggi. E le malelingue dicono che quella del parlamentare norvegese sia un’operazione a tavolino per rendere meno affannosa la rincorsa del presidente uscente. In ogni caso si tratta di un segnale: gli estimatori di “The Donald” sono tanti anche all’estero. E non stanno a guardare. Si battono, in qualche modo, per la sua rielezione.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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