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Coco Chanel: una vita leggendaria

“Per essere unici bisogna essere insostituibili”. Coco Chanel, il mito della moda, la donna che ha fatto di questa affermazione il motto della sua vita. La stilista francese riesce a rivoluzionare il concetto stesso di femminilità, imponendosi così come figura chiave del Novecento. Ideatrice di abiti lineari e funzionali, cambia il modo di vestire e anche di pensare delle donne. “La moda passa, lo stile resta”, un altro dei suoi diktat. I suoi capi sono il tripudio della classe e dello chic senza tempo. Il mitico tailleur, il tubino nero, il tweed, il bianco e il nero, la borsa 2.55, la camelia, i fili di perle, il profumo Chanel n. 5. Vestiti ed accessori iconici che non dovrebbero mai mancare nel guardaroba di una vera lady.

Coco Chanel
la stilista Coco Chanel, Official Page

Coco Chanel, un’infanzia triste e difficile

Arrivare nell’Olimpo della moda non è stato di certo facile per la celebre stilista. Gabrielle Bonheur Chanel, questo il suo vero nome, nasce il 19 agosto 1883 a Saumur, nella Loira, a 300 km a sud di Parigi. Ha un’infanzia davvero difficile ed un’adolescenza sfigurata dalla tristezza. Di fronte alla vita però Chanel non si è mai piegata, ma solo al cospetto dei suoi amati abiti. Suo padre, Henri-Albert, è un ambulante, sempre in giro di città in città per lavoro. A soli 12 anni Gabrielle perde sua madre Jeanne a causa del tifo e viene abbandonata dal padre, insieme alle sue sorelle Julie e Antoinette, nel collegio del Sacro Cuore di Aubuzine.

Qui impara i rudimenti del cucito e le rimane impresso il rigore degli abiti bianchi e neri, monacali, austeri, eleganti e funzionali. Lo stile che traspose poi, anni dopo, nella sua estetica innovativa. Appena maggiorenne Gabrielle inizia a lavorare come commessa a Moulins, presso il negozio di biancheria Maison Grampayre, dove sperimenta le nozioni di cucito apprese dalle suore.

Gabrielle diventa Coco Chanel

Gabrielle lavora senza sosta e intraprende anche una breve carriera come cantante presso il Café Chantant. La leggenda narra che l’appellativo Coco deriva proprio dalla canzone Qui qu’a vu Coco?” (“Chi ha visto Coco al Trocadero?”), con cui Gabrielle si esibisce. Proprio grazie a questa esperienza Chanel assapora il suo primo boccone di successo. Da quel momento in poi Gabrielle diviene nota a tutti come Coco. L’orgoglio, l’ambizione, la tenacia la guidano verso orizzonti straordinari, che la fanno riscattare per sempre da un’infanzia segnata dal dolore.

Chanel, maison internazionale di lusso, Official Page

Étienne De Balsan: compagno e finanziatore di Coco Chanel

La prima svolta nella vita di Gabrielle è l’incontro nel 1904 con Etienne de Balsan. Lui diviene il suo compagno e primo finanziatore e l’aiuta ad intraprendere la carriera nel mondo della moda. Figlio di imprenditori tessili e ufficiale di cavalleria, Balsan invita subito Chanel a trasferirsi da lui nel 1908 presso la sua residenza: il Castello di Royallieu. La loro storia dura otto anni. Coco, grazie a Etienne, impara a cavalcare. Proprio dal mondo equestre Coco sarà influenzata nel creare, anni dopo, i pantaloni da cavallerizza e le cravattine lavorate a maglia.

Dalla creazione dei cappelli inizia la carriera di stilista di Coco Chanel

Coco nel 1909 inizia la carriera di stilista realizzando cappellini sobri e discreti in un appartamento che Etienne prende in affitto per lei, nonostante fosse contrario ad assecondare la vena artistica dell’amata. Le creazioni di Coco sono in paglia, singole piume e minuti nastri in raso, in assoluto contrasto con quelle più eccentriche dell’epoca. C’è un legame magico tra Chanel e i cappelli. Con essi, infatti, Coco inizia ad avere i suoi primi successi.

Da allora il cappello non è mai mancato nelle collezioni Chanel, sia sulle passerelle di Karl Lagerfeld, sia in quelle attuali di Virginie Viard. Il basco, la paglietta e la veletta sono i modelli cult, quelli che la stessa stilista ama sfoggiare impreziositi dai suoi abiti innovativi. Le amiche di Etienne ben presto si innamorano dei capellini di Coco ed iniziano a sfoggiarli in tutti gli appuntamenti mondani dell’epoca. La vita di Chanel da lì a poco sarebbe nuovamente cambiata.

la stilista Coco Chanel, Official Page

L’incontro con Boy Capel e la nascita della prima boutique Chanel in Rue Cambon

Coco, al Castello di Etienne, conosce Boy Capel, l’amore della sua vita. Ed è subito emozione. Boy è un industriale di Newcastle, che si occupa dell’esportazione del carbone. A differenza di Balsan, Capel incoraggia il lavoro di Chanel e l’aiuta fortemente a trovare la sua strada, la guarisce dalla sfiducia nella vita. Boy e Coco vanno a convivere a Parigi, lui le anticipa i soldi per aprire, nel 1910, la boutique in Rue Cambon 21, la prima boutique Chanel. Coco e Boy però non si sposano, a causa del divario sociale che li separa. Lei è un’orfana, mentre lui appartiene all’alta borghesia. Chanel, inoltre, non rinuncia al lavoro, la moda per lei viene prima di tutto, prima degli uomini. “C’è un momento per lavorare, e uno per amare. Il che non lascia altro tempo a disposizione.”, affermaKarl Lagerfeld nel 2011 crea la borsaBoy” come tributo al grande amore di Coco.

Lo stile funzionale e semplice di Coco Chanel

Nel 1914 Capel aiuta Coco ad aprire un altro negozio a Deaunville, una località costiera. Nonostante l’arrivo della prima guerra mondiale Chanel intensifica il suo lavoro. Il suo stile è vincente, grazie alla semplicità dei suoi abiti. “Fino a quel momento avevamo vestito donne inutili, oziose, donne a cui le cameriere dovevano infilare le maniche: invece io avevo una clientela di donne attive; una donna attiva ha bisogno di sentirsi a suo agio nel proprio vestito”, afferma Coco. Chanel reinterpreta l’abbigliamento dei marinai, realizzando dei maglioni con il medesimo scollo. Lo stile di Chanel è pratico, al contrario di quello dell’epoca, fatto di scomodi bustini e corsetti e impalcature per cappelli. 

la stilista Coco Chanel, Official Page

La rivoluzione del jersey

Il 1916 è l’anno del jersey. Coco acquista da Rodier, un industriale tessile, una partita di jersey lavorato a macchina. Inizia così a realizzare i suoi capi. Grazie alla morbidezza di questo tessuto Coco libera il corpo della donna e le dà praticità di movimento. Una vera rivoluzione! “Alcune persone pensano che il lusso sia l’opposto della povertà. Non lo è. È l’opposto della volgarità“, afferma. Nel 1917 Chanel, grazie a Capel, riesce ad avere ben cinque laboratori e trecento lavoranti. Coco ha dei guadagni notevoli e frequentazioni famose. Celebri sono le amicizie che intrattiene con personalità artistiche dal calibro di Stravinskij, Cocteau, Picasso. 

Coco Chanel: una vita dedicata alla moda

Nel 1918 Chanel rende a Capel l’intera somma che le aveva prestato. Lui si sposa, ma continua a frequentare Coco, l’amore della sua vita. Boy muore a soli 38 anni, per un incidente stradale. Coco, da quel momento in poi a causa dell’immenso dolore, si butta a capofitto nel lavoro.

Negli anni venti Chanel lancia la moda del capello corto, per caso, bruciandosi i capelli su un fornello e essendo costretta a tagliarli. Le donne la imitano. Nel 1925, grazie alla comodità dei suoi capi, Coco trionfa sullo stilista Poiret, suo celebre rivale.

La camelia bianca, il fiore preferito di Mademoiselle Chanel

La camelia compare per la prima volta su un vestito Chanel nel 1923 e da allora la stilista non se ne separa mai. La folgorazione avviene quando Coco ha 13 anni, mentre assiste alla rappresentazione teatrale  “La Signora delle Camelie“. La giovane rimane colpita dal fatto che i dandy dell’epoca indossano la camelia sulla giacca, come simbolo di ricercatezza. Coco la utilizza per decorare la cintura della sua chemise Breton. La predilige bianca e l’abbina allo chiffon al satin, persino alle piume e ai diamanti. L’unione dei petali della camelia forma le leggendarie C intrecciate del marchio.

Camelia Chanel
la Camelia Chanel, Official Page

Il leggendario tubino nero

Il 1926 Coco crea l’iconico tubino nero, la petite robe noire. Nel 1928 trasferisce la boutique da Rue de Cambon 21 al numero 31, dove occupa tre piani. Apre anche un negozio a Londra. Crea il trittico gonna, pullover e cardigan: primo modello distintivo della moda Chanel, realizzato in grigio, beige e il blu scuro oltre all’iconico bianco e nero.

Una donna a 19 anni può essere attraente, a 29 seducente, ma solo a 39 può essere irresistibile. E più di 39 anni non dimostrerà mai nessuna donna che una volta nella vita sia stata irresistibile.”, afferma.

Chanel n. 5, il profumo del successo

Leggendario è anche il primo profumo creato da Coco, Chanel N.5. Una fragranza senza tempo realizzata nel 1921 con l’aiuto di Ernest Beaux, che propone a Coco ben 5 scelte. L’ultima, la quinta, è quella vincente. “Non voglio nessun olezzo di rose o mughetto, voglio un profumo elaborato” e così avviene la creazione del profumo amato da Marylin Monroe. Successivamente, nascono altri profumi, come il N.22, il Gardenia, ispirato ad un altro fiore amato dalla stilista che riproporrà anche nella bigiotteria e il N.19.

Chanel n. 5
l’iconico profumo Chanel n. 5 dal design leggendario

La bigiotteria per Chanel

Coco Chanel si dedica anche alla creazione di bigiotteria, fu la prima a proporla, con uno stile maestoso in netto contrasto all’essenzialità dei suoi abiti. Prima di uscire, guardati allo specchio e levati qualcosa“, un altro dei suoi motti. Indossa sempre sei fili di perle, rigorosamente false: “Una donna ha bisogno di corde e funi di perle“, ma anche  “Alcune persone pensano che il lusso sia l’opposto della povertà. Non lo è. È l’opposto della volgarità.”, afferma. Spesso Coco infilava le perle nella cinta, intorno al collo o le abbinava a lunghe catene dorate con monili colorati, indossati sia di giorno che di sera. Successivamente propone alla sua clientela anche i gioielli veri. La maison ha però una battuta d’arresto a causa della seconda guerra mondiale.

Il ritorno e la borsa iconica 2.55

Coco riprende a fare moda a 71 anni, quando presenta la nuova collezione il 5 febbraio 1954. Lei, come sempre, guarda la sfilata seduta sulle scale con gli specchi, che riflettono le reazioni degli invitati. Nasce il mitico tailleur in tweed, con una gonna che riacquista un pò di lunghezza sotto il ginocchio, la giacca corta e i bottoni dorati. Famoso è quello in maglia rosa indossato da Jackie Kennedy, nel giorno dell’uccisione di suo marito John. Coco, nel febbraio del 1955, ottiene un altro successo, grazie alla borsa 2.55. La stilista per realizzarla prende spunto dalle giacche che gli stallieri indossavano agli ippodromi. Nasce la borsa più copiata al mondo. Ma a Coco non dispiace minimamente perché afferma che essere plagiati è il più grande complimento che si possa ricevere: succede solo ai grandi. Coco è molto attiva anche come costumista disegnando abiti per balletti e film. Negli anni Sessanta lancia il sandalo bicolore.

Chanel 2.55
l’iconica borsa Chanel 2.55, Official Page

Il destino di una leggenda

Chanel muore a 87 anni, il 10 gennaio 1971, all’Hotel Ritz di Parigi. La maison è portata avanti dapprima da Gaston Berthelot Ramon Esparza, assistenti di Coco. Dal 1983 Karl Lagerfeld diviene Direttore Artistico, fino alla sua morte avvenuta nel 2019. Il designer riesce a rendere attuali i codici stilistici del marchio, grazie alla sua originale visione.

Karl Lagerfeld
lo stilista Karl Lagefeld, Official Page

Dal 2019 subentra Virginie Viard, prima donna a ricoprire il ruolo di direttrice artistica dopo Coco. Mademoiselle Chanel, grazie alla sua concezione estetica, ha cambiato profondamente l’iter della moda e la percezione del corpo femminile. Il mondo l’ha ripagata eleggendola regina di gusto, musa di eleganza e icona del Novecento. Una leggenda dalla creatività travolgente. “Non mi pento di nulla nella mia vita, eccetto di quello che non ho fatto.”

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Elena Parmegiani

Moda & Style

Giornalista di moda e costume, organizzatrice di eventi e presentatrice. Consegue la Laurea Magistrale in Comunicazione Istituzionale e d’Impresa all’Università “La Sapienza” di Roma. Muove i primi passi lavorativi con gli eventi per il Ferrari Club Italia, associazione di possessori di vetture Ferrari. Da oltre quindici anni è il Direttore Eventi della Coffee House del prestigioso museo Palazzo Colonna a Roma; a cui di recente si è aggiunto quello di Direttore Eventi della Galleria del Cardinale Colonna. Ha organizzato e condotto molte sfilate di moda per i più importanti stilisti italiani. Come consulente è specializzata nella realizzazione sia di eventi aziendali, sia privati. Scrive di moda, bon ton (con una sua rubrica), arte e spettacolo. Esperta conoscitrice dei grandi nomi della moda italiana, delle nuove tendenze del Fashion e del Made in Italy. Cura anche la rubrica di Velvet dedicata al Wedding. 

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