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Un libro sul comodino di Paolo Benanti

Prima ancora che diventasse papa col nome di Francesco, il cardinale Jorge Mario Bergoglio scriveva: “È un tempo di cambiamenti di portata globale, che ha conseguenze su tutte le dimensioni della vita dei nostri popoli […]. Quello che stiamo vivendo è un ‘cambio epocale'”. Il futuro pontefice si riferiva agli anni attuali.

Algor-etica e Digital Age

Un tempo che adesso occorre saper “leggere” alla luce della tragedia del coronavirus. Ma che si innesta su un fertile terreno di ricerca e sperimentazione, le cui radici affondano in questa età del postumano, degli algoritmi e delle intelligenze artificiali, dell’algor-etica. In una parola del “Digital Age“.

Una teoria del cambiamento

Prova a raccontare, spiegare e sistematizzare la nostra era digitale padre Paolo Benanti, sacerdote francescano, teologo e docente di teologia morale alla Pontificia Università Gregoriana di Roma, specializzato in bioetica ed etica delle tecnologie, con prestigiosi incarichi in Vaticano. Lo fa anche grazie al suo ultimo libro appena uscito: Digital Age – Teoria del cambio d’epoca. Persona, famiglia e societàIl Digital Age è una nuova epoca nella storia dell’uomo, sostiene Benanti. A causa del potere della tecnologia sta davvero cambiando tutto. Occorre dunque comprendere quanto questo processo così profondo ci stia trasformando.

Antropocene, apice del tecno-umano

“Cerco di mettere a fuoco il significato etico e antropologico della tecnologia per l’Homo sapiens – afferma padre Benanti sul suo blog -. Siamo una specie che da 70.000 anni abita il mondo trasformandolo, la condizione umana è una condizione tecno-umana.” “Il virus – spiega Benanti a VelvetMagha accelerato processi già esistenti. Viviamo nel cosiddetto Antropocene, l’era segnata dall’impronta dell’uomo sulla natura, cominciata almeno dal 1945 con la bomba atomica. Adesso la realtà digitale è ovunque, l’intelligenza artificiale, nata negli anni Sessanta ma sviluppatasi vorticosamente negli ultimi tempi, permea tutto”.

Macchine come oracoli

Un cambiamento senza precedenti. “Gli effetti della pandemia ci fanno adesso parlare di smart working – sottolinea Benanti -, così come di altri processi digitali finora rimasti sotto traccia che trasformeranno la nostra vita quotidiana. È come la glaciazione che provoca la scomparsa dei dinosauri e l’avvento di una nuova fase storica”. Muterà anche la nostra spiritualità? “Sta cambiando il modo di relazionarci con il mondo. Ci affidiamo alle macchine come gli antichi si affidavano agli oracoli. Viviamo una sorta di oracolizzazione della macchina. Abbiamo bisogno, perciò, di nuove coordinate per leggere la realtà e preservare la nostra spiritualità”.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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