Esclusiva Velvet

Melanie F., scrittrice e personaggio tv: “L’ amore è libertà senza condizioni” [INTERVISTA ESCLUSIVA]

Bionda, sexy, intelligente ed eclettica. Melanie F., pseudonimo di Melanie Francesca, è una splendida scrittrice, ex modella e personaggio televisivo. Ospite spesso a “Matrix” e a “La Vita in Diretta”. La sua è una vita davvero particolare. Originaria di Zurigo, conosce un businessman emiratino e diviene sua moglie. Attualmente vive tra Dubai e Lugano e ha due figli. Ha pubblicato 13 libri che spaziano dal romanzo alla poesia. Ha esposto le sue opere a Parigi, Milano, Mosca e in Medio Oriente. Come le eroine dei suoi romanzi, Melanie F. ha fatto molta fatica ad adeguarsi agli usi, ai costumi e al diverso ruolo femminile di un mondo diverso dal suo.

Dopo “L’Occidentale” (2017) e “La donna perfetta” (2018), con il nuovo romanzo “L’angelo”  Melanie cambia registro. Dalla commedia brillante ci accompagna in una dimensione più intima, che indaga sulla natura dei sentimenti e apre una prospettiva su quelle ferite, che dall’infanzia e adolescenza determinano la visione della nostra vita e delle nostre scelte. In esclusiva per VelvetMag l’intervista a Melanie F. 

 

Intervista esclusiva Velvet Mag a Melanie F.

 

 

Il suo nuovo libro, “L’Angelo”, è dedicato all’amore, ma anche alle ferite che un sentimento così profondo può arrecare. Paulo Coelho affermava di non pentirsi mai dei momenti in cui si è sofferto, ma di portare su di se le cicatrici come se fossero medaglie. L’amore spesso è carico di dolore.

L’amore per definizione è gioia, non dovrebbe mai essere dolore. Se questo c’è, lo si deve al senso di paura e possesso a cui in genere l’amore è associato. Si vuole possedere l’altro, lo si ritiene proprio. Se c’è dolore significa che il rapporto è sbilanciato e ci si vampirizza vicendevolmente, alternandosi nei ruoli di vittima e cacciatore.

Un po’ come il caso di Dixi verso Richard, lo zingaro, o Bian, il ricco. Invece il vero amore è libertà senza condizioni. E’ amare l’altro perché sei arrivata al punto di amare la vita totalmente e tratti l’altro non come il surrogato delle tue carenze. E’ l’espressione di Dio, della vita stessa, la manifestazione della poesia dell’esistenza. Un po’ come Alan, lo spirito, che ama Dixi. E’ innamorato di lei, si accende ed arde di amore.

 

Dixie, la protagonista del romanzo sempre in balia dei sentimenti

 

La protagonista del libro, Dixi, è una ragazza fragile in balia dell’amore. Si è ispirata a una donna in particolare per questa figura?

C’è una cosa molto curiosa nel come io consideri l’ispirazione, che sta sempre lì, in attesa che io abbia il tempo di ascoltarla durante la giornata. Paradossalmente è sempre il momento giusto, la magia è lì che aspetta di essere rivelata appena ti siedi a un computer. Le mani cominciano a girare impazzite sulla tastiera, la storia esce da sé.È come se uno spirito mi parlasse, qualcuno che mi sta sempre accanto.

Dixi potrei essere io più giovane a Parigi. Anche la vita da modella, da bohémienne, il contatto con una crudezza quotidiana che sembrava una casa senza pareti, dove il vento freddo della povertà sembrava sempre morderti il cuore. Eppure ciò che esce nelle pagine non sono io. E’ qualcosa di più vero della verità, che potrei esprimere da sola. Noi siamo strumenti di voci più grandi di noi che ci attraversano e parlano attraverso di noi. Siamo le porte degli angeli…

Le ferite dell’amore

 

Quanto le ferite del passato, secondo lei, condizionano la nostra vita?

Ognuno di noi nasce con una ferita dentro. Una specie di marchio che determina la nostra esistenza. Come Dixie: la sua rabbia, i suoi tatuaggi e l’atteggiamento mistico nel confronto del mondo. Tutto deriva da questa ferita con cui è venuta al mondo. Nel suo caso è quella dell’abbandono, la stessa inferta ai suoi cari. Un’intera famiglia di anime legate dalla stessa catena di sofferenza, che ogni generazione ha il compito di spezzare, liberando cosi i propri avi. Dixi spera di rompere questa catena che la lega a sofferenze continue, tendendo sempre a ricreare la stessa situazione, che le confermi la sua situazione di abbandono e solitudine.

Invece Alan cerca di spiegarle che il nostro presente non dovrebbe essere legato al passato, ma al futuro. Non siamo il prodotto del passato, noi siamo la nostra ferita. Paradossalmente anche perdendo la memoria, agiremmo nella stessa maniera. Ciò che ci accade è solo la manifestazione di ciò che siamo, non ci plasma ma viene plasmato da noi. Questo ci rende estremamente responsabile e creatori della realtà che sembra capitarci. La ferita è come una radio. Captiamo solo le frequenze su cui siamo programmati. Cambiando la programmazione cambiamo la nostra frequenza. A questo punto il segreto sta nell’elevare la nostra frequenza nell’amore.

L’importanza del presente

E come si fa?

 

Si interviene nell’unico ambito cui ci è dato di accedere: non il passato, non il futuro ma il presente. Entrando nell’adesso, riusciamo a trasformare la nostra vita perché smettiamo di mentire a noi stessi e cominciamo ad essere e basta. Viviamo. Vivendo scopriamo la nostra ferita, dove è nascosta. Nella bocca dello stomaco con un senso di nausea? Nel cuore con un senso di oppressione? Nelle gambe con un senso di paralisi? La nostra ferita ci parla con il dolore, basta contemplarla con amore per guarirla. È quello che fa Alan con Dixi. La ama, basterebbe che Dixi guardasse se stessa con gli occhi di un angelo come Alan per guarire… Noi siamo così perfetti e meravigliosi con le nostre fragilità, che non ci rendiamo conto di avere tutti gli angeli ai nostri piedi…

 

Ritiene che il vero amore possa veramente cambiare la nostra vita?

La vita è amore, l’amore sana e guarisce. Ogni disgrazia, incidente, malattia, depressione non sono altro che manifestazioni della mancanza d’amore.

Le citazioni di Jim Morrison nel libro

 

Jim Morrison con le sue citazioni accompagna ogni capitolo del volume, come mai questa scelta?

Jim Morrison è il surrogato del padre di Dixi, che di Morrison era amico tenendo la foto di entrambi sulla scrivania. Sulla tomba di Jim Dixie va a porre dei fiori, a piangere ad aprire il cuore come se lo aprisse a suo padre. È lì che lo spirito si desta in una tomba settecentesca qualche metro vicino. La guarda così bella e innocente, se ne innamora. Ma Morrison è anche stato un grande esoterista, e non parlo delle allucinazioni della droga. Parlo della sua forza distruttiva di schemi e quotidianità di fronte al richiamo mistico di un aldilà meno scontato della concretezza. Il romanzo ha tinte dark, rock, metalliche. Sembra l’urlo di una rockstar trasposta in un libro.

 

Melanie F. da Lugano a Dubai

 

Lei è originaria di Lugano, ma per amore si è trasferita a Dubai, dopo aver sposato un arabo. Come ha vissuto questo cambiamento?

Per descrivere ciò ho scritto due libri: “l’Occidentale” e “La donna perfetta”. Descrivo le avventure di una ragazza occidentale in un mondo così diverso come gli Emirati. Una donna sposata a un uomo di cultura e religione differenti dalle proprie. Eppure il confronto arricchisce, quando si supera la soglia del dolore. Anna, la protagonista dei due libri, talvolta è al limite dell’isteria. Si tratta di una commedia brillante dai tratti comici. È così che ho affrontato la mia esperienza di dodici anni a Dubai.

Come si trova a vivere a Dubai? Cosa le manca di più dei suoi luoghi d’origine?

Questa città che sembra all’avanguardia, una Las Vegas orientale, invece risulta quasi soffocante, se non ti accontenti di fare shopping e prendere il sole su uno yacht. Mi manca la natura, le montagne, la verità dei rapporti umani. A Dubai tutto è transitorio, temporaneo, come i visti che si danno a chi ci lavora. Se perdi il lavoro, perdi il permesso e gli stranieri non avranno mai passaporti. Io invece sono diventata anche emiratina, a cavallo di due mondi. Ho cominciato a prendere il meglio dall’Italia e dagli Emirati. Ora sono riconciliata con questo paese così esotico. I miei figli parlano l’arabo, cantano l’inno nazionale emiratino, sono la nuova generazione, il prodotto di due mondi.

La tv l’affascina? Le piacerebbe condurre un programma? 

La tv mi affascina a piccole dosi. Non vorrei condurre un programma, non è la mia strada. Preferisco scrivere e dedicarmi alla famiglia, frequentare la tv come ospite. Mi sono ritirata a Dubai, con piacere, per dedicarmi ai miei cari. Nella vita devi scegliere cosa è piu’ importante. Io amo svegliarmi al mattino e portare i miei figli a scuola, amo scrivere e disegnare. Non cambierei questo per niente al mondo. Sono felice.

Melanie F. scrittrice e pittrice

 

Lei è anche una pittrice, ha in programma una prossima esposizione? Se si dove?

Ho molte esposizioni in programma, tra queste c’è un progetto per ora top secret. Presenterò prossimamente “L’Angelo” a Napoli, a Salerno e poi a Torino. Seguitemi sul mio instagram melaniefrancesca_ e . Vi aggiornerò su tutto. E non fatevi ingannare da yacht e paesaggi lussuosi! La spiritualità non conosce concetti come povertà o ricchezza. La spiritualità ama i concetti di fluidità e armonia e soprattutto il non attaccamento. Quando sei libero possiedi il mondo. E il successo ti prende per mano.

 

 

 

Elena Parmegiani

Moda & Style

Giornalista di moda e costume, organizzatrice di eventi e presentatrice. Consegue la Laurea Magistrale in Comunicazione Istituzionale e d’Impresa all’Università “La Sapienza” di Roma. Muove i primi passi lavorativi con gli eventi per il Ferrari Club Italia, associazione di possessori di vetture Ferrari. Da oltre quindici anni è il Direttore Eventi della Coffee House del prestigioso museo Palazzo Colonna a Roma; a cui di recente si è aggiunto quello di Direttore Eventi della Galleria del Cardinale Colonna. Ha organizzato e condotto molte sfilate di moda per i più importanti stilisti italiani. Come consulente è specializzata nella realizzazione sia di eventi aziendali, sia privati. Scrive di moda, bon ton (con una sua rubrica), arte e spettacolo. Esperta conoscitrice dei grandi nomi della moda italiana, delle nuove tendenze del Fashion e del Made in Italy. Cura anche la rubrica di Velvet dedicata al Wedding. 

Pulsante per tornare all'inizio