Musica

Focus su Achille Lauro: bio, carriera e successi musicali

La consacrazione mainstream per Achille Lauro è infine arrivata con il Festival di Sanremo 2020. Dopo il successo condito di polemiche per l’inclusione dello scorso anno, la popstar romana ha dimostrato di sapersi adeguare anche agli standard degli agognati ambienti televisivi; il testimone dello scandalo è passato a Junior Cally, e Lauro è ora un protagonista applaudito e benvoluto. Il naturale coronamento per un personaggio di difficile collocazione, partito con l’hip-hop ormai quasi un decennio fa e presto “adottato” dalla Universal; la major ha da subito dimostrato di crederci, investendoci e accompagnandolo in un percorso che sembra ora aver trovato il suo punto di arrivo.

A livello privato ricostruire il percorso di Achille Lauro è difficile; come molti personaggi nati in seno alla scena rap, quello che presenta è prima di tutto un personaggio, la cui narrazione è fondata sulla maniera di presentarsi e sulle lacunose informazioni fornite in prima persona. Si sa che è nato a Verona nel 1990 con il nome Lauro De Marinis, è cresciuto a Roma si è appassionato alla musica grazie al fratello dj. L’assenza dei genitori, a lavoro in altre città, lo spinge a legarsi all’attività del fratello, seguendolo per eventi ed entrando in contatto con altri musicisti di zona. Intorno al 2012, come molti ragazzi di quegli anni, trova finalmente il rap come propria disciplina di riferimento.

Dagli esordi rap sotto Marracash all’evoluzione pop e il successo di Sanremo: la camaleontica carriera di Achille Lauro dopo la consacrazione del 2020

I primi lavori di Achille Lauro seguono il contesto dell’epoca, e con due mixtape indipendenti si fa notare dalla Roccia Music, divisione della Universal guidata da Marracash e Shablo. I primi due album Achille Idol Immortale e Dio C’è (2014 e 2015) rispecchiano in pieno lo stile Roccia Music; ibridi di pop-rap elettronico del periodo con leggero retrogusto gangsta, con il benestare del convintissimo Marracash. Lauro si dimostra però da subito un personaggio trasversale, deciso a non limitare la propria collocazione nell’ambiente dell’hip-hop da classifica tradizionale. I successivi Ragazzi Madre e Pour L’Amour, anche grazie alla collaborazione con Boss Doms, si spingono verso la contemporanea trap, la dance e le tendenze più pop del momento. Con questi, arrivano anche i primi successi commerciali, con tormentoni quali Thoiry Remix.

La scommessa Achille Lauro si dimostra vincente per la Universal; superato il momento del rap e cavalcato con discreto successo quello trap, manca ora solamente la consacrazione nel pop a tutto tondo. L’occasione arriva nel 2019, quando con una mossa quasi a sorpresa il ragazzo viene presentato alle selezioni di Sanremo. Al netto delle immancabili polemiche legate al look e al fugace passato negli ambienti hip-hop, è l’occasione per reinventare un Lauro diverso; ora pienamente calato nel contesto della musica melodica, degli arrangiamenti analogici e dei ritornelli da classifica, il personaggio si dimostra perfettamente a suo agio in prima serata.

Roll Royce è uno dei maggiori successi del Festival, e la transizione da oggetto misterioso a popstar è ormai completa. Il resto è storia; Sanremo 2020 ha visto il ritorno di Achille Lauro, in un percorso ora serenamente orientato alla tradizione, italiana e non, con i santini di Renato Zero e David Bowie a far da guida. Polemiche sepolte: il ragazzo ora piace, scherza con Fiorello, si presta a gag e siparietti, e si conferma come nuova piccola star del varietà televisivo.

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