Arte e Cultura

Julian Charrière e gli abissi marini in mostra al MAMbo

Julian Charrière. All We Ever Wanted Was Everything and Everywhere
veduta di allestimento / installation view
MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna

Giovane, talentuoso e coraggioso. Tre aggettivi per descrivere Julian Charrière (Morges, 1987), l’artista di origini svizzere protagonista di una mostra aperta fino all’8 settembre al MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna. All We Ever Wanted Was Everything and Everywhere – questo il titolo della personale a cura di Lorenzo Balbi – presenta una ricca selezione di opere tra fotografie, installazioni, sculture e video che affrontano le tematiche più varie: la scienza, l’influenza dei media sulla vita quotidiana, l’esplorazione e la crisi ecologica contemporanea.

Entrando nella Sala delle Ciminiere, il visitatore viene condotto simbolicamente a Bikini – un atollo dell’Oceano Pacifico – dove 70 anni fa hanno avuto luogo 23 esplosioni di bombe atomiche. In particolare una di queste – Castle Bravo – arrivò addirittura a vaporizzare due isole generando un enorme cratere di 2000 metri di diametro fuori dalla scogliera. Ebbene, quattro lavori di Charrière – i video Iroojrilik e As We Used To Float, oltre alle installazioni Pacific Fiction e All We Ever Wanted Was Everything and Everywhere che dà il titolo alla mostra – nascono allo scopo di presentare al pubblico ciò che resta oggi di quei test e di quei luoghi, sopra e sotto il livello del mare.

Julian Charrière. All We Ever Wanted Was Everything and Everywhere
veduta di allestimento / installation view
MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna

Lo stesso tema è trattato in altre fotografie e sculture che ritraggono quel paradiso tropicale, modificato però dal filtro dell’ambiente atomico. Una traccia di questo segno è rintracciabile in Lost at Sea – Pikini Fragment, due opere realizzate con noci di cocco rinvenute sull’atollo e modificate geneticamente.

Julian Charrière. All We Ever Wanted Was Everything and Everywhere veduta di allestimento / installation view MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna

Degna di nota è certamente anche Somehow They Never Stop Doin What They Always Did, una serie di affascinanti architetture che assomigliano a edifici mitologici. Composte di mattoncini di gesso, fruttosio e lattosio, Julian Charrière le ha inumidite con acqua proveniente da alcuni grandi fiumi – come il Nilo, l’Eufrate e il Mekong – per poi assistere alla loro decomposizione progressiva. La forma di queste architetture richiama la torre di Babele ed effettivamente si tratta di sculture che sembrano derivare da un passato lontano.

Senza dubbio di rilievo è anche l’opera In The Real World It Doesn’t Happen That Perfectly, realizzata a quattro mani con l’artista tedesco Julius von Bismarck; il duo è riuscito a trarre in inganno alcune importanti testate giornalistiche (CNN, FoxNews, Daily Mail etc…), diffondendo video di falsi attacchi terroristici nell’Arches National Park dello Utah. In questo modo Charrière e von Bismarck intendono proporre una riflessione a proposito della finzione, della realtà e verità nei media di oggi.

Julian Charrière. All We Ever Wanted Was Everything and Everywhere
veduta di allestimento / installation view
MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna

Tuttavia, bisogna dire che l’artista svizzero – soprattutto con riferimento alle opere ambientate a Bikini – non intende mai esprimere un giudizio morale in proposito, quanto piuttosto rivelare le forze invisibili che permeano il paesaggio. Per approfondire il discorso, si consiglia di leggere l’interessante saggio critico scritto da Julian Charrière insieme a Nadim Samman dal titolo As We Used to Float, Noi che galleggiavamo – Edizioni MAMbo – in cui l’atollo è esplorato come spazio della fantasia e del trauma post test nucleari.

Alla pagina http://www.mambo-bologna.org/ingressoeorari/ è possibile informarsi riguardo agli orari di apertura del museo e riguardo al costo dei biglietti.

Julian Charrière. All We Ever Wanted Was Everything and Everywhere
A cura di
Lorenzo Balbi
Promossa da
Istituzione Bologna Musei | Area Arte Moderna e Contemporanea
MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna
via Don Minzoni 14 | 40121 Bologna

Pubblicazione

As We Used to Float, Noi che galleggiavamo – Edizioni MAMbo

Informazioni generali:
MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna
via Don Minzoni 14 | 40121 Bologna
tel. +39 051 6496611
www.mambo-bologna.org
info@mambo-bologna.org

Manuela Valentini

Arte&Cultura

Manuela Valentini lavora tra Roma e Bologna. Laureata in Storia dell’Arte Contemporanea all’Università di Bologna, è curatrice indipendente di mostre d’arte contemporanea in Italia e all’estero. Tra i vari progetti realizzati, si ricorda New Future – una collettiva promossa da Visioni Future, MAMbo e BJCEM – durante la quale sono stati presentati i lavori di tredici artisti visivi selezionati al W.E.Y.A World Event Young Artist di Nottingham. Ha inoltre curato un focus a proposito dell’arte giovane italiana in occasione di Mediterranea 16, la sedicesima edizione della Biennale dei Giovani Artisti del Mediterraneo. Infine, nel 2014 ha portato un’installazione di Marcos Lutyens in esposizione al MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna. Iscritta all’ordine dei giornalisti dell’Emilia-Romagna, si è occupata di due rubriche (Ritratto del curatore da giovane e L’altra metà dell’arte) per Exibart – per cui continua a scrivere – ma l’esordio in ambito giornalistico è avvenuto nel 2010 sulle pagine culturali de Il Resto del Carlino.

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