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Pietro Pignatelli, l’eccellenza italiana nel musical

L’attore di origini partenopee Pietro Pignatelli, attualmente impegnato nel musical con le canzoni di Pino Daniele “I Musicanti” è l’esempio di come anche in Italia ci siano professionisti di alto livello in grado di sostenere dal vivo ore e ore di spettacolo senza che cali mai l’attenzione del pubblico. Perché non c’è bisogno di andare a Broadway per godere del talento di artisti che stregano la platea non solo recitando ma anche cantando, ballando e sprigionando energia da tutti i pori.

Quanti, andando a vedere un musical storico a Broadway, New York, o a Londra, si sono lasciati scappare la frase: “Che bravi, ce ne fossero di professionisti così in Italia”? Perché qui da noi vige una sorta di arcaica concezione per cui i generi dello spettacolo siano divisi in settori: se sei un attore non vieni preso seriamente in considerazione come cantante, se sei ballerino pure e viceversa.

Invece ci sono artisti bravissimi che hanno una voce meravigliosa, che danzano in modo professionale e, dulcis in fundo, sono anche attori eccellenti. Tra questi c’è Pietro Pignatelli, performer che si è formato all’Accademia d’Arte Drammatica al Teatro Bellini di Napoli prima di entrare nei cast dei più importanti musical italiani: Grease, con Lorella Cuccarini, Pinocchio, con le musiche dei Pooh, Peter Pan, La regina di Ghiaccio, Il pianeta proibito, A qualcuno piace caldo.

Ultimamente interpreta il personaggio dell’artista di strada Dummì nei “Musicanti. Il musical con le canzoni di Pino Daniele”, con la direzione artistica da Fabio Massimo Colasanti.  Spettacolo che, dopo aver spopolato a Napoli, Bari, Firenze, Assisi, Torino, Milano, ha talmente riempito il Teatro Olimpico di Roma da rendere necessaria una nuova data per soddisfare chi era rimasto senza biglietto. Il prossimo 2 agosto Pietro Pignatelli e il suo Dummì saranno all’Arena Flegrea di Napoli per un’unica data che promette di essere uno spettacolo/evento.

“Nonostante Napoli sia la mia città, è quella di cui temo di più il giudizio del pubblico”, spiega lui dopo l’ultima replica capitolina, che ovviamente ha fatto registrare il tutto esaurito. “Perché noi napoletani con le “cose nostre”, ovvero quelle che ci rappresentano e fanno parte della nostra cultura, come il teatro di Totò, la musica di Pino Daniele e tanti altri grandi, siamo molto severi. Siamo attenti e cattivi: quando per esempio il giugno scorso c’è stato un concerto con i successi di Pino Daniele  cantati da altri artisti, è stato criticato parecchio perché, a giudizio di molti, era stato preso “sottogamba”. Figurarsi quando ho saputo che avrei debuttato con un musical con le musiche di Pino proprio a “casa” di Pino. Invece alla fine il pubblico era tutto in piedi a cantare e ballare le canzoni insieme a noi. Lì abbiamo tutti capito che potevamo partire con questo bellissimo progetto in giro per l’Italia”.

Quanto parte occupa nella tua vita la musica di Pino Daniele?

“Sono letteralmente cresciuto a “pane e Pino”, ovvero a pane e tutti i successi di Pino Daniele. Nei miei ricordi più cari ci sono intere notti passate in macchina tra amici a parlare di qualsiasi cosa, donne, vacanze, chiacchiere varie, con in sottofondo le canzoni del grande Pino fisse, le musicassette letteralmente consumate dal continuo riavvolgimento del nastro. Ogni mio amore ha avuto come colonna sonora una canzone di Pino Daniele. Per questo, dopo 22 anni di musical, quando ho saputo che i miei tanti provini per un ruolo nel cast di Musicanti erano andati bene, mi è scoppiato il cuore di gioia. Ho percepito la cosa come un segno del destino perché avevo coronato un piccolo grande sogno”.

E quindi sei diventato Dummì. Chi è Dummì?

“Dummì è un artista che suona la chitarra in mezzo alla strada per tirare a campare e si mette spesso in mezzo ai guai: in questo caso ha chiesto un prestito a un tizio poco raccomandabile, “O Chic”, si è indebitato fino al collo e per questo viene picchiato e offeso. Di me Dummì ha il fatto che non perde mai il sorriso anche se non va tutto sempre bene, ha quella napoletanità positiva che rende bella la vita di chi gli sta intorno”.

Come sei entrato nei panni dell’artista di strada che mostra al “forestiero” una Napoli meravigliosa?

“Con tanta umiltà, un mese e mezzo di prove serrate a Riano, un paese laziale, una vera full immersion con le prove di canto, lettura copione, sessioni in sala d’incisione, proprio quella dove provava anche il grande Pino, poi la prova generale e il debutto a Napoli. Dove torneremo anche il prossimo 2 agosto all’Arena Flegrea, una location da 6000 posti,  una data unica che promette di essere un evento indimenticabile”.

E dopo?

“Io saltello tra la prosa e il musical.  Dopo quella data inizierò i lavori preparatori per uno spettacolo intitolato “Il caso Pasternak”, dello stesso autore del Dottor Zivago, tratto da un libro che stava per far scoppiare la terza guerra mondiale. Un volume che fu esportato clandestinamente dalla Russia, tramite Feltrinelli arrivò in Italia e il KGB, quando lo seppe, cominciò una vera e propria guerra a Pasternak e alla sua famiglia, tanto è vero che lui non riuscì ad andare a ritirare il Nobel per la letteratura perché altrimenti non lo facevano più rientrare nel suo paese”.

Un testo impegnativo

“Sicuramento quello fu un caso mondiale. Con autore Angelo Ruta e il compositore Angelo Giovagnoli sto mettendo su questa spy story che mi appassiona e che è molto diversa da tutto quello che ho fatto sin ora”.

Tornando ai Musicanti, visto che i fan di Pino Daniele sono in tutto il mondo, c’è possibilità di un tour mondiale?

“Certo, infatti ne stanno parlando. Ci sono richieste da tanti paesi diversi perché le comunità italiane sono sparse nei cinque continenti. C’è interessamento da parte della Cina, dell’Australia, Potremmo persino andare negli Stati Uniti per il Columbus Day. Sarà splendido, perché potremo un po’ di italianità a chi vive da  tempo al di fuori dei nostri confini.  Sarà come portare tutta Napoli a casa di chi vuole godere delle sue atmosfere, dei suoi colori e della sua musica”.

Photo credits: Pietro Pignatelli Press Office, Andrea Bianchi, Francesca Scognamiglio, Facebook

 

 

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