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Achille Costacurta, cosa fa oggi il figlio di Martina Colombari dopo il periodo buio: nuova vita per lui

Achille CostacurtaAchille Costacurta, cosa fa oggi il figlio di Martina Colombari dopo il periodo buio: nuova vita per lui (Fonte IG@martycolombari ) - velvetmag.it

Achille Costacurta dopo la clinica di Marbella ha scelto Palermo per proseguire la sua rinascita personale.

Cinque giorni senza alcol e senza droga. Con questo messaggio Achille Costacurta, vent’anni, ha voluto raccontare sui social l’inizio del suo nuovo percorso di vita. Dopo mesi difficili e una clinica di disintossicazione a Marbella, in Spagna, il figlio di Martina Colombari e Billy Costacurta ha deciso di affrontare le proprie fragilità e ripartire. Un cammino che lo ha portato anche a Palermo, città che – come lui stesso ha mostrato su Instagram – gli ha regalato spunti di riflessione, immagini forti e un’insolita pace.

Dalla foto allo Zen con un panino in mano, fino alla presenza allo stadio Renzo Barbera, passando per una palestra di boxe e i locali del porto: Achille ha tracciato una geografia personale della sua rinascita. E lo ha fatto senza nascondere nulla, anzi mostrandosi in luoghi simbolo di una città contraddittoria, cruda e bellissima, come a voler dire che la rinascita passa anche da lì: dal contatto diretto con la realtà.

Una nuova tappa dopo Marbella: perché Achille ha scelto Palermo

Dopo il ricovero a Marbella, dove ha affrontato un percorso di disintossicazione, Achille ha deciso di continuare il proprio cammino in modo attivo e indipendente. Palermo, secondo quanto riportato da Libero.it e PalermoToday, ha rappresentato una tappa cruciale in questa fase delicata. Non solo una semplice meta turistica, ma uno spazio umano dove rigenerarsi.

Achille Costacurta

Una nuova tappa dopo Marbella: perché Achille ha scelto Palermo (Fonte IG@achillecostacurta ) – velvetmag.it

Camminando tra i padiglioni dello Zen, uno dei quartieri più controversi del capoluogo siciliano, Achille ha pubblicato uno scatto con un panino alla frittola. Non un’immagine patinata, ma un frammento reale, immerso nella quotidianità vera della città. La scelta di passare per un luogo simbolico di marginalità e autenticità racconta molto del suo desiderio di rimettersi in gioco e di capire davvero chi è, fuori dai riflettori e lontano dalle aspettative.

Non è un caso che tra le sue tappe ci sia stata anche una palestra di boxe, disciplina che impone regole, fatica, equilibrio. Un linguaggio che, forse, Achille sente vicino in questa fase della sua vita. Ha assistito anche alla partita Palermo-Mantova dai gradoni della Curva Nord inferiore del Renzo Barbera, mischiandosi ai tifosi come un ragazzo qualsiasi. Gesti semplici che raccontano molto più delle parole.

Sobrietà, famiglia e coraggio: i nuovi pilastri di una vita diversa

Da quando è uscito dalla clinica, Achille si è rifugiato nella famiglia, trovando in sua madre e suo padre un appoggio fondamentale. La determinazione a cambiare radicalmente stile di vita è diventata pubblica attraverso i social, dove aggiorna i follower sui progressi. Lo fa senza retorica, senza filtri, con la spontaneità disarmante di chi ha toccato il fondo e ora cerca una via d’uscita autentica.

I messaggi condivisi in questi mesi non raccontano solo un percorso medico o psicologico, ma una vera e propria trasformazione personale. La sobrietà non viene vissuta come una costrizione, ma come una libertà ritrovata. Palermo, con la sua energia disordinata, sembra avergli offerto un contrappeso ideale al rigore della clinica spagnola.

Oggi, come scrive PalermoToday, Achille appare più lucido, più centrato, consapevole che la strada è lunga ma che vale la pena percorrerla. Lontano dalla mondanità e dalle pressioni del cognome, sembra intenzionato a scrivere una storia diversa, una narrazione dove il passato non viene negato ma trasformato in una base su cui ricostruire. Senza scorciatoie, né maschere.

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