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Tingere i capelli fa male? Arriva la risposta dei medici: “Ecco cosa bisogna fare”

Come dire addio alla classica tinta per capelliRischi oncologici: cosa dice la ricerca scientifica aggiornata (velvetmag.it)

Il tema della colorazione dei capelli continua a suscitare interesse e dibattito, soprattutto alla luce delle nuove evidenze scientifiche.

L’applicazione di tinture è ormai un’abitudine diffusa in molte società, non solo tra le donne ma anche tra gli uomini, soprattutto per coprire i capelli grigi o “sale e pepe”. Tuttavia, resta fondamentale chiarire quali siano i rischi reali associati a questa pratica e come sia possibile minimizzarli adottando comportamenti consapevoli e prodotti sicuri.

A partire dal 2017, grazie alla metanalisi condotta dal chirurgo Kefah Mokbel e commentata da AIRC, è stata riportata all’attenzione pubblica una possibile associazione tra uso frequente di tinture per capelli e un aumento del rischio relativo di tumore al seno. Mokbel ha evidenziato un incremento del 19% circa del rischio in donne che utilizzavano tinture mensilmente rispetto a chi non si colorava i capelli, suggerendo di non superare le sei applicazioni annue. Tuttavia, molti degli studi considerati prendevano in esame tinture formulate prima degli anni ’80, quando la regolamentazione europea era molto meno rigorosa e alcune sostanze tossiche erano ancora ampiamente impiegate.

Più recentemente, il “Sister Study” americano – uno studio su quasi 50.000 donne con familiarità per il cancro al seno – ha osservato un aumento modesto, pari al 7%, del rischio di carcinoma mammario tra chi utilizzava tinture permanenti. Particolarmente rilevante è l’aumento del rischio nella popolazione afroamericana, dove l’uso di tinture permanenti è associato a un incremento del rischio relativo del 45%, mentre le tinture semipermanenti comportano un aumento del 15%. Va sottolineato che negli Stati Uniti permangono ingredienti chimici vietati in Europa, fattore che potrebbe influenzare il rischio e limita l’applicabilità dei dati alla popolazione europea.

L’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) classifica l’esposizione professionale ai coloranti per capelli – come quella dei parrucchieri – come “probabilmente cancerogena”, mentre non esiste evidenza conclusiva che l’uso personale comporti rischi oncologici significativi. Gli esperti concordano nel raccomandare moderazione, specialmente per quanto riguarda tinture permanenti e processi di decolorazione.

Sicurezza dermatologica e consigli per un’applicazione meno aggressiva

Secondo il parere degli specialisti dell’Istituto Europeo di Oncologia e del Centro Medico Santagostino, le tinture odierne sono formulate con criteri di sicurezza molto più stringenti rispetto al passato. Sostanze come la formaldeide sono pressoché eliminate dalla maggior parte dei prodotti e la parafenilendiamina (PPD), uno degli agenti coloranti più regolamentati, viene dosata entro limiti rigorosi. Tuttavia, questi prodotti chimici agiscono aprendo la cuticola del capello e interagendo con la pelle, il che può provocare effetti collaterali non trascurabili.

Dopo trattamenti ripetuti, la fibra capillare tende a diventare più fragile, secca e meno elastica, con la comparsa di doppie punte e perdita di compattezza della cuticola. Il cuoio capelluto, inoltre, può reagire con irritazioni, dermatiti da contatto o reazioni allergiche, specialmente in individui sensibili o predisposti. L’ammoniaca e l’etanolammina, componenti volatili delle tinture, possono causare bruciore agli occhi, naso irritato e tosse, soprattutto se la colorazione viene eseguita in ambienti poco ventilati.

La chiave per un’applicazione sicura delle tinture è rappresentata dalla scelta di prodotti regolamentati, dall’attenzione alla frequenza di utilizzo

Come tingere i capelli in modo sicuro: strategie e accorgimenti (www.velvetmag.it)

La chiave per un’applicazione sicura delle tinture è rappresentata dalla scelta di prodotti regolamentati, dall’attenzione alla frequenza di utilizzo e dal rispetto delle indicazioni di applicazione. Le normative europee impongono limiti severi alle sostanze irritanti o potenzialmente tossiche, quindi è consigliabile acquistare solo presso saloni professionali o negozi affidabili.

Gli esperti suggeriscono di non superare la frequenza di una colorazione ogni 30-40 giorni, alternando tinture permanenti a soluzioni meno aggressive come quelle semipermanenti o vegetali. È fondamentale garantire una buona aerazione durante l’applicazione per ridurre l’esposizione ai vapori irritanti.

Un altro accorgimento utile, spesso trascurato, è l’applicazione preventiva di un sottile strato di olio vegetale leggero lungo l’attaccatura dei capelli, sulle orecchie e nelle aree cutanee più esposte. Questo crea una barriera protettiva che limita l’adesione del colore alla pelle e ne facilita la rimozione, riducendo il rischio di irritazioni.

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