Il Centro Sperimentale di Cinematografia ha acquisito il Fondo di Adolfo Bartoli, noto direttore di fotografia e operatore di macchina.
Un Fondo che rappresenta una preziosa risorsa archivistica per studiosi e appassionati di cinema e che copre il periodo dal 1960 al 2022, documentando così la lunga carriera dell’operatore. Al suo interno ci sono pubblicazioni, soggetti, sceneggiature e filmati esclusivi di backstage di film. La parte cartacea del fondo, acquisita dalla Biblioteca Luigi Chirini, include inoltre pressbook, ritagli stampa, monografie, fascicoli di riviste e periodici, mentre il nucleo più rilevante è costituito da soggetti, trattamenti e sceneggiature, per un totale di 400 volumi. Tra i tanti titoli ci sono I girasoli (1970) di Vittorio De Sica, Gruppo di famiglia in un interno (1974), la sceneggiatura e il piano di lavorazione de L’innocente (1976) di Luchino Visconti, Cadaveri eccellenti (1976), la pre-sceneggiatura di Cristo si è fermato a Eboli (1977), Diario napoletano (1992), La tregua (1994) di Francesco Rosi, L’Argent (1983) di Robert Bresson, La sposa americana (1986) di Mario Soldati, Pinocchio (1992) di Roberto Benigni, Miracolo a Palermo! (2005) di Beppe Cino.
A questi si aggiunge inoltre la sezione costituita dai materiali appartenuti al direttore della fotografia Pasqualino De Santis, diplomato al CSC nel 1948 e Premio Oscar per la migliore fotografia del film Romeo e Giulietta (1968) di Franco Zeffirelli, ricevuti da Bartoli in donazione dalla moglie di De Santis. La collezione è inoltre composta da documenti cartacei e filmici di grande valore, acquisiti rispettivamente dalla Biblioteca Luigi Chiarini e dalla Cineteca Nazionale. Nella parte filmica c’è invece una raccolta di materiale in formato 8mm, super8, 16mm e video girato dallo stesso Bartoli e da altri operatori sui set del film di cui era direttore De Santis.
Il backstage di film memorabili: cosa offre il Fondo
In più, grazie al Fondo, è possibile accedere a più di trenta titoli distribuiti in un lungo spazio di tempo, a partire da I tartassati di Steno (1959), includendo i film di Francesco Rosi Salvatore Giuliano, Cadaveri eccellenti, Cristo si è fermato a Eboli, Lucky Luciano, La tregua, Una giornata particolare e La terrazza di Ettore Scola, Lancillotto e Ginevra, Il diavolo probabilmente e L’Argent di Robert Bresson, Marco Polo di Giuliano Montaldo. Non possono inoltre mancare le riprese e i sopralluoghi sul set di Mouche, l’ultimo film di Marcel Carné, interrotto per via delle precarie condizioni di salute del maestro francese.

Il fondo Bartoli acquisito dalla CSC – velvetmag.it
Tra l’altro è stata acquistata anche la digitalizzazione di gran parte della raccolta, fatta realizzare in HD e curata qualche anno fa dallo stesso Adolfo Bartoli, per circa cinquanta ore complessive di materiale. Il Fondo cartaceo può essere consultato presso la Biblioteca Chiarimi previa prenotazione all’indirizzo biblioteca@fondazionecsc.it, mentre per la consultazione e l’accesso ai filmati ci si può rivolgere all’indirizzo diffusione.culturale@fondazionecsc.it.
Chi era Adolfo Bartoli
Direttore della fotografia e operatore di macchina, Bartoli ha lavorato a Roma come tecnico engineering per l’azienda statunitense Mole- Richardson, specializzata nella costruzione di proiettori e mezzi di illuminazione per le riprese cinematografiche. La sua attività è proseguita come assistente di alcuni più famosi direttori della fotografia del Novecento come Pasqualino De Santis, Marcello Gatti, Tonino Delli Colli, Giuseppe Rotunno, Aldo e Giorgio Tonti, Gábor e Cristiano Pogány, Roberto D’Ettorre Piazzoli, Leon Shamroy, Goffrey Unsworth, Jack Hildyard, Ted Moore e Freddie Young.
Bartoli è diventato autore della fotografia di vari documentari e film come Il grande oceano di Capitan Cook (1984) di Gianfranco Bernabei, Rosso di sera (1988) di Beppe Cino, Delta Force Commando (1988) di Frank Valenti (Pierluigi Ciriaci), Il rivale (1988) di Giulio Pedroni e Beyond the Door (1974) di Ovidio G. Assonitis. Alla fine degli anni Novanta si è trasferito negli Stati Uniti, dove ha firmato le immagini di vari film americani, tra cui The Second Jungle Book: Mowgli & Baloo (1997) di Dee McLachlan, Sabrina Goes to Rome (1988) di Tibor Takács e The Pit and the Pendulum (1991) di Stuart Gordon.
Nel 1992 è stato incaricato dalla casa di produzione americana Full Moon di organizzare, in Romania, gli Studios Cinematografici Castel Film di Bucarest, in collaborazione con il gruppo rumeno. Qui ha girato 19 film per la Paramount e ha insegnato tecnica cinematografica. Negli anni è stato anche insegnante alla NABA di Roma, alla Scuola d’Arti e Mestieri di Catania e ha partecipato a stage al Centro Sperimentale di Roma. È stato inoltre membro del direttivo dell’A.I.C. (Associazione Italiana Autori della Fotografia Cinematografica), dell’IMAGO (Federazione Europea delle Associazioni degli Autori della Fotografia Cinematografica), della National Geographic Society e del Who’s Who in the World.
Bartoli è morto il 29 giugno 2024, non riuscendo a vedere pubblicato il libro a cui aveva dedicato tempo ed energie, Incontri che cambiano la vita. Il cinema di Adolfo Bartoli, artigiano della luce, a cura di Gerry Guida, che è uscito per Artdigiland il 4 dicembre dello stesso anno.

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