In materia di diritti dei lavoratori c’è ancora molta disinformazione: molti lavoratori non li conoscono in modo adeguato. I risultati di una recente indagine.
Secondo una recente indagine realizzata da Hays Italia e sostenuta dallo Studio legale Daverio&Florio i lavoratori non sono ancora del tutto informati in merito ai loro diritti. Conoscono quelli più comuni, ma in merito ad altri, che hanno anche una rilevanza sociale non indifferente, sono emerse diverse lacune. 500 professionisti sono stati protagonisti dello studio citato, gli sono stari rivolte dieci domande sui temi fondamentali riguardo ai diritto dei lavoratori e la maggior parte si sono rivelati conoscitori di temi come whistleblowing, Naspi o molestie sui lavoratori, mentre su maternità e gestione ferie c’è ancora molta confusione.
Bernardina Calafiori, socio fondatore dello Studio legale Daverio&Florio, ha commentato l’indagine ponendo in essere diverse questione. In particolare ha rivelato che i lavoratori sono ancora confusi sulle norme che regolano i congedi di paternità o le ferie. Ci sono diverse notizie errate e mal interpretate, che sono radicate e che è difficile da esporre: “Per quanto riguarda la maternità, dal punto di vista giuridico, durante il congedo obbligatorio è previsto un trattamento economico pari all’80% della retribuzione, spesso integrato al 100% dalla contrattazione collettiva.
Con la recente Legge di Bilancio 2025, inoltre, il legislatore ha elevato al medesimo livello dell’80% anche tre mensilità di congedo parentale…” ha spiegato il legale. L’esperta di diritto di lavoro ha poi aggiunto che invece la maggior parte degli intervistati ritiene invece che durante il congedo obbligatorio spetti loro il 100% della retribuzione. Oltre il 50% di lavoratori hanno sbagliato anche le domande riferite alla regolamentazione delle ferie.
Diritto alle ferie costituzionalmente garantito: non tutti lo sanno
Le ferie sono un diritto garantito dalla costituzione, ma i lavoratori intervistati hanno rivelato di non conoscere come regola il diritto del lavoro l’assegnazione. Ad ogni dipendente pubblico o privato spettano 4 settimane di ferie, ma il datore di lavoro può stabilire i giorni tenendo conto dell’esigenze dell’azienda. Tuttavia è possibile avere due settimane consecutive. L’esperta ha poi evidenziato che la legge non consente ferie forzate imposte discrezionalmente, ma solo in presenza di motivazioni oggettive e con congruo preavviso.

Diritti lavoratori indagine-Velvetmag.it
Infine in molti sono convinti che il licenziamento in tema di malattia non è mai possibile, la normativa invece lo prevede se il periodo di comporto previsto dal contratto viene superato. Le regole citate si applicano in linea generica a tutti i lavoratori, salve ovviamente le varianti stabilite dai vari contratti collettivi di lavoro e alla categoria a cui si fa riferimento.

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