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Il borgo dei due castelli rinasce in autunno e sembra un salto nel medioevo: bellezza rara

borgo dei sue castello: strassoldoIl borgo dei due castelli rinasce in autunno e sembra un salto nel medioevo: bellezza rara - velvetmag.it - credit instagram

Strassoldo, il borgo friulano dei due castelli, in autunno si accende di storia e natura: un viaggio autentico tra atmosfere medievali e meraviglie nascoste.

Quando l’aria del Friuli comincia a farsi più fresca e le foglie virano dal verde al rame, Strassoldo cambia ritmo. È un borgo minuscolo, appena una manciata di case, ma in autunno sembra risvegliarsi come se la stagione fredda gli restituisse voce e colore. Chi arriva qui per la prima volta spesso racconta la stessa sensazione: il tempo rallenta, i rumori si attutiscono, e tutto prende una piega più antica.

C’è una storia curiosa che gli abitanti amano ricordare. Si dice che, nei giorni di fine ottobre, il suono delle campane della chiesa di San Nicolò rimbalzi in modo diverso sulle pietre umide delle mura, come se provenisse da un’epoca passata. Sarà suggestione, certo, ma basta percorrere la stradina acciottolata che porta al “Coretto”, l’arco che collega il castello e la chiesa, per capire perché queste leggende resistano.

La verità è che Strassoldo non assomiglia a nessun altro borgo. È un luogo dove natura e architettura convivono senza sforzo, dove i castelli non dominano il paesaggio ma lo accompagnano. E in autunno l’effetto è amplificato: le acque limpide delle peschiere riflettono i colori del bosco, i giardini profumano di muschio e legna bagnata, e le mura medievali sembrano riportare tutto a una dimensione più essenziale.

Strassoldo: il borgo dei due castelli

Raccontare Strassoldo significa seguire un percorso quasi naturale. Il punto di partenza è il Castello di Sopra, cuore del Borgo Vecchio. Si entra dalla Porta Cistigna, costruita sulle antiche mura, e ci si ritrova in un intreccio di edifici che un tempo erano centri amministrativi, granai, case di artigiani. L’aria sa di pietra viva e quiete, e ogni passo svela un dettaglio che merita attenzione: una finestra gotica consumata dal tempo, una nicchia votiva, un cortile ombroso che conserva il rumore dell’acqua.

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Strassoldo: il borgo dei due castelli – velvetmag.it – credit instagram

Poco più avanti, il Castello di Sotto racconta una storia diversa. Qui domina un grande parco settecentesco, uno dei primi esempi di giardino paesaggistico della regione. Le due peschiere introducono un mondo fatto di statue, sentieri morbidi, alberi secolari e piante rare. Sull’estremità del parco, quasi nascosta, un’isola rettangolare custodisce un piccolo giardino all’italiana, disegnato con precisione sorprendente. Un dettaglio minuscolo, ma capace di restare impresso.

Superate le mura interne, il cammino prosegue verso il Borgo Nuovo, nato probabilmente nel XIII secolo. Le torri portaie una ancora integra ricordano che qui passavano mercanti, viandanti e artigiani. Molti mestieri oggi sono scomparsi, ma a Strassoldo se ne percepisce ancora l’eco: la tessitura a mano, il lavoro del vetro, il profumo del legno appena tagliato.

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