Stufe a pelle nocive e pericolose? Quando possono diventare un problema in casa: tutto quello che devi fare.
Nell’attuale scenario energetico, il ricorso alle stufe a pellet e ad altre fonti di riscaldamento alternative si conferma una scelta sempre più diffusa per contrastare il caro bollette.
Tuttavia, questa diffusione porta con sé nuove sfide legate alla salute e all’ambiente, soprattutto in merito alle emissioni e alla qualità dell’aria domestica. Analizziamo le problematiche e le soluzioni più aggiornate riguardanti queste tecnologie, anche alla luce degli ultimi dati di mercato e delle normative vigenti.
I rischi legati all’uso delle stufe a pellet: cosa occorre sapere
L’anno 2024 ha segnato una ripresa nelle vendite di impianti di riscaldamento a pellet, con un prezzo medio del pellet certificato ENplus pari a 5,24 euro per sacco da 15 kg, in calo di quasi il 20% rispetto all’anno precedente, incentivando l’adozione di questa soluzione. Tuttavia, è imprescindibile considerare che il pellet è un prodotto di derivazione legnosa, compattato con colle chimiche che, durante la combustione, possono rilasciare fumi tossici. L’uso di pellet non certificato o di apparecchi obsoleti aumenta il rischio di emissioni nocive, tra cui il monossido di carbonio (CO), un gas inodore e letale se inalato in quantità elevate.
L’inalazione di queste sostanze può irritare le mucose e compromettere seriamente le vie respiratorie, con particolare vulnerabilità per anziani, bambini e soggetti allergici. L’attenzione alla certificazione del pellet è quindi cruciale: solo prodotti controllati e di qualità riducono significativamente le emissioni nocive e garantiscono una combustione più pulita e sicura. L’adozione di stufe moderne con sistemi di ventilazione controllata migliora ulteriormente la qualità dell’aria interna, minimizzando l’impatto sull’ambiente domestico.
Sebbene il riscaldamento tramite camini a legna sia una tradizione consolidata, la realtà ambientale attuale impone una riflessione critica. L’ARPA ha segnalato che i camini tradizionali a camera aperta producono annualmente 679 tonnellate di PM10, mentre quelli a camera chiusa arrivano a 2.401 tonnellate. Le stufe a legna, invece, sono responsabili di ben 2.651 tonnellate di polveri sottili ogni anno. Queste cifre evidenziano come la combustione della legna, soprattutto se non ottimizzata, contribuisca pesantemente all’inquinamento atmosferico. La qualità della legna e la regolazione dell’ossigeno nella camera di combustione sono fondamentali per evitare la formazione di particolato e residui carboniosi.
I sistemi tradizionali sono i maggiori responsabili di emissioni nocive, mentre i termocamini e le stufe a pellet con camere a tenuta e ventilazione interna rappresentano una svolta, garantendo una combustione più efficiente e una significativa riduzione degli inquinanti. Per questo motivo, nelle grandi città italiane è già vietato l’uso di camini e stufe a legna non conformi, con normative sempre più stringenti volte a tutelare la qualità dell’aria e la salute pubblica. Un tema centrale quando si parla di salubrità degli ambienti interni è la ventilazione controllata.

Cosa devi sempre controllare in una stufa a pellet – Velvetmag.it
Passiamo infatti circa il 90% del tempo all’interno di ambienti chiusi, dove la presenza di virus, batteri, sostanze chimiche rilasciate da mobili e prodotti per la pulizia, nonché l’umidità e gli allergeni, possono compromettere la qualità dell’aria. Un corretto ricambio d’aria è indispensabile per mantenere sotto controllo la concentrazione di anidride carbonica, umidità e muffe, che si sviluppano con tassi superiori al 60-70%. Le case ristrutturate secondo criteri di efficienza energetica, pur garantendo un buon isolamento termico, richiedono sistemi di ventilazione meccanica controllata (VMC) per evitare problemi di condensa e muffa, tutelando così la salute degli abitanti e riducendo gli sprechi energetici.
Tra le soluzioni più all’avanguardia per coniugare isolamento termico e qualità dell’aria interna, spiccano i monoblocchi termoisolanti integrati con tecnologia VMC, come i modelli INGENIUS VMC. Questi sistemi migliorano le prestazioni isolanti del serramento e garantiscono un ricambio d’aria costante e controllato, evitando dispersioni energetiche e mantenendo il giusto equilibrio di umidità. La riqualificazione energetica degli edifici attraverso sistemi a cappotto combinati con impianti di ventilazione meccanica rappresenta un passo fondamentale per ridurre
l’impatto ambientale degli edifici, migliorare il comfort abitativo e, allo stesso tempo, tutelare la salute degli abitanti. La cura nell’installazione e gestione di questi sistemi permette di evitare i problemi legati all’inquinamento interno e contribuisce a un risparmio energetico significativo. L’attenzione verso materiali certificati, impianti moderni e ventilazione adeguata si conferma quindi un elemento imprescindibile per chiunque scelga di riscaldare la propria casa con fonti alternative come le stufe a pellet o i caminetti.

Stufa a pellet, cosa devi sempre controllare - Velvetmag.it 










