Offre un itinerario tra boschi, formazioni laviche e panorami spettacolari, ideale per escursionisti e amanti della natura
Tra storia millenaria e natura incontaminata, si snoda l’affascinante percorso di trekking della Valle dell’Inferno, uno dei sentieri più suggestivi.
Questa escursione, immersa in un paesaggio di straordinaria bellezza e ricca di testimonianze geologiche e botaniche, offre ai visitatori un’esperienza intensa e coinvolgente, capace di coniugare avventura, cultura e natura.
La Valle dell’Inferno
Istituito nel 1995, il Parco Nazionale del Vesuvio si estende su circa 8.842 ettari e coinvolge 13 comuni campani. La sua missione principale è tutelare la biodiversità animale e vegetale, le caratteristiche geologiche uniche e i paesaggi panoramici che dominano l’area, in particolare il maestoso Vesuvio e l’antico Monte Somma. Quest’ultimo, residuo di un vasto vulcano che si ergeva fino a duemila metri circa 18.000 anni fa, rappresenta un elemento fondamentale del complesso vulcanico Somma-Vesuvio.

I percorso della Valle dell’Inferno – (velvetmag.it)
Il sentiero numero 1, noto come Valle dell’Inferno e lungo i suoi Cognoli, si sviluppa per circa 12 chilometri, da percorrere in circa sette ore, e rappresenta un itinerario di media-alta difficoltà. L’escursione inizia nella Valle delle Delizie, a Ottaviano, dominata dal Palazzo Mediceo, e si apre subito con un tratto asfaltato che lascia poi spazio a tornanti sterrati immersi in boschi di pino domestico, castagni, aceri e ontani napoletani.
Il percorso attraversa luoghi ricchi di storia, come il Largo Angelo Prisco, dedicato al finanziere e ambientalista ucciso dai bracconieri, dove si separano i sentieri 1 e 2. Proseguendo verso sud si accede alla vera e propria Valle dell’Inferno, così chiamata per la sua antica desolazione dovuta alle eruzioni vulcaniche che l’avevano desertificata. Oggi, tuttavia, la valle è rigogliosa di vegetazione, soprattutto in primavera, quando le ginestre colorano il paesaggio con vividi toni gialli, richiamando alla mente le pennellate impressioniste di Renoir.
Uno degli aspetti più emozionanti del trekking è l’incontro con la lava “a corda”, una particolare formazione lavica che assume la forma di corde intrecciate, testimonianza concreta della potenza distruttiva del Vesuvio. Questi depositi piroclastici, solidificatisi nel corso dei secoli, sono una delle attrazioni geologiche più affascinanti del sentiero e si trovano lungo la dorsale dei Cognoli, le punte appuntite che caratterizzano il profilo della valle.
Lungo il cammino, la presenza di boschi misti di castagno, quercia da sughero, betulla e pino domestico regala un’immersione totale nella natura, accompagnata dal suono ritmico dei picchi che tamburellano tra gli alberi. Giunti al centro della pianola, una vasta radura di depositi vulcanici, appare imponente il Gran Cono del Vesuvio, che si staglia come un palcoscenico naturale. Da qui lo sguardo spazia sui Monti Lattari e sull’isola di Capri, offrendo scorci panoramici di straordinaria suggestione.
Il sentiero si conclude nella radura detta “Il Teatro”, dove una nicchia ospita la statua di una Madonnina e, sulle pareti rocciose, si può osservare l’“occhio del diavolo”, un arco naturale risultato delle antiche eruzioni. Da qui si può continuare verso il cratere del Vesuvio, accessibile però solo nei giorni feriali, mentre nei fine settimana l’accesso è limitato.
Il trekking nella Valle dell’Inferno non è soltanto una passeggiata nella natura, ma un viaggio nel tempo e nella storia di uno dei vulcani più famosi e studiati al mondo, capace di incantare e allo stesso tempo di ricordare la sua forza distruttiva, che nel 79 d.C. causò la tragedia di Pompei ed Ercolano. Oggi, le rovine di queste antiche città, patrimonio UNESCO, testimoniano la vita quotidiana di un passato straordinario e offrono un importante complemento culturale all’esperienza naturalistica del Parco.

Percorso valle dell'inferno










