Questa combinazione di patrimonio storico, paesaggistico e gastronomico rende Sutera una meta imperdibile.
Nel cuore della Sicilia, incastonato tra paesaggi naturali di rara bellezza, si trova un borgo che continua a conquistare l’interesse di visitatori provenienti da tutto il mondo.
Sutera, piccolo gioiello della provincia di Caltanissetta, è ormai riconosciuto come uno dei borghi più belli d’Italia ed è un esempio straordinario di come storia, arte e natura possano fondersi in un ambiente autentico e suggestivo.
Il fascino senza tempo di Sutera: storia e paesaggio
Il borgo sorge arroccato su un promontorio che domina la vallata del fiume Platani, offrendo un panorama che si estende dall’Etna fino al golfo di Agrigento. La sua struttura è suddivisa in tre quartieri storici: Rabato, Rabatello e Giardiniello, ognuno con tratti distintivi che raccontano diverse epoche e culture.
Rabato rappresenta il nucleo più antico, con le sue case in pietra e le vie strette che riportano alla Sicilia medievale e alla dominazione araba. Infatti, il quartiere fu fondato dagli Arabi intorno all’860 d.C. e conserva ancora evidenti tracce di quell’epoca, come la struttura a casbah e i tetti tradizionali.
Importante è la trasformazione della moschea del IX secolo nella Chiesa Madre di Santa Maria Assunta, edificata nel 1370 e arricchita da elementi rinascimentali, tra cui un elegante portale e un fonte battesimale in marmo del 1495.

Il fascino di questo piccolo borgo. Foto: IG – velvetmag.it
Rabatello, invece, racconta la storia più recente del borgo, con edifici risalenti al XIX secolo e una pianta urbana più regolare, mentre Giardiniello si distingue per gli spazi aperti e per la vista panoramica sulle campagne circostanti.
Tesori artistici e spirituali nel centro storico
La visita al centro storico di Sutera è un’esperienza immersiva che invita a scoprire monumenti e luoghi di culto carichi di storia. Tra questi spiccano la quattrocentesca Chiesa di Sant’Agata con la sua statua in marmo della Madonna delle Grazie e la tela settecentesca di Mariano Rossi, e la Chiesa di Maria Santissima del Carmelo, ricostruita negli anni ’30 del Novecento ma le cui origini risalgono al 1185, con un porticato impreziosito da inserti provenienti dalla moschea del Ràbato.
Da non perdere è anche il santuario di San Paolino, raggiungibile salendo 183 gradini fino al Monte San Paolino, a 812 metri di altitudine, dove sorge il piccolo convento dei Padri Filippini del XVIII secolo. Lungo il percorso sul colle di San Marco si possono ammirare gli affreschi bizantini denominati figureddi, raffiguranti i quattro Evangelisti, la Madonna e San Paolino, attribuiti ai monaci basiliani che si stabilirono nella zona tra il IV e il VI secolo.
Enogastronomia autentica: i sapori di Sutera
La tradizione culinaria di Sutera esprime il carattere genuino e ricco della cucina siciliana. Tra i piatti tipici spicca ‘u maccu di fave, una cremosa zuppa di fave secche aromatizzata con finocchietto selvatico, e li virciddata, dolci a base di noci, fichi e mandorle per cui è stato istituito un disciplinare di tutela sotto il marchio Sutera Città Presepe De.Co..
Degna di nota anche la minestra di verdure chiamata pitirri, simbolo della cucina povera ma ricca di sapori del territorio.

Un borgo da sogno. Foto: IG - velvetmag.it










