Con la recente elezione alle cariche di primo cittadino, Zohran Kwane Mamdani è diventato il primo sindaco musulmano della città di New York, segnando una svolta significativa nella storia politica metropolitana e nazionale. Classe 1991, Mamdani ha saputo conquistare il consenso di un elettorato giovane e variegato, superando concorrenti di spicco come l’ex governatore Andrew Cuomo, sostenuto trasversalmente da figure come Donald Trump ed Elon Musk, e il candidato repubblicano Curtis Sliwa.
Il profilo di Zohran Kwane Mamdani
Nato a Kampala, Uganda, e trasferitosi a New York all’età di sette anni, Mamdani ha vissuto principalmente nel Bronx, uno dei quartieri più popolari e culturalmente dinamici di New York. Dopo essersi diplomato alla Bronx High School of Science, ha proseguito gli studi universitari in Studi Africani presso il Bowdoin College nel Maine. Figlio di Mahmood Mamdani, stimato professore presso la Columbia University, e della rinomata regista Mira Nair, Mamdani ha radici culturali profonde e un forte legame con il mondo accademico e artistico.
Entrato attivamente in politica nel 2017 con i Democratici Socialisti d’America, la sua ascesa è stata rapida e decisa. Nel 2020 ha conquistato un seggio nel Queens, battendo la deputata Aravella Simotas, prima di vincere le primarie democratiche a giugno contro Cuomo. Il suo successo alle elezioni di novembre conferma la sua capacità di rappresentare un’alternativa progressista e inclusiva nella Grande Mela.
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Le proposte per una New York più accessibile
Il programma di Mamdani si fonda su un’idea chiara: rendere New York una città “a misura di tutti”, non solo dei più abbienti. Tra le misure più rilevanti vi sono l’istituzione di un servizio di trasporto pubblico gratuito, il congelamento degli affitti negli appartamenti a canone calmierato, la creazione di mercati comunali per garantire l’accesso a beni alimentari essenziali a prezzi contenuti, e un aumento della tassazione sulle persone e aziende con redditi superiori al milione di dollari annui.
Il sindaco ha inoltre posto grande enfasi su temi come la sicurezza pubblica, il salario minimo, l’assistenza all’infanzia pubblica e la sostenibilità ambientale. Queste proposte gli hanno garantito il sostegno di figure influenti della sinistra americana, tra cui Alexandria Ocasio-Cortez, Bernie Sanders ed Emily Ratajkowski, consolidando la sua immagine di leader progressista impegnato per la giustizia sociale e l’equità economica.
Vita privata e impegni sociali
Durante il suo discorso di vittoria, Mamdani ha ringraziato pubblicamente la moglie, Rama Duwaji, illustratrice siriana di 28 anni, nata a Houston e cresciuta tra Texas e Dubai. La coppia rappresenta un simbolo di multiculturalismo e apertura, valori che il nuovo sindaco intende portare anche nella gestione della città.
Oltre alla carriera politica, Mamdani ha una storia personale e culturale variegata: ha lavorato nel settore dell’edilizia, ha prodotto tracce hip hop con lo pseudonimo “Mr. Cardamom” e si è distinto come attivista, in particolare per la causa palestinese. Co-fondatore della sezione universitaria di Students for Justice in Palestine, Mamdani ha dichiarato pubblicamente il suo sostegno al boicottaggio come strumento di pressione politica e non ha escluso provvedimenti legali nei confronti di figure politiche controverse, come l’ex premier israeliano Benjamin Netanyahu, qualora dovessero mettere piede a New York durante il suo mandato.
La sua elezione rappresenta dunque una novità sia per la composizione sociale della leadership cittadina sia per il tipo di agenda politica che promette di portare avanti nei prossimi anni, conciliando inclusione, giustizia sociale e innovazione.

Il nuovo sindaco di New York










