Tutte le curiosità che (forse) non conosci di uno dei film più famosi della storia del cinema, ovvero Pretty Woman.
Sono passati oltre trentacinque anni dall’uscita di Pretty Woman, il film che ha segnato un’epoca nel panorama cinematografico internazionale e ha consacrato Julia Roberts come una delle stelle più luminose di Hollywood.
Diretto da Garry Marshall e distribuito dalla Touchstone Pictures, il film continua a essere trasmesso con successo sulle reti italiane, confermando il suo status di cult intramontabile. Questa pellicola, che ha incassato quasi mezzo miliardo di dollari al botteghino globale, rimane un esempio perfetto di come una storia semplice e romantica possa trasformarsi in un fenomeno culturale.
Dalla sceneggiatura originale al successo planetario
L’idea iniziale alla base di Pretty Woman era molto diversa da quella che il pubblico ha poi apprezzato. Il copione originale, intitolato “3000” in riferimento al compenso pattuito dai protagonisti, prevedeva una trama molto più cupa e realistica, con Vivian Ward dipendente dalla cocaina e un finale tragico. La Disney, tramite il suo marchio più adulto Touchstone Pictures, ha invece voluto trasformare la storia in una moderna fiaba di Cenerentola. Questa scelta ha permesso di mettere in risalto il lato umano e redentore della protagonista, rendendo il film accessibile a un pubblico più vasto e creando un legame emotivo duraturo con gli spettatori.
Trovare l’attrice giusta per interpretare Vivian non fu semplice. Diverse star dell’epoca declinarono il ruolo a causa della natura controversa del personaggio. Tra le rifiutate ci furono grandi nomi come Michelle Pfeiffer, Daryl Hannah e Meg Ryan. Anche Valeria Golino, che sostenne il provino, si avvicinò molto alla parte, ma fu Julia Roberts a conquistare la produzione grazie a un mix di spontaneità, energia e un sorriso capace di illuminare lo schermo. All’epoca aveva solo 22 anni e rappresentava una scommessa che si rivelò vincente.
Per il ruolo di Edward Lewis, invece, furono considerati attori di grande calibro come Al Pacino, Daniel Day-Lewis e Denzel Washington. Alla fine, però, la parte andò a Richard Gere, che inizialmente era titubante. Fu proprio l’incontro con Julia Roberts a far scoccare la scintilla, convincendolo a partecipare al progetto. La loro alchimia sul set è ancora oggi riconosciuta come uno degli elementi chiave del successo del film.

Le più incredibili curiosità sul film Pretty Woman – Velvetmag.it
Tra i momenti più celebri del film c’è la scena in cui Richard Gere chiude lo scrigno della collana sulle dita di Vivian, un gesto spontaneo e improvvisato dall’attore stesso. La risata genuina di Julia Roberts fu mantenuta nel montaggio finale, contribuendo a rendere la sequenza indimenticabile e autentica. Un altro dettaglio interessante riguarda il prezioso collier indossato dalla protagonista durante la scena all’Opera, che all’epoca valeva circa 440.000 dollari e oggi potrebbe superare il milione e mezzo, diventando un vero e proprio gioiello di scena.
Il regista Garry Marshall, noto per la sua capacità di creare un ambiente rilassato sul set, fu protagonista di un curioso episodio. Per aiutare Julia Roberts a superare l’ansia durante una scena intima, si sdraiò accanto a lei e a Richard Gere massaggiandole le tempie, un gesto semplice ma efficace per sciogliere la tensione. Il film si ispira in parte alla trama di My Fair Lady, musical basato a sua volta sul mito di Pigmalione. Entrambi raccontano la trasformazione di una donna “da strada” in una figura elegante e raffinata, ma Pretty Woman aggiunge una chiave moderna e romantica che ha conquistato il pubblico contemporaneo.
Per facilitare l’intesa tra i protagonisti durante le scene più delicate, Richard Gere si spogliò per primo sul set, rompendo il ghiaccio e aiutando Julia Roberts a sentirsi più a suo agio. Questo gesto di apertura fu determinante per la buona riuscita delle sequenze d’amore. Infine, la celebre scena della moquette in cui Vivian scivola e cade fu ottenuta grazie a un trucco semplice ma efficace: fuori campo, qualcuno solleticava i piedi di Julia Roberts, provocando una reazione spontanea e naturale che fu catturata dalla cinepresa e mantenuta nel montaggio finale.
Il successo di Pretty Woman ha superato le aspettative iniziali, tanto da ispirare una trasposizione teatrale a Broadway, che ha portato la storia di Vivian e Edward anche sul palcoscenico, confermando il fascino universale di questa fiaba moderna.

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