Sfida all’intelligenza: solo il 10% dei laureati riesce a superare al primo tentativo alcune prove che mettono alla prova la logica.
Questa tendenza è confermata da numerosi studi e test diffusi online, che hanno attirato un’attenzione crescente soprattutto tra i giovani laureati e gli appassionati di sfide cognitive.
Negli anni recenti, i quiz di intelligenza hanno conquistato il web, proponendo sfide che spaziano dalla logica ai calcoli matematici complessi. Tra questi, alcuni test sono diventati virali proprio per la loro difficoltà: prendiamo ad esempio la domanda 7+7:7+7×7-7=?, che ha messo in difficoltà migliaia di utenti, inclusi molti laureati. Solo un decimo di loro riesce a risolvere questo quesito al primo tentativo, sottolineando come la semplice conoscenza non basti senza una corretta applicazione delle regole matematiche.
La difficoltà principale del test risiede nell’applicazione rigorosa delle regole sull’ordine delle operazioni: moltiplicazioni e divisioni devono essere eseguite prima di addizioni e sottrazioni. Nel caso citato, seguendo questa logica, il risultato corretto è 50. Questo semplice ma efficace esempio dimostra come la matematica richieda non solo conoscenze, ma anche concentrazione e precisione nell’approccio ai problemi.
È importante sottolineare che questi test misurano abilità cognitive specifiche e non rappresentano un metro completo dell’intelligenza complessiva, che è un concetto multidimensionale e complesso.
L’intelligenza matematica: una competenza fondamentale oltre la scuola
La matematica è spesso percepita come la forma di intelligenza più temuta e, al tempo stesso, una delle più importanti. Non si tratta solo di una materia scolastica: la capacità di ragionare matematicamente è cruciale nella vita quotidiana, dalla gestione di un budget familiare alla pianificazione di attività come fare la spesa o organizzare un viaggio.
Nonostante molti si sentano in difficoltà con i numeri, l’intelligenza matematica può essere sviluppata e affinata. La perseveranza, la calma mentale e la pratica costante sono elementi chiave per superare anche le sfide più ardue. La frustrazione, infatti, è spesso il principale ostacolo che porta a rinunciare di fronte ai test cognitivi.
L’importanza dell’educazione matematica è stata recentemente sottolineata anche in ambito scolastico: secondo il professor Giorgio Bolondi, docente di didattica della matematica all’Università di Bologna, il problema principale non è tanto il calcolo, quanto la capacità di interpretare correttamente il testo dei problemi matematici. Gli studenti spesso non comprendono appieno le consegne, confondendo le operazioni da eseguire, e questo incide negativamente sui risultati dei test nazionali e internazionali come Invalsi e Ocse-Pisa.

Sfide attuali e didattica: insegnare a leggere per imparare a calcolare(www.blitzquotidiano.it)
Le difficoltà riscontrate dagli studenti italiani nelle prove di matematica sono state al centro di un dibattito educativo che ha portato a riforme e incontri formativi per docenti. Il Miur ha introdotto modifiche ai test di maturità, orientandoli verso quesiti più contestualizzati e meno astratti, in stile Ocse-Pisa, per migliorare il problem solving.
Secondo gli esperti, il vero nodo da sciogliere è la capacità di leggere e interpretare un problema matematico, non solo saper eseguire calcoli. Molti errori sono infatti dovuti a un fraintendimento del testo o all’applicazione automatica di regole senza riflettere sul contesto.
Il professor Bolondi suggerisce di dedicare più tempo in classe a discutere le varie interpretazioni delle domande proposte dagli studenti, per identificare e correggere i meccanismi errati di ragionamento.
Questa nuova attenzione all’educazione linguistica unita alla matematica potrebbe rappresentare la chiave per migliorare i risultati e aiutare più studenti a superare con successo anche i test più impegnativi.

La natura e le difficoltà dei test di intelligenza matematici(www.blitzquotidiano.it) 











