Alla scoperta del Conero e le sue bellezze tra mare e territorio
Le Marche una terra affascinante e ricca di contrasti
Un promontorio dalle forme sinuose, disegnato dai venti che il monte Conero, che dà il nome a questa zona delle Marche, si incontra affacciandosi sul mare Adriatico. Decine di spiagge immerse tra roccia e vegetazione rigogliosa, raggiungibili via mare o attraverso sentieri e numerose città ricche di storia e tradizioni. Luoghi suggestivi e ricchi di fascino incontaminato.
A caratterizzare questo paradiso è una natura sorprendente, verde e a tratti selvaggia, un mare cristallino e limpido e tante spiagge, alcune facilmente accessibili, altre più solitarie e nascoste. Tra queste spiccano quella delle Due sorelle, così detta per la presenza dei due grandi faraglioni (le “due sorelle”, appunto), accessibile solo via mare e quella di Mezzavalle.
Il Conero, tra le bellezze paesaggistiche del Centro Italia
C’è poi l’accogliente spiaggia della Vela, con lo scoglio a forma di vela. Impossibile, infine, resistere al fascino delle spiagge di ghiaia e sassi di Portonovo, tutte immerse nella macchia mediterranea. Da non perdere poi in questa graziosa cittadina, una visita nella Chiesa di Santa Maria, gioiello del romanico, risalente all’XI sec. Il Conero è, di fatto, la riviera della città di Ancona. Nello stupendo capoluogo sono tante le cose da vedere: il Duomo di S. Ciriaco, la Rocca della Cittadella del XVI sec., il Bastione di S. Paolo al Cassero – Parco del Cardeto, l’anfiteatro, Piazza del Plebiscito. Ed ancora la Pinacoteca civica con opere di Guercino, Lotto e Tiziano, il Museo Archeologico e il Museo Statale Omero, unico esempio di museo tattile in Europa.
La collezione conta oltre duecento opere: copie di gesso e resina di sculture, modellini architettonici, sculture contemporanee originali e oggetti di design. Il museo è ospitato nelle sale della Mole Vanvitelliana di Ancona, ex- lazzaretto sul mare progettato da Luigi Vanvitelli nel Settecento. La struttura museale è un modello per la cultura dell’accessibilità e dell’educazione estetica delle persone non vedenti e ipovedenti.
Immerso nel verde, quello inconfondibile della Baia di Portonovo, nella Riviera del Conero, a due passi dalla spiaggia e dalle sue acque cristalline, l’hotel Seebay è il microcosmo ideale per una vacanza rigenerante e di assoluto relax. Tra il dentro e il fuori, i confini svaniscono e si uniscono. All’interno, reminiscenze di una natura che continua a essere presente, portando con sé tutta la sua delicata energia. Gli spazi, caratterizzati da un’essenziale e intramontabile eleganza e da un design autenticamente morbido, restituiscono solo leggerezza si ispirano ai colori della Baia, dove tutto è naturale.
All’esterno si trova un parco degli ippocastani, un giardino di lecci, una terrazza degli agrumi e un pool garden in cui dolcemente perdersi per ritrovarsi. La proposta gastronomica del ristorante La Fonte è un inno alla ricchezza del territorio ai suoi sapori e ai suoi profumi con ricette che raccontano di una volta e che sanno essere più attuali che mai grazie alla maestria dell’executive chef Paolo Antinori e del Resident Chef Pasquale Di Monte. Una private spa è lo spazio intimo prendersi cura degli ospiti e dei loro momenti di relax rituali e percorsi personalizzati realizzati con i prodotti Cinq Mondes.
Il Conero e l’ospitalità raffinata ed esclusiva
A dirigere la prestigiosa struttura è l’imprenditore Guido Guidi: “Fin da quando avevo quattordici anni il mio obiettivo era quello di acquistare l’hotel See Port e renderlo un posto speciale”- dichiara in esclusiva a VelvetMAG Guido Guidi- “Nel 2017 decido di comprarlo, quel sogno si era finalmente realizzato. Forse ho lavorato inconsciamente in questi anni per raggiungere questo traguardo. Il mio primo hotel è il See Port di Ancona, poi il See Bay a Portonovo, poi il Giardino dei Pini in Salento e The Modernist Hotel, il Palace Suite e l’Hotel Continentale a Trieste, gli hotel a Ferrara e a Catania. In dieci anni ho aperto nove hotel, tutti fortemente diversi. Una collezione di boutique hotel, in cui l’anima del design è sempre molto forte.“
“Ho lavorato per dieci anni in America nei negozi di arredamento, c’è una forte volontà di allontanarsi dalla standardizzazione, un hotel deve raccontare il territorio, la sua anima. Le mura parlano descrivono storie, persone. Ogni posto è una casa diversa, con la ristorazione di un certo tipo, con la colazione studiata, voglio ritornare alla filosofia dove l’hotel deve offrire tutto.”
Guido Guidi ed il See Bay
“Sono un esteta, ma da piccolo non mi potevo permettere certi lussi. Ho sempre sofferto di non poter accedere agli hotel più belli e l’esclusività e la poca accoglienza degli hotel di lusso. Una volta il cinque stelle era elitario. Ho voluto concentrarmi a rendere inclusivo l’hotel, con una ristorazione locale, il mio intento è mantenere il quattro stelle con uno standard alto che tende al cinque. Dopo un’esperienza maturata come consulente di hotel, ho deciso di acquistare la mia prima struttura il See Bay. Da qui è nato tutto, ho ridefinito l’accoglienza nella città di Ancona.”
“Dopo che abbiamo fatto questa struttura anche cinque hotel del capoluogo marchigiano hanno ristrutturato. Tutti mi davano del pazzo, invece Ancona ha risposto benissimo, abbiamo una clientela internazionale d’estate, ma anche italiana del comparto business, manager dei cantieri di lusso, professionisti. Le mie sono strutture per persone colte, preparate. A volte le persone mi dicono che non sembra di stare ad Ancona. Quando controllo i miei alberghi, provo le stanze, prendo una camera diversa e mi fermo ad osservarla per vedere se manca qualcosa. I miei hotel sono tutti in mercati secondari per scelta. Questo lavoro se lo fai con emozione e con amore non è difficile, ancora oggi mi diverto ad accogliere e ad organizzare eventi e matrimoni per i nostri ospiti.”
“La sfida più difficile è cercare di trasferire la passione al personale e mettersi nei panni di chi viaggia per accoglierlo al meglio. Come si fa a trasferire cosa è il lusso nell’ospitalità, che poi è un dettaglio, se non lo hai vissuto? Cercare di far capire come bisogna porsi con l’ospite. Cosa vuole l’ospite? Io cerco di conquistarli, io amo servire, lo trovo nobilissimo. Quando riesci a far emozionare, a far stare bene una persona che ha risparmiato tutto l’anno per fare una vacanza e lasciargli un bel ricordo è il massimo. Il mio sogno è arrivare ad una trentina di strutture, tra cui dieci all’estero e magari aprire negli Stati Uniti che a me hanno dato molto.”