Bon ton al teatro: cosa fare, cosa non fare e come vestirsi
Il galateo in un contesto pubblico sinonimo fin da sempre di cultura ed eleganza
Ci sono luoghi dove l’eleganza, le buone maniere ed il decoro sembrano ancora resistere al di là delle mode del momento. Il teatro è uno di quelli e l’allure che si respira in questo contesto magico ci parla e ci ricorda di come, persino al giorno d’oggi, sia importante rispettare delle precise norme di galateo. Ma cosa si fa e cosa non si fa a teatro? Come si va vestiti? Nella nostra rubrica VelvetWedding & Bon Ton di ottobre vi portiamo alla scoperta del bon ton al teatro.
“Il teatro è un tempio, un tempio dove non entra mai il sole. Si lavora sempre con poca luce, nel silenzio più assoluto”. (Marcello Mastroianni)
Bon ton al teatro, come vestirsi?
Per prima cosa quando riceviamo un invito o acquistiamo un biglietto per uno spettacolo teatrale, il primo pensiero che avremo sarà quello di come vestirsi in questa occasione, ed è un preciso segno di riguardo verso il contesto. Il bon ton al teatro ci indica che le prime teatrali hanno un’attenzione particolare nella scelta del look rispetto alle repliche degli spettacoli. Alla prima al Teatro alla Scala agli uomini è richiesto il black tie e alle donne l’abito da sera o almeno da cocktail con scarpe decolleté. Oggigiorno comunque l’uomo indossa spesso giacca e cravatta. Sono banditi i blue jeans. Anche se non si tratta della prima teatrale avremo l’accortezza di indossare una gonna con una camicia in seta o una maglia preziosa, dei pantaloni a palazzo arricchiti da un soprabito importante. Bando alle pellicce decisamente demodé di questi tempi, agli abiti o alle gonne troppo corte.
Lella Curiel docet
Quando pensiamo all’eleganza in teatro e alla scelta del look più adeguato ci viene subito in mente la signora milanese, considerata la regina del Teatro alla Scala: Lella Curiel. La celebre designer, nel corso della sua lunga carriera, ha vestito proprio tutte le donne importanti e non che hanno calcato questo ambito palcoscenico. Tra i suoi più iconici consigli troviamo quello di non vestirsi con abiti rossi nè di viola. La prima nuance non si indossa perchè stride troppo con le poltrone del teatro, la seconda si evita per una questione scaramantica. Tra i colori perfetti, a detta della stilista milanese, spiccano il bianco, il nero, il blu e il verde. Per la Curiel c’è spazio solo per gli abiti e non per i pantaloni.
Bon ton al teatro, cosa si fa e cosa non si fa: dieci regole da seguire
Di seguito vi indichiamo dieci regole da seguire per non fare passi falsi quando ci si reca in teatro.
1. Per prima cosa puntualità. A teatro si prende posto per tempo per non disturbare già chi è seduto facendolo alzare quando le luci si sono abbassate. Se si ha un posto in platea non si entra dando le spalle a chi è già seduto, ma al palco.
2. Non si commenta ogni battuta, magari ad alta voce, e con giudizi spiacevoli e non graditi sullo spettacolo che si sta vedendo.
3. Non si applaude di continuo e non si urla. Si applaude alla fine dello spettacolo o quanto meno alla fine del brano o di una scena al fine di non creare un’interruzione che guasta il fluire della performance che si sta ammirando.
4. Attenzione a scartare e a mangiare caramelle, cioccolatini, masticando in maniera rumorosa. Nel silenzio del teatro, tra l’altro, la carta produrrà un fastidioso crepitio. Se dobbiamo tossire, ricordiamoci di coprici la bocca. Teniamo sempre nella nostra borsa un fazzoletto.
5. Bando allo smartphone, diamo importanza allo spettacolo che stiamo vedendo.
6. Non parliamo con il nostro vicino di posto, in teatro è richiesto il silenzio.
7. Non ci si alza dal proprio posto a spettacolo iniziato, salvo il caso di recarsi in toilette.
8. Il cappello è consentito a patto che il suo volume non intralci la visuale dello spettatore dietro di noi.
9. Non ci si addormenta durante la pièce e peggio ancora non si russa.
10. Non si fischia se non ci è piaciuto lo spettacolo. Gli attori sul palco hanno dato il massimo che potevano dare e un po’ di rispetto, perlomeno per l’impegno, va riconosciuto.