Il 9 ottobre 2024 è stata inaugurata a Napoli, in piazza Municipio, l’installazione “Tu si ‘na cosa grande”, ultima opera di Gaetano Pesce, artista ligure di fama internazionale. L’opera, parte del progetto “Napoli Contemporanea”, ha immediatamente acceso un dibattito nella città e sui social, dividendo l’opinione pubblica con i suoi tratti audaci.
L’installazione si presenta come una scultura alta 12 metri, raffigurante una stilizzazione del Pulcinella, figura iconica della tradizione partenopea. L’artista ha scelto di reinterpretare l’abito della maschera napoletana, affiancandolo a due cuori trafitti, simbolo dell’amore per Napoli. Tuttavia, la scelta delle forme ha scatenato polemiche: molti hanno visto nell’opera delle allusioni sessuali, data la sua forma e il colore chiaro che ricorda il corpo umano.

Foto X @ilmarziano1
Pesce, un’opera che divide
Nonostante l’intento dell’opera di Pesce fosse quello di omaggiare la città, il Pulcinella stilizzato è stato accolto da commenti ironici e critiche. Molti cittadini e turisti si sono interrogati sul vero significato della scultura, che a detta di alcuni non riesce a trasmettere chiaramente la figura del personaggio comico della commedia dell’arte. Gaetano Manfredi, sindaco di Napoli, ha riconosciuto l’effetto polarizzante dell’opera, affermando che l’arte ha il compito di far discutere e stimolare riflessioni.
Uno degli aspetti più discussi è la somiglianza dell’opera con un totem fallico. Questo aspetto ha suscitato ilarità e critiche, e molti hanno visto in essa una rappresentazione irrispettosa di un simbolo così caro alla tradizione napoletana. L’opera di Pesce, infatti, non rappresenta letteralmente Pulcinella, ma si limita a evocare la sua camicia, un simbolo che, secondo alcuni critici, sarebbe stato poco riconoscibile.
Arte contemporanea e provocazione
Non è la prima volta che un’opera installata in piazza Municipio solleva un dibattito acceso. Prima del Pulcinella di Pesce, un’altra installazione, la celebre Venere degli Stracci di Michelangelo Pistoletto, era stata distrutta da un atto vandalico, lasciando lo spazio libero per la nuova opera. “Tu si ‘na cosa grande“ ha preso il suo posto, diventando oggetto di divisione tra i napoletani.
L’intera operazione artistica è costata circa 200mila euro, includendo i costi per l’installazione, la guardiania e la copertura assicurativa. Questa somma ha ulteriormente alimentato le polemiche, in un contesto cittadino in cui molti ritengono che tali risorse potrebbero essere destinate a iniziative diverse.

ll sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi. Foto Ansa/Ciro Fusco
Un omaggio alla città
Nonostante le controversie, l’opera resta un omaggio d’amore a Napoli. Il titolo “Tu si ‘na cosa grande” richiama la famosa canzone di Domenico Modugno e racconta l’affetto che Pesce, scomparso lo scorso aprile, nutriva per la città. I due cuori installati vicino al Pulcinella rappresentano simbolicamente questo legame emotivo, richiamando l’attenzione sul tema dell’innamoramento verso la città e i suoi simboli.
L’opera rimarrà esposta fino al 19 dicembre 2024 per offrire ai cittadini e ai turisti un’occasione per riflettere. Non solo sull’arte contemporanea, ma anche sul rapporto tra tradizione e innovazione nella cultura napoletana.
Il sindaco, Gaetano Manfredi, ha affermato: “Inizialmente quando l’ho vista ho pensato quello che hanno pensato anche gli altri. Penso che sia un pensiero che è arrivato a tutti ed è un pensiero molto napoletano. Lo dobbiamo prendere anche come un pensiero di buon augurio, ma l’idea dell’opera è di una rappresentazione stilizzata del rapporto tra Pulcinella e il cuore dei napoletani. E poi – ha concluso – l’arte contemporanea deve far discutere, il dibattito è segno di una città viva“.













