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Arriva l’eclissi anulare di Sole, ecco quando e come vederla

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L’eclissi solare anulare del 2 ottobre 2024 è un evento astronomico attesissimo. Un’eclissi anulare si verifica quando la Luna si trova esattamente tra la Terra e il Sole, ma a causa della sua distanza, non copre completamente il disco solare. Di conseguenza, si crea un anello di luce intorno alla Luna, noto come “anello di fuoco“. Questo spettacolo celeste sarà visibile in alcune parti del mondo, con una copertura parziale in altre. Ecco una guida su come e quando vederla.

L’eclissi solare anulare del 2 ottobre 2024 sarà visibile in diverse regioni della Terra. La fase culminante è prevista attorno alle 20:45 ora italiana, per terminare alle 22:39. La fase di anularità, ovvero il momento in cui l’anello di fuoco sarà più evidente, durerà diversi minuti a seconda della posizione geografica. Tuttavia, l’intero fenomeno, dall’inizio alla fine, potrebbe durare circa 3 ore.

Un’eclissi solare anulare. Foto Ansa/Epa Momo Vinals

Dove sarà visibile?

Il percorso dell’eclissi toccherà principalmente l’emisfero meridionale, con visibilità migliore in alcune parti dell’America del Sud, dell’Africa e dell’Oceano Atlantico. Paesi come Argentina, Cile, Uruguay e alcune regioni del Brasile saranno i luoghi principali in cui si potrà vedere l’anello di fuoco in tutto il suo splendore.

Nelle aree limitrofe e in altre parti del mondo, sarà possibile osservare un’eclissi parziale, con il Sole parzialmente coperto dalla Luna. Anche in Europa, in alcuni luoghi sarà possibile osservare una copertura parziale del Sole, specialmente nelle regioni sud-occidentali. Tuttavia, l’eclissi non sarà visibile in Italia, se non con una piccola percentuale di oscuramento in regioni molto meridionali e nelle Isole Canarie.

Come prepararsi all’eclissi

Per osservare un’eclissi solare, è fondamentale seguire alcune precauzioni di sicurezza. Non si deve mai guardare direttamente il Sole senza una protezione adeguata, poiché potrebbe causare danni irreparabili alla vista. Gli occhiali per eclissi, che soddisfano gli standard internazionali ISO 12312-2, sono essenziali per guardare il fenomeno in modo sicuro. È importante non utilizzare occhiali da sole comuni o altri mezzi improvvisati come pellicole fotografiche o vetri oscurati, poiché non offrono una protezione adeguata contro le radiazioni ultraviolette.

In alternativa, si possono utilizzare metodi indiretti, come la proiezione tramite fori stenopeici (proiezione di un’immagine del Sole attraverso un piccolo foro su una superficie). Questo è un metodo sicuro e semplice per osservare l’eclissi senza rischio per gli occhi.

Foto Ansa/Epa Kimimasa Mayama

L’importanza del fenomeno

Le eclissi solari, in particolare quelle anulari, hanno sempre affascinato l’umanità. Sono state spesso interpretate come segni mistici o divini in molte culture antiche. Oggi, rappresentano un’occasione per studiare fenomeni astronomici e raccogliere dati preziosi sulla corona solare, la parte esterna dell’atmosfera del Sole. Per gli astronomi, le eclissi sono un’opportunità unica per osservare direttamente questa regione, altrimenti offuscata dalla luminosità solare.

Gli appassionati di astronomia e la popolazione generale possono vivere questo evento come un’occasione speciale per connettersi con i ritmi naturali dell’universo. Nonostante la sua ripetitività ciclica, ogni eclissi ha una configurazione unica, legata al particolare allineamento della Terra, della Luna e del Sole. Chi dovesse perdersi lo spettacolo dell’eclissi del 2 ottobre 2024, non si preoccupi: ci saranno altre opportunità. La prossima eclissi solare anulare visibile in alcune parti del mondo avverrà il 26 gennaio 2028, ma prima ancora ce ne sarà una totale il 12 agosto 2026.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore. Segui Domenico su Facebook Segui Domenico su Linkedin

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