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Zelensky a Cernobbio: presentato un piano per la fine della guerra

L'Ucraina vuole il dialogo per la pace e al tempo stesso sempre più armi e nessuna cessione di territori alla Russia

Nel suo discorso al Forum Ambrosetti di Cernobbio sul lago di Como il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha presentato un nuovo piano per mettere fine alla guerra con la Russia. Ha sottolineato l’importanza di rafforzare il supporto militare occidentale, con un appello specifico a paesi come gli Stati Uniti e l’Italia per la fornitura di armi e sistemi di difesa avanzati. Durante il suo intervento, Zelensky ha anche discusso della possibilità di riprendere i negoziati, mantenendo però fermo il principio di non cedere territori.

La strategia di Zelensky per la pace

Il piano di Zelensky si concentra su diverse aree chiave. Prima di tutto, mira a ottenere il pieno sostegno dei partner occidentali, in particolare degli Stati Uniti, che sono sotto campagna elettorale per le presidenziali del 5 novembre. La strategia prevede anche la creazione di un “pacchetto di deterrenza” che dovrebbe scoraggiare ulteriori attacchi russi, attraverso una combinazione di armi difensive e offensive. Così come di sanzioni economiche più stringenti contro Mosca.

Zelensky e Meloni piano pace Ucraina Cernobbio
Meloni con Zelensky a Cernobbio. Foto Ansa/Chigi/Filippo Attili

Il presidente dell’Ucraina ha ribadito che, per porre fine alla guerra, Kiev ha bisogno di ulteriori forniture di sistemi di difesa, come i missili SAMP-T già promessi dall’Italia. Un’armamento che si è rivelato cruciale per proteggere le infrastrutture del Paese. Zelensky ha inoltre espresso l’urgenza di rafforzare la difesa aerea per prevenire ulteriori bombardamenti sulle città ucraine da parte della Russia.

Negoziati e linee rosse

Durante il forum di Cernobbio, Zelensky ha parlato però anche della necessità di mantenere aperta la strada del dialogo. Qualsiasi trattativa di pace, ha però precisato, non potrà prescindere da alcuni principi fondamentali. L’Ucraina non è disposta a cedere territori come parte di un compromesso, e questo rappresenta uno dei punti cruciali del piano. “La nostra sovranità e l’integrità territoriale non sono negoziabili” ha affermato con fermezza.

Zelensky ha sottolineato inoltre l’importanza di avere garanzie concrete di sicurezza da parte delle principali potenze mondiali, non solo in chiave difensiva ma anche per ricostruire l’economia ucraina dopo il conflitto. In tal senso, ha annunciato che il piano prevede un forte coinvolgimento delle istituzioni internazionali e dei paesi dell’Ue, con lo scopo di assicurare stabilità e pace duratura nella regione.

Zelensky a Cernobbio al Forum Ambrosetti
Foto Ansa/Matteo Bazzi

Quale ruolo per l’Italia?

Nell’Italia Zelensky ha trovato un alleato cruciale, sebbene non sia certo il più importante. Durante un incontro con la premier Giorgia Meloni, a margine del Forum di Cernobbio, ha ringraziato l’Italia per il continuo supporto all’Ucraina. E ha ribadito l’importanza della collaborazione tra Roma e Kiev in ambito militare e diplomatico. Zelensky ha inoltre sollecitato Roma a velocizzare la consegna di ulteriori aiuti militari, in particolare i sistemi di difesa avanzata, che si stanno dimostrando essenziali per contrastare le offensive russe.

Meloni ha confermato che l’Italia non intende abbandonare Kiev e che continuerà a supportare l’Ucraina in questa fase critica del conflitto. Anche altri esponenti politici italiani, presenti a Cernobbio, hanno espresso solidarietà e sostegno per il piano di Zelensky, riconoscendo l’importanza di mantenere alta la pressione internazionale su Mosca.

Il presidente dell’Ucraina ha infine confermato che presenterà il suo piano per l’uscita dalla guerra anche negli Stati Uniti. A Washington si prevede un incontro con la vicepresidente Kamala Harris e, potenzialmente, col suo avversario nella corsa alla Casa Bianca, Donald Trump. L’obiettivo è ottenere un impegno chiaro da parte Usa per un supporto duraturo, che comprenda sia forniture militari che sanzioni contro la Russia.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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