Ucraina, strage a Poltava bombardata dai russi
Colpiti un ospedale e una scuola militare: decine di morti e oltre 200 feriti
Il 3 settembre 2024, la guerra tra Russia e Ucraina ha vissuto un altro tragico capitolo con un devastante attacco missilistico russo sulla città di Poltava, non lontano da Kharkiv. I russi hanno centrato un ospedale e una scuola militare. L’attacco ha provocato almeno 47 morti e 206 feriti, tra cui numerosi civili. Questo evento si inserisce in un contesto di crescente intensità del conflitto, con azioni militari che continuano a colpire duramente le città ucraine.
L’attacco su Poltava
Le forze russe hanno lanciato un attacco su Poltava, colpendo un ospedale e una scuola militare, come accennato. Le autorità ucraine hanno immediatamente reagito, avviando operazioni di soccorso tra le macerie. Il presidente Volodymyr Zelensky ha definito il bombardamento missilistico un atto di barbarie.
E ha promesso che i responsabili saranno puniti. “La feccia russa pagherà per questo crimine” ha dichiarato Zelensky in un discorso televisivo. Il problema è che la guerra appare senza soluzione. Dopo 2 anni e mezzo dall’invasione degli uomini di Putin la popolazione ucraina è allo stremo delle forze. Aumenta la diserzione dei giovani che non vogliono andare a morire al fronte, e gli aiuti militari dell’Occidente non bastano a sostenere la difesa di Kiev.
La risposta dell’Ucraina
In risposta all’attacco su Poltava, le forze ucraine hanno intensificato le loro operazioni difensive e di contrattacco nelle regioni orientali del Paese. Come è noto, inoltre, dal mese di agosto truppe di Kiev sono penetrate all’interno del territorio russo, in direzione di Kursk, città simbolo della seconda guerra mondiale per l’eroica resistenza ai nazisti e centro di una battaglia decisiva contro i tedeschi nel 1944. L’intelligence ucraina ha segnalato un aumento delle operazioni militari russe, non solo a Poltava, ma anche in altre aree strategiche come Zaporizhzhia. Qui un altro attacco russo ha causato la morte di due persone, tra cui un bambino.
La comunità internazionale ha reagito con sgomento all’attacco su Poltava. Diversi leader occidentali hanno espresso solidarietà all’Ucraina, ribadendo la necessità di una soluzione diplomatica al conflitto. Tuttavia, le sanzioni economiche e le pressioni diplomatiche non sembrano aver ridotto l’intensità delle operazioni militari russe, che continuano a mietere vittime tra i civili.
Una guerra senza fine
Con l’avanzare del conflitto, la situazione in Ucraina appare sempre più drammatica. Le città, in vari casi trasformate in campi di battaglia, sono il teatro di continui bombardamenti e violenze. L’attacco a Poltava rappresenta solo l’ultimo di una serie di eventi tragici che hanno colpito il paese, lasciando poco spazio alla speranza di una risoluzione pacifica.
In questo clima di guerra, il popolo ucraino continua a resistere, cercando di proteggere la propria sovranità contro un nemico determinato. Tuttavia, con il perdurare del conflitto, cresce anche il timore che la guerra possa estendersi in Europa oltre i confini dell’Ucraina, coinvolgendo ulteriormente la comunità internazionale in una crisi globale.
L’attacco del 3 settembre su Poltava è un doloroso promemoria della brutalità del conflitto in corso. Lo scorso 24 agosto i russi hanno bombardato l’Hotel Sapphire di Kramatorsk, uccidendo un giornalista britannico. Mentre le operazioni militari continuano a intensificarsi, il mondo osserva con preoccupazione crescente, chiedendo una cessazione immediata delle ostilità e un ritorno al dialogo. Tuttavia, con ogni giorno che passa, la pace sembra diventare un obiettivo sempre più lontano.