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Mutui, ecco che cosa succederà ai tassi di interesse

Per il momento la tendenza è a un ribasso e dunque favorevole a chi si è indebitato per comprare casa. Ma non sarà sempre così

Negli ultimi mesi del 2024 il panorama dei tassi di interesse sui mutui ha subito significative variazioni con effetti importanti sia sui nuovi contratti di finanziamento che su quelli già esistenti. La situazione economica, influenzata dalle politiche monetarie della Banca Centrale Europea (BCE), ha determinato un calo graduale dei tassi, portando un sollievo a molte famiglie italiane che avevano subito l’aumento dei tassi nei mesi precedenti.

A settembre 2024, i tassi di interesse dei mutui, sia fissi che variabili, hanno mostrato una tendenza al ribasso. A favorire questo andamento sono state le decisioni della Bce, la Banca centrale europea, che ha mantenuto i tassi di riferimento invariati o addirittura li ha abbassati, in risposta a una crescita economica moderata e a un’inflazione sotto controllo. I tassi Euribor e Eurirs, che rappresentano i principali parametri di riferimento per i mutui a tasso variabile e fisso rispettivamente, hanno registrato un leggero calo, rendendo i mutui più accessibili. L’Euribor, in particolare, è il tasso di interesse medio delle transazioni finanziarie in euro tra le principali banche europee.

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Assemblea dell’Associazione bancaria italiana (Abi). Foto Ansa/Fabio Cimaglia

Il calo dei tassi di interesse

Secondo le analisi più recenti, i tassi di interesse sui mutui a tasso fisso hanno toccato i livelli più bassi degli ultimi 18 mesi, con una media che si aggira intorno al 3,5% per i nuovi contratti. Questo ha spinto molti consumatori a preferire il tasso fisso, che offre maggiore stabilità e prevedibilità delle rate nel lungo termine. Allo stesso tempo, i mutui a tasso variabile hanno beneficiato di una riduzione dell’Euribor, il che ha comportato una diminuzione delle rate mensili per chi ha optato per questa tipologia di finanziamento.

Mutui, le previsioni

Gli analisti prevedono che i tassi continueranno a rimanere su livelli moderati, a meno di significative svolte nella politica monetaria della BCE o di cambiamenti improvvisi nello scenario economico globale. Tuttavia, con l’inizio del 2025, potrebbe esserci una leggera ripresa dei tassi, e quindi del costo dei mutui, se l’inflazione dovesse aumentare o se l’economia europea mostrasse segni di surriscaldamento. È quindi consigliabile per i consumatori che intendono stipulare un mutuo valutare attentamente le previsioni economiche e considerare l’opzione di bloccare un tasso fisso a lungo termine.

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Il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti. Foto Ansa/Angelo Giorgetti

Effetti per i consumatori

Il calo dei tassi ha reso i mutui più accessibili, stimolando una ripresa nel mercato immobiliare. Tuttavia, per chi ha già un mutuo in corso, soprattutto a tasso variabile, è importante monitorare attentamente le fluttuazioni dell’Euribor e valutare la possibilità di rinegoziare le condizioni del mutuo con la propria banca. Inoltre, la scelta tra tasso fisso e variabile rimane una decisione cruciale.

Una scelta che può dipendere non solo dalle previsioni economiche ma anche dalle preferenze personali riguardo la stabilità delle rate. L’andamento dei tassi di interesse sui mutui nel 2024 rappresenta una fase favorevole per chi intende acquistare casa o rinegoziare il proprio mutuo. Con i tassi ai minimi storici, i consumatori hanno l’opportunità di accedere a finanziamenti più convenienti. Tuttavia, è essenziale mantenersi informati sulle tendenze economiche e sulle decisioni della Bce, che continueranno a influenzare significativamente il mercato dei mutui nei mesi a venire.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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