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Mike Lynch, la moglie dovrà affrontare una causa da 4 miliardi di dollari

Il colosso dei computer HP, che acquistò la startup del magnate perito nel naufragio di Palermo, ha chiesto un risarcimento per una presunta truffa

La recente tragedia del naufragio dello yacht Bayesian, che ha portato alla scomparsa di Mike Lynch, ha lasciato un’eredità molto pesante ad Angela Bacares, moglie dell’ex magnate britannico. Non solo deve affrontare il lutto per la perdita del marito, ma ora è anche coinvolta in una complessa causa legale contro il colosso dell’informatica Hewlett-Packard (HP), che chiede un risarcimento di 4 miliardi di dollari. 

La causa legale con HP

Hewlett-Packard aveva da tempo avviato la causa legale contro Mike Lynch. Ciò avvene in seguito all’acquisizione di Autonomy, la società di software britannica di proprietà del magnate perito nel naufragio, per 11 miliardi di dollari nel 2011. L’acquisizione si rivelò disastrosa per HP, che in seguito accusò Lynch e altri dirigenti di aver gonfiato artificialmente i bilanci di Autonomy, nascondendo problemi finanziari e gestionali significativi. Queste accuse hanno portato a una lunga battaglia legale che ha coinvolto diverse corti internazionali.

Moglie Lynch causa miliardaria HP
Mike Lynch con la moglie Angela Bacares. Foto X @Awesomepeopleuk

Mike Lynch fini sotto accusa per frode e abuso di informazioni privilegiate, malgrado lui si sia detto sempre innocente. Tuttavia, nel 2021, un tribunale britannico ha stabilito che Lynch era effettivamente responsabile di pratiche ingannevoli durante la vendita di Autonomy. La sentenza ha aperto la strada a HP per chiedere un risarcimento record di 4 miliardi di dollari.

La posizione della moglie

Finito sotto processo neanche negli Usa, il ‘Bill Gates britannico‘ era stato poi assolto, tuttavia la causa britannica con la richiesta del maxi risarcimento resta in piedi. Non si è conclusa con la sua scomparsa. La moglie del magnate, sopravvissuta al naufragio del Bayesian – mentre ha perso il marito e la figlia Hannah, di soli 18 anni – si trova a dover affrontare questo pesante fardello legale.

La posizione della vedova di Lynch è dunque delicata. Oltre al peso emotivo del doppio lutto, deve ora gestire una delle cause legali più complesse e costose degli ultimi anni nel mondo anglosassone. La richiesta di risarcimento di HP rappresenta una minaccia significativa per il patrimonio di famiglia e potrebbe avere ripercussioni economiche devastanti. Tutta la vicenda, in realtà, rischia di gettare un’ombra sull’eredità imprenditoriale di Lynch, un uomo considerato uno dei pionieri della moderna tecnologia britannica. La sua società, Autonomy, appariva come una delle startup di maggior successo del Regno Unito, fino a quando non è emersa la controversia con HP.

Bayesian Mike Lynch causa legale
Foto X @la_patilla

Possibili sviluppi futuri

Il futuro della causa tra la vedova di Lynch e HP è incerto. Le trattative potrebbero durare anni, con un possibile coinvolgimento di tribunali in diverse giurisdizioni. Se la causa dovesse concludersi a favore di HP, la vedova di Lynch potrebbe essere costretta a vendere parte significativa del patrimonio familiare per coprire il risarcimento. D’altra parte, c’è anche la possibilità che le parti raggiungano un accordo extragiudiziale, evitando così ulteriori complicazioni legali.

Tuttavia, data l’entità del risarcimento richiesto, è probabile che HP voglia continuare a perseguire la causa con determinazione. La causa tra Hewlett-Packard e la vedova di Mike Lynch rappresenta un capitolo tragico nella saga dell’imprenditore britannico. Mentre il caso continua a svilupparsi, rimane da vedere come si risolverà questa complessa disputa legale. Una cosa è certa: circa la dinamica del naufragio del Bayesian troppe cose ancora non quadrano.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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