Shanshan, il tifone che ha devastato il Giappone meridionale
Almeno 3 le vittime e danni incalcolabili per la regione in cui si trova l'isola di Kyushu
Il tifone Shanshan, uno dei più potenti cicloni che abbia mai colpito il Giappone negli ultimi anni, si è abbattuto con furia sulla regione meridionale del Paese, causando morte e distruzione. Secondo le autorità locali, il bilancio attuale conta almeno tre morti, un disperso e numerosi feriti, mentre le operazioni di soccorso continuano senza sosta.
La forza distruttiva di Shanshan
Il tifone Shanshan, una tempesta di categoria 4, ha colpito l’isola di Kyushu con venti che hanno raggiunto punte di 250 chilometri all’ora. Le raffiche hanno spazzato via tutto ciò che incontravano sul loro cammino, abbattendo alberi, distruggendo abitazioni e causando black-out elettrici che hanno lasciato milioni di persone senza corrente. L’intensità della tempesta ha generato piogge torrenziali, con accumuli che hanno superato il metro in alcune aree, provocando inondazioni e frane.
Evacuazioni di massa
Le autorità giapponesi avevano emesso allarmi speciali in vista dell’arrivo di Shanshan e ordinato l’evacuazione preventiva di oltre un milione di persone prima dell’arrivo del tifone. Molti residenti hanno dovuto lasciare le loro case in fretta e furia, trovando rifugio in scuole, palestre e altri edifici pubblici adibiti a centri di accoglienza. La tempestività dell’evacuazione ha probabilmente evitato un bilancio di vittime più alto, ma le perdite materiali sono già incalcolabili.
Shanshan, il bilancio dei danni
Oltre alle vittime, Shanshan ha causato danni estesi all’infrastruttura della regione colpita. Le linee elettriche sono rimaste tranciate, lasciando al buio intere città, mentre le comunicazioni risultano interrotte in diverse aree. Molti treni ad alta velocità, inclusi gli Shinkansen, hanno dovuto interrompere i loro viaggi. Sono infine numerosi i voli aerei saltati e gli aerei che non hanno potuto decollare.
Vicious #typhoon – getting hammered in Makurazaki, complete whiteout at times #shanshan pic.twitter.com/1VGclkRKeY
— James Reynolds (@EarthUncutTV) August 28, 2024
La zona dell’isola di Kyushu è rimasta isolata per parecchio tempo dal resto del Giappone. Il settore agricolo, uno dei pilastri economici della regione del Giappone meridionale, ha subito perdite significative, con campi allagati e coltivazioni distrutte. Gli agricoltori locali, già provati da una stagione estiva particolarmente calda, ora devono affrontare la prospettiva di un raccolto fortemente ridotto, con conseguenze potenzialmente disastrose per l’economia locale.
L’Intervento dei soccorsi
Le squadre di soccorso, composte da migliaia di operatori, sono impegnate in operazioni di salvataggio e assistenza, nonostante le difficoltà causate dalle condizioni meteorologiche avverse. I soccorritori stanno cercando di raggiungere le aree più colpite, dove molte persone sono rimaste intrappolate nelle loro abitazioni a causa delle inondazioni. L’assistenza sanitaria è in stato di emergenza, con ospedali sovraccarichi e difficoltà nel trasporto dei feriti più gravi.
Shanshan, rischi di ulteriori danni
Le previsioni meteo non sono rassicuranti. Il tifone potrebbe continuare a spostarsi verso nord-est, mantenendo la sua intensità e colpendo altre regioni del Giappone. Gli esperti avvertono del rischio di ulteriori frane e inondazioni, mentre il terreno, già saturo di pioggia, potrebbe cedere sotto la pressione di nuove precipitazioni.
Il primo ministro giapponese ha dichiarato lo stato di emergenza e ha promesso l’immediata mobilitazione di fondi per la ricostruzione delle aree colpite, ma il processo sarà lungo e complesso. Le autorità sono in allerta e continuano a monitorare la situazione, pronti ad intervenire in caso di ulteriori sviluppi negativi. Il Giappone, dove le catastrofi naturali non sono rare, sta affrontando l’ennesima sfida della sua storia. Il tifone Shanshan ha messo a dura prova la resilienza del popolo giapponese, che ora deve unire le forze per superare questa crisi e ricostruire quanto è andato perduto.