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Shanshan, il tifone che ha devastato il Giappone meridionale

Almeno 3 le vittime e danni incalcolabili per la regione in cui si trova l'isola di Kyushu

Il tifone Shanshan, uno dei più potenti cicloni che abbia mai colpito il Giappone negli ultimi anni, si è abbattuto con furia sulla regione meridionale del Paese, causando morte e distruzione. Secondo le autorità locali, il bilancio attuale conta almeno tre morti, un disperso e numerosi feriti, mentre le operazioni di soccorso continuano senza sosta.

La forza distruttiva di Shanshan

Il tifone Shanshan, una tempesta di categoria 4, ha colpito l’isola di Kyushu con venti che hanno raggiunto punte di 250 chilometri all’ora. Le raffiche hanno spazzato via tutto ciò che incontravano sul loro cammino, abbattendo alberi, distruggendo abitazioni e causando black-out elettrici che hanno lasciato milioni di persone senza corrente. L’intensità della tempesta ha generato piogge torrenziali, con accumuli che hanno superato il metro in alcune aree, provocando inondazioni e frane.

Foto X @InfosFrancaises

Evacuazioni di massa

Le autorità giapponesi avevano emesso allarmi speciali in vista dell’arrivo di Shanshan e ordinato l’evacuazione preventiva di oltre un milione di persone prima dell’arrivo del tifone. Molti residenti hanno dovuto lasciare le loro case in fretta e furia, trovando rifugio in scuole, palestre e altri edifici pubblici adibiti a centri di accoglienza. La tempestività dell’evacuazione ha probabilmente evitato un bilancio di vittime più alto, ma le perdite materiali sono già incalcolabili.

Shanshan, il bilancio dei danni

Oltre alle vittime, Shanshan ha causato danni estesi all’infrastruttura della regione colpita. Le linee elettriche sono rimaste tranciate, lasciando al buio intere città, mentre le comunicazioni risultano interrotte in diverse aree. Molti treni ad alta velocità, inclusi gli Shinkansen, hanno dovuto interrompere i loro viaggi. Sono infine numerosi i voli aerei saltati e gli aerei che non hanno potuto decollare.

La zona dell’isola di Kyushu è rimasta isolata per parecchio tempo dal resto del Giappone. Il settore agricolo, uno dei pilastri economici della regione del Giappone meridionale, ha subito perdite significative, con campi allagati e coltivazioni distrutte. Gli agricoltori locali, già provati da una stagione estiva particolarmente calda, ora devono affrontare la prospettiva di un raccolto fortemente ridotto, con conseguenze potenzialmente disastrose per l’economia locale.

L’Intervento dei soccorsi

Le squadre di soccorso, composte da migliaia di operatori, sono impegnate in operazioni di salvataggio e assistenza, nonostante le difficoltà causate dalle condizioni meteorologiche avverse. I soccorritori stanno cercando di raggiungere le aree più colpite, dove molte persone sono rimaste intrappolate nelle loro abitazioni a causa delle inondazioni. L’assistenza sanitaria è in stato di emergenza, con ospedali sovraccarichi e difficoltà nel trasporto dei feriti più gravi.

Tifone Shanshan Giappone
Foto X @InfosFrancaises

Shanshan, rischi di ulteriori danni

Le previsioni meteo non sono rassicuranti. Il tifone potrebbe continuare a spostarsi verso nord-est, mantenendo la sua intensità e colpendo altre regioni del Giappone. Gli esperti avvertono del rischio di ulteriori frane e inondazioni, mentre il terreno, già saturo di pioggia, potrebbe cedere sotto la pressione di nuove precipitazioni.

Il primo ministro giapponese ha dichiarato lo stato di emergenza e ha promesso l’immediata mobilitazione di fondi per la ricostruzione delle aree colpite, ma il processo sarà lungo e complesso. Le autorità sono in allerta e continuano a monitorare la situazione, pronti ad intervenire in caso di ulteriori sviluppi negativi. Il Giappone, dove le catastrofi naturali non sono rare, sta affrontando l’ennesima sfida della sua storia. Il tifone Shanshan ha messo a dura prova la resilienza del popolo giapponese, che ora deve unire le forze per superare questa crisi e ricostruire quanto è andato perduto.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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