Libano sull’orlo della guerra, Tajani: “Gli italiani lascino subito il Paese”
La guerra di Gaza rischia di deflagrare in tutto il Medio Oriente. L'incubo di un attacco dell'Iran su Israele il 5 agosto
Il mese di agosto appena cominciato si preannuncia drammatico: in Libano rischia di scoppiare la guerra. L’allargamento, cioè, del conflitto in corso a Gaza al resto del Medio Oriente. L’uccisione da parte israeliana di un alto dirigente del partito-esercito islamista Hezbollah, a cui è seguita la rappresaglia di un bombardamento missilistico in Galilea che ha fatto strage di bambini, sono elementi di quella che appare una catastrofe annunciata.
In un contesto come questo il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha rivolto un pubblico appello ai nostri connazionali che si trovano in Libano. “Visto l’aggravarsi della situazione, invitiamo gli italiani che soggiornano temporaneamente in Libano a non recarsi assolutamente nel Sud del Paese (cioè vicino a Israele, ndr.) – ha scritto Tajani su X – e a rientrare in Italia con voli commerciali il più presto possibile“. “Invitiamo altresì i turisti italiani a non recarsi in Libano“.
Il messaggio, oltreché chiaro, è inquietante, perché non lascia adito a dubbi. Se il capo della Farnesina invita a non andare in Libano significa che le autorità stimano il Paese mediorientale molto pericoloso. Ma in realtà tutto il Medio Oriente è in fiamme. Nelle ultime ore il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, ha Il primo ministro ha messo in guardia l”‘asse del male iraniano” dall’attaccare Israele. E ha promesso: “Risponderemo e chiederemo un prezzo elevato per qualsiasi atto di aggressione contro di noi, da qualsiasi fronte“.
Papa Francesco chiede la pace
Il 4 agosto, nel corso della preghiera dell’Angelus domenicale, papa Francesco ha rivolto un accorato appello per la pace in Libano e in tutto il medio Oriente. “Basta fratelli e sorelle, basta” ha detto il Pontefice. “Non soffocate la parola di Dio, pace, ma lasciate che essa sia frutto della Terra Santa“.
Poi un chiaro riferimento alle operazioni militari di Israele, come l’assassinio del capo politico di Hamas, Ismail Haniyeh, a Teheran: “Gli attacchi, anche quelli mirati – ha scandito Francesco – e le uccisioni non posso mai essere una soluzione. Non aiutano a percorrere il cammino della giustizia, il cammino della pace“. Ma gli appelli del Pontefice – l’unico leader spirituale mondiale che continua instancabilmente a chiedere la cessazione delle guerre in tutto il mondo, a cominciare da quella in Ucraina – sembrano destinati a cadere nel vuoto.
Il 5 agosto attacco dell’Iran?
I media libanesi riferiscono di un attacco aereo israeliano su una centrale elettrica presso un sito di fornitura idrica nella città di Taybeh, nel Libano meridionale. Il sito di Al Akhbar ha postato su X la foto delle fiamme nella centrale elettrica. L’Aeronautica militare israeliana “ha colpito il lanciatore di Hezbollah” nel sud del Libano, ha comunicato l’esercito di Tel Aviv.
Da lì sono partiti nella notte “circa 30 razzi” che hanno attraversato il confine, “la maggior parte dei quali è stata intercettata“. Nella notte fra il 3 e 4 agosto i miliziani di Hezbollah avevano annunciato di aver lanciato “decine” di razzi contro Israele, in risposta agli attacchi israeliani a Kfar Kela e Deir Siriane in Libano, che hanno causato il ferimento di civili. Tutto adesso sembra soltanto poter peggiorare. Washington e Tel Aviv si attendono un attacco dell’Iran a Israele lunedì 5 agosto, riporta il sito americano Axios. Un attacco ben più imponente di quello poco più che simbolico già avvenuto lo scorso aprile.
Libano, appelli da Francia, Usa e Gb
In ogni caso è il Libano che ora fa paura. Anche il Governo francese, dopo quello americano e britannico, ha chiesto ai connazionali di “lasciare il Paese il prima possibile” a causa del rischio di escalation militare in Medio Oriente. Lo riferisce una nota del ministero degli Esteri di Parigi. “In un contesto di sicurezza molto instabile, richiamiamo ancora una volta l’attenzione dei cittadini francesi, in particolare di quelli di passaggio, sul fatto che i voli commerciali diretti e con scali in Francia sono ancora disponibili. E li invitiamo a prendere subito accordi per lasciare il Libano il prima possibile“, si legge nel comunicato.