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Estate, a luglio e agosto sarà caldo record

Fatti salvi i possibili errori nelle previsioni, le temperature aumenteranno fino a più di 40 gradi. Con il rischio di una pesante siccità

Quella che sta per arrivare potrebbe essere un’estate con temperature al di sopra della media. E non c’è da sorprendersi, dati i cambiamenti climatici in atto in tutto il mondo. “I dati del ‘Centro europeo per le previsioni meteorologiche a medio termine’ suggerirebbero che i mesi di luglio e agosto sul Mediterraneo potrebbero essere molto caldi”, ha spiegato il climatologo Luca Mercalli, presidente della Società meteorologica italiana.

Grandi novitàda qui al 20-25 giugno non ce ne sono – ha spiegato ancora Mercalli – permangono i temporali al nord e caldo al sud. Mentre da luglio si dovrebbe gradualmente entrare in una fase decisamente calda su tutto il Mediterraneo, quindi anche nelle regioni del nord. Dovremmo quindi avere un luglio e anche un agosto con temperature al di sopra della media“.

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Foto X @3BMeteo

Estate bollente

Il presidente della Società meteorologica italiana ha però precisato come in relazione alla prossima estate sia “doveroso il condizionale. Perché se le previsioni meteorologiche a 10 giorni hanno ormai dei livelli di affidabilità tali che si può utilizzare il futuro indicativo invece quando si va su previsioni su una scala di mesi i livelli di incertezza sono maggiori. Possiamo solo affermare che farà più caldo o più freddo rispetto alla media climatica“.

Anche le previsioni de Ilmeteo.it indicano per l’estate un trend preciso. Secondo i loro ultimi aggiornamenti, infatti, la prossima stagione avrà da temperature superiori alla media di circa un grado. Già nelle prossime settimane di giugno in gran parte dell’Europa. Una tendenza che sembra continuare anche tra luglio e agosto, durante il picco dell’estate.

Secondo il sito di meteorologia, si nota un’anomalia termica in tutta l’Europa meridionale, con temperature superiori alla media di +2 gradi, specialmente in Italia, Spagna e nei Balcani. Probabilmente a causa della maggiore influenza dell’anticiclone africano. Fino a pochi anni fa, spiega Ilmeteo.it, l’alta pressione delle Azzorre, di origine oceanica e più mite, era dominante in Europa. Recentemente, però, stiamo assistendo a un crescente afflusso di masse d’aria dal Nord Africa, responsabili delle ondate di calore più intense e durature anche in Italia.

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Foto Ansa

Temperature oltre i 40 gradi

In termini semplici, sottolinea Ilmeteo.it, ci aspettano quindi periodi di caldo prolungato con temperature massime che potrebbero superare i 40 gradi centigradi. L’estate scorsa (2023) abbiamo già vissuto condizioni simili, con il record di 43 gradi a Roma. E fino a 48 gradi in Sicilia e Sardegna. Quest’anno si prevede un andamento simile, in linea con il cambiamento climatico in corso che sta alterando tutte le stagioni.

Del resto, studi recenti confermano che tra gli effetti del cambiamento climatico c’è anche un aumento nella frequenza delle ondate di calore. Un altro aspetto da monitorare riguarda le precipitazioni: dopo una primavera molto piovosa, al Centro-Nord potrebbe cadere il 30-40% in meno di pioggia rispetto alla media. Inoltre, dopo un inverno e una primavera con poche piogge nelle regioni del Sud e in Sicilia, il problema della scarsità d’acqua potrebbe peggiorare. Col conseguente rischio di siccità in queste zone. Infatti, in questi settori, l’estate è già climaticamente una stagione molto asciutta e a rischio per le riserve idriche

Ilmeteo.it precisa che, come spesso accaduto negli ultimi anni, non si potranno escludere improvvisi break temporaleschi in grado di interrompere le ondate di caldo più intense in estate. Con l’aumento delle temperature, infatti, sale anche la probabilità di eventi meteo estremi, come temporali e grandinate. Causati dall’arrivo di aria fresca e instabile proveniente dal Nord Europa o dall’Atlantico.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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