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Serie A, Conte al Napoli: rivoluzione sulla panchina azzurra

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Antonio Conte torna sulla scena delle panchine di Serie A: con tutta probabilità andrà a sedersi su quella, spinosissima, del disastrato Napoli post-scudetto. Dopo l’agognato sì di massima, che Aurelio De Laurentiis attendeva da mesi, in casa partenopea è scattata la macchina organizzativa per definire i dettagli del contratto. In ballo c’è anche la definizione dello staff, senz’altro numeroso. L’intesa sull’ingaggio è stata trovata vicina a una cifra pari a 6,5 milioni di euro più bonus, che potrebbe arrivare anche a toccare quota 10 milioni di euro. Il tutto per tre anni, ossia fino al 2027.

Al Nord, nel frattempo, Gian Piero Gasperini annuncia di aver trovato l’intesa col presidente Antonio Percassi per restare alla sua Atalanta. E proseguire così l’avventura sul cammino trionfale che ha portato il tecnico di Grugliasco a vincere l’Europa League. Il giro di valzer degli allenatori di Serie A acquisisce dunque uno spessore e contorni più definiti. E Max Allegri? Per lui non si può escludere una panchina in Arabia Saudita, la misteriosa terra desertica del futuro (presunto) del calcio.

Antonio Conte. Foto Ansa/Epa Andrew Yates

Napoli hai Conte, ora svegliati!

Ma andiamo con ordine su questa Serie A in trambusto. Tornando al Napoli, Giovanni Manna, il nuovo direttore sportivo arrivato proprio da quella Torino dove Allegri lo avrebbe voluto per sé al posto di Cristiano Giuntoli, sta lavorando. In primo luogo sui dettagli dell’intesa con Antonio Conte. Compresa la gestione dei diritti d’immagine e le clausole che il tecnico salentino, scrive il Corriere della Sera, non vorrebbe a favore del club (l’obiettivo è evitare un nuovo ‘caso’ Spalletti). Una volta definito il tutto, sarà il tempo delle firme.

Di certo, però, Manna e Conte si stanno sentendo. E per parlare di mercato. Senza Osimhen, destinato a partire, è assai probabile che il Napoli faccia un tentativo per Lukaku, di ritorno al Chelsea dopo l’anno in prestito alla Roma. Scontato il sì di Big Rom, pallino dell’allenatore 54nne. E poi c’è la suggestione Chiesa che, riferisce Alfredo Pedullà, potrebbe entrare nella lista dei possibili acquisti.

Tra l’esterno e la Juventus i discorsi per il rinnovo del contratto in scadenza nel giugno del 2025 procedono a dir poco a rilento. Da parte sua Aurelio De Laurentiis si attacca alla scaramanzia. “Non è che non voglio dire nulla su Conte – ha dichiarato il presidente del Napoli – è che non posso dire nulla perché i prossimi dieci giorni saranno decisivi. Non deve vincere il tifo ma l’equità del ragionamento“.

Gian Piero Gasperini. Foto Ansa/Michele Maraviglia

Seria A, che girandola

Sud chiama Nord, a Bergamo è e a Bergamo resta. Niente Napoli quindi per Gian Piero Gasperini che, dopo la vittoria dell’Europa League, resterà all’Atalanta anche nella prossima stagione. Lo ha confermato lo stesso tecnico al termine della sfida vinta contro il Torino. “De Laurentiis è diversi anni che fa apprezzamenti positivi su di me. Non nego che mi fa piacere. Io sono un allenatore chiaramente legato all’Atalanta e lo sarò ancora. Il Napoli farà una grande squadra perché ha una grande base“. “Gasperini resta? Ma sì, ma sì, stiamo lavorando alle ultime cose“, ha detto il patron nerazzurro Antonio Percassi dopo il summit andato in scena venerdì 24 maggio.

Il futuro di Massimiliano Allegri, invece, potrebbe essere in Arabia Saudita. L’ex tecnico della Juventus, esonerato dalla dirigenza bianconera dopo la sfuriata al trionfo in Coppa Italia, lascerà quasi certamente la Serie A. È lui, infatti, il principale candidato al posto che Marcelo Gallardo lascia sulla panchina dell’Al Ittihad. L’allenatore argentino, accostato alla panchina del Milan nelle scorse settimane, abbandona l’Arabia dopo aver fallito la qualificazione alla prossima Champions League asiatica. Approderà davvero a Milano?

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore. Segui Domenico su Facebook Segui Domenico su Linkedin

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