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L’influencer Siu esce dal coma. Irruzione nella sua casa, sigilli violati

Il marito è stato arrestato con l'accusa di tentato omicidio. Sarebbe entrato nella casa sotto sequestro per inquinare le prove

Crescono i sospetti degli inquirenti nei confronti di Jonathan Maldonato, il 36enne arrestato con l’accusa di aver tentato di uccidere sua moglie, l’influencer Siu (80mila follower su Instagram) il 16 maggio. Al secolo Soukaina El Basri, 30 anni, di Biella, Siu è adesso uscita dal coma. Secondo la polizia e la procura, suo marito potrebbe aver violato i sigilli dell’abitazione coniugale, posta sotto sequestro il 18 maggio, al fine di inquinare le prove contro di lui.

A sostegno di questa ipotesi ci sarebbe un cappotto spostato da una sedia, sulla quale si trovava al momento del sequestro, al tavolo della cucina, dove è stato trovato successivamente. Come riporta il Corriere della Sera, l’irruzione (presunta) di Maldonato nella villetta sequestrata sarebbe avvenuta il 20 maggio. Lo confermerebbe il rilevamento dell’auto dell’uomo parcheggiata vicino all’abitazione per quasi un’ora. Secondo i pm, alla base della vicenda che ha portato l’influencer Siu a rischiare la vita ci sarebbe un litigio scoppiato fra i due coniugi la mattina del 16 maggio.

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Foto X @Agenzia_Ansa

La doppia versione di Maldonato

La donna nel frattempo è uscita dal coma, come detto: resta comunque ricoverata nel reparto di rianimazione dell’ospedale di Biella. Jonathan Maldonato continua a dichiararsi innocente e a giurare di non aver mai fatto del male alla moglie. Nega ogni accusa e anzi ha dichiarato di aver mentito agli operatori del 118, e di conseguenza agli inquirenti, perché glielo avrebbe chiesto Siu. Una presunta ‘prova’ del fatto che le voleva bene, a suo dire.

Inizialmente l’uomo aveva dichiarato che l’influencer era scivolata e caduta accidentalmente contro lo spigolo di un mobile. Ma con una seconda versione dei fatti nel corso dell’interrogatorio Maldonato ha affermato di aver sorpreso la moglie mentre tentava il suicidio. Il 36enne ha raccontato di essere quindi intervenuto per bloccare Siu dal suo intento, senza però riferire quale fosse l’arma o l’oggetto con cui la donna volesse suicidarsi, e di essere stato indotto dalla consorte stessa a riportare alle autorità la versione dello spigolo.

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Siu col marito Jonathan Maldonato. Foto X @StampaBiella

Siu lo aveva denunciato

Mi ha detto il mobile, il mobile“, ha raccontato Maldonato agli inquirenti. “E allora io sono andato ad appoggiare la mano sporca di sangue sul mobile“. Come emerso dai tabulati telefonici, il 16 maggio l’uomo è uscito di casa alle 6:40 ed è rientrato intorno alle 7:10. Nell’arco di quella mezz’ora la moglie Siu ha tentato di chiamarlo sul cellulare molte volte. Circostanza che induce i pm a immaginare che “fra i due sia insorta una lite“, come si legge nel provvedimento di fermo.

Appena rientrato a casa, Maldonato avrebbe visto Siu che preparava una valigia in vista di un viaggio a Como. Ufficialmente per un ingaggio come influencer; tuttavia gli inquirenti non escludono “l’eventuale volontà di abbandonare l’abitazione“. Il motivo del viaggio programmato sarebbe proprio alla base del presunto litigio. Intervistata a Pomeriggio Cinque, un’amica di Siu ha dichiarato che l’influencer trentenne avrebbe voluto lasciare il marito. “Sapevo che le cose tra loro non andavano bene già da tempo. Lei avrebbe voluto lasciarlo, ma faceva fatica per via dei figli” ha detto la donna. “Era molto ossessivo nei suoi confronti, voleva sempre controllarla e non la lasciava mai libera“. Siu aveva inoltre denunciato il marito l’anno scorso, per maltrattamenti, salvo poi ritirare la denuncia.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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