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Ucraina, l’allarme dei generali: “Il fronte sta per crollare”

La NATO da un lato e la Bielorussia dall'altro si preparano alla guerra

La guerra della Russia in Ucraina sembra non dover finire mai. Un nuovo Afghanistan alle porte dell’Europa. Sono ormai 770 giorni che dura ininterrottamente. E cresce il timore di Kiev di un tracollo di fronte agli invasori. Volodymyr Zelensky abbassa l’età dei giovani per il reclutamento nelle forze armate: da 27 a 25 anni. Nel paese cresce la paura, la stanchezza e l’insofferenza per la guerra ma il presidente usa il pugno di ferro contro i suoi stessi connazionali. A nord la vicina Bielorussia “si sta preparando alla guerra” sebbene l’auspicio è che non sia necessario farla, secondo quanto ha affermato il presidente Alexander Lukashenko.

Da parte sua il ministro della Difesa di Mosca, Sergei Shoigu, fa dichiarazioni di tenore almeno in parte propagandistico: “Nei primi tre mesi dell’anno le forze russe hanno conquistato oltre 400 chilometri quadrati di territorio in Ucraina. Le truppe di Kiev hanno perso 80mila soldati“. Quello che è certo è che un bambino di 11 anni è morto in seguito alle gravi ferite per un bombardamento russo nel distretto di Kupyansky, nella regione orientale di Kharkiv. Anche suo padre, di 58 anni, è morto. Lo ha reso noto su Telegram il governatore Oleg Sinegubov, citato dalla Ukrainska Pravda.

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Foto @politico

Kiev, situazione militare disperata

Secondo alti ufficiali ucraini che hanno prestato servizio sotto il generale Valery Zaluzhny – rimosso da Zelensky lo scorso febbraio – il quadro militare è cupo. C’è il grande rischio che le linee del fronte crollino ovunque. E che i generali russi decidano di concentrare la loro offensiva nei punti di maggiore debolezza. Lo riferisce il giornale online americano Politico. Stando alle fonti, “non c’è nulla che possa aiutare l’Ucraina adesso. Perché non esistono tecnologie in grado di compensarla per la grande massa di truppe che la Russia scaglierà contro di noi. Noi non disponiamo di queste tecnologie e neanche l’Occidente le ha in numero sufficiente“.

Come se non bastasse, dopo gli attacchi russi del 22 e 29 marzo, l’azienda elettrica ucraina Dtek ha perso l’80% della sua capacità di produzione. “Cinque nostre centrali termoelettriche su 6 sono gravemente danneggiate” ha comunicato via Telegram l’azienda. “La situazione è estremamente difficile“.

Nato Europa Ucraina fondo aiuti militari
Foto X @Gerashchenko_en

A Costanza la nuova mega base NATO

Intanto fonti della NATO hanno riferito al quotidiano britannico Financial Times che l’Alleanza atlantica sta elaborando un piano per garantire un pacchetto di aiuti militari quinquennali pari a 100 miliardi di dollari all’Ucraina. L’obiettivo è proteggere il paese dagli effetti di una eventuale seconda presidenza statunitense di Donald Trump, il quale potrebbe revocare il sostegno a Kiev. La proposta della cosiddetta Missione per l’Ucraina la discuteranno i ministri degli Esteri della NATO a Bruxelles col segretario generale Jens Stoltenberg.

Ma l’operato dell’Alleanza atlantica non è tutto qui. A Costanza, in Romania, sul Mar Nero, il 19 marzo sono cominciati a lavori di ampliamento di quella che diventerà la più grande base NATO d’Europa. Secondo il Corriere della Sera consterà di oltre 2800 ettari di superficie, per 2,5 miliardi di euro, 10 mila posti per altrettanti militari.

Il progetto prevede l’ampliamento dello scalo aereo di Costanza, principale città portuale romena sulle coste del Mar Nero. Ma anche la costruzione di nuove piste, hangar, aree di deposito per munizioni, carburante e materiali per la manutenzione e la riparazione, scuole, negozi, alloggi, farmacie e un ospedale. Tradotto significa un 20% di grandezza in più rispetto alla base di Ramstein, in Germania, attualmente la più grande base NATO d’Europa. La nuova base di Costanza dovrebbe raggiungere la piena operatività entro il 2040.

Ponte Crimea Ucraina
Foto X @igorsushko

L’Ucraina e il ponte della Crimea

In questo contesto la guerra continua senza un minuto di sosta. Una fonte dell’intelligence militare ucraina ha riferito al quotidiano inglese The Guardian che “nella prima metà del 2024 sarà messo in atto il terzo tentativo per far saltare in aria il ponte di Kerch“. Ovvero la struttura  che collega alla Russia la penisola di Crimea sul Mar Nero. E che Mosca si è annessa 10 anni fa. “La sua distruzione è inevitabile” ha aggiunto la fonte. Nell’ottobre 2022, durante il primo anno di guerra in Ucraina, ci fu un tentativo di far esplodere il ponte di Crimea.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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