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Donna uccisa davanti casa, è caccia al killer

Stando alle prime informazioni, la giovane, 27 anni, madre di un bambino, è morta sotto gli occhi del marito, colpita da una persona che è fuggita a piedi

Una donna di 27 anni, Vanessa Ballan, è stata assassinata a coltellate nel Trevigiano martedì 19 dicembre. L’omicidio è avvenuto nella frazione di Spineda di Riese Pio X. I soccorritori hanno rinvenuto il corpo senza vita della giovane all’ingresso della sua abitazione. A dare l’allarme è stato un vicino di casa che ha avvertito il 118.

La dinamica dei fatti, la fuga dell’omicida, il movente del delitto: per il momento tutto resta da chiarire. Indagano i carabinieri che hanno ascoltato il marito della vittima, Nicola Scapinello, testimone dell’omicidio. Vanessa Ballan si era trasferita con Scapinello a Riese da Castelfranco Veneto, località di cui sono entrambi originari.

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Foto Ansa/Simone Masetto

Cosa è successo alla donna

Alcuni testimoni hanno affermato che l’aggressore sarebbe fuggito a piedi. Gli investigatori ne avrebbero individuato l’identità. Si tratterebbe di una persona che risiede ad Altivole, un Comune confinante con Riese. E sarebbe qualcuno che la coppia conosce. Per questo motivo la vittima gli ha aperto la porta. Appena fatto questo gesto il killer l’avrebbe aggredita e uccisa. Il compagno di Vanessa Ballan, che si trovava con lei nell’abitazione, è in stato di shock. L’uomo è riuscito a fornire elementi utili agli investigatori che stanno ricercando l’omicida. L’arma del delitto non è stata trovata. La coppia ha un bimbo di 4 anni. Non è ancora chiaro se il piccolo fosse presente in casa al momento del delitto.

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Vanessa Ballan in una foto tratta dal suo profilo Facebook

Il caso Cecchettin

L’omicidio di Vanessa Ballan appare ancora più agghiacciante perché, per una coincidenza, è avvenuto ad appena più di un mese dal massacro di Giulia Cecchettin, la 22enne uccisa nel Veneziano dall’ex fidanzato Filippo Turetta, ora in carcere. La giovane donna fu aggredita e assassinata, poi trasportata in auto fino in Friuli e il suo corpo abbandonato in mezzo alla boscaglia nei pressi del lago di Barcis (Pordenone).

Filippo Turetta proseguì la sua fuga in macchina fino in Germania, quando, nei pressi di Lipsia, la polizia tedesca lo trasse in arresto. Lunedì 18 dicembre Turetta ha compiuto 22 anni in carcere a Verona. Ha trascorso un giorno da detenuto come tutti gli altri. Il 22enne è reo confesso dell’assassinio di Giulia Cecchettin e ora aspetta ancora la seconda visita in carcere dei genitori. Sul fronte dell’inchiesta l’attenzione resta concentrata sulla sua Fiat Punto che le autorità hanno provveduto a far rientrare dalla Germania. Entro questa settimana i carabinieri del Ris dovrebbero cominciare a fare i rilievi.

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Giulia Cecchettin e Filippo Turetta. Foto X @MediasetTgcom24

I funerali di Giulia

Lo scorso 5 dicembre si sono svolti a Padova i funerali di Giulia Cecchettin. Alle esequie hanno partecipato circa 10mila persone, che si sono raccolte in silenzio all’esterno della basilica di Santa Giustina. Quasi al termine dei funerali Gino Cecchettin, il padre di Giulia, ha pronunciato alcune parole di addio alla figlia e ha rivolto un appello a tutti gli italiani. “Ognuno si assuma le proprie responsabilità perché tutto questo non accada più” è stato il senso del suo messaggio. La politica, gli insegnanti, le famiglie, i mass media: tutti, ciascuno nel proprio ruolo.

Il vero amore è l’accettazione di ciò che è stato, di ciò che è, di ciò che sarà” ha affermato Cecchettin citando il poeta indiano Khalil Gibran e invocando un futuro di speranza e di pace, senza più  una donna che debba morire assassinata per mano di un partner o ex partner. “Dobbiamo trasformare la tragedia in una spinta per il cambiamento. La vita di Giulia è stata sottratta in maniera crudele, ma la sua morte può e deve essere il punto di svolta per mettere fine alla terribile piaga della violenza sulle donne” ha dichiarato il papà di Giulia. All’esterno, uscito il feretro dalla basilica, la folla ha applaudito e ha fatto rumore, come da richiesta della famiglia, con campanelli, chiavi e parole di solidarietà.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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