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Berlusconi, il suo nome nel Famedio di Milano

Il Cavaliere nel 'Pantheon' dei milanesi illustri. Non mancano polemiche per averlo accostato a giganti come Alessandro Manzoni

Il nome di Silvio Berlusconi è formalmente iscritto al Famedio di Milano presso il Cimitero Monumentale, ossia il ‘Pantheon’ dei cittadini che hanno reso grande la città. Berlusconi sarà ricordato accanto ai nomi di Alessandro Manzoni, del sindaco Aldo Aniasi, di Giorgio Gaber e di Dario Fo e Franca Rame. 

La nostra città rende merito al ragazzo dell’Isola (storico quartiere a nord di Porta Garibaldi, ndr.) all’imprenditore creatore di decine di migliaia di posti di lavoro – si legge nelle motivazioni della commissione del Comune – al leader politico e al segno indelebile lasciato dal suo talento visionario. Così come dalla sua personalità strabordante, tanto apprezzati quanto criticati, ma senza alcun dubbio cruciali nella storia recente di Milano e dell’Italia“.

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Il nome di Berlusconi inserito nel Famedio dei milanesi illustri. Foto Ansa/Matteo Corner

Paolo Berlusconi, al termine della cerimonia al Cimitero Monumentale di Milano, ha commentato: “È un onore per mio fratello e per la nostra famiglia essere ricordato in questo tempio. È un onore anche per la città di Milano aver avuto un cittadino come Silvio che ha rappresentato un imprenditore visionario, un uomo di sport che ha vinto tutto quello che c’era da vincere. Un uomo di Governo, uno statista che è stato conosciuto e amato in tutti i paesi del mondo“.

Alla domanda se ci fossero fratture tra la famiglia Berlusconi e la presidente del Consiglio, Meloni, Paolo Berlusconi ha risposto: “Ma quando mai. Noi apprezziamo Giorgia che sta operando benissimo. Credo che tutte le notizie apparse siano soltanto appigli per provare a mettere zizzania tra la nostra famiglia e questo Governo“. Alla cerimonia al Monumentale erano presenti anche gli amici di una vita di Silvio Berlusconi, ovvero Marcello Dell’Utri e Fedele Confalonieri. Presenti anche esponenti di Forza Italia come il senatore neo eletto al seggio che fu di Berlusconi a Monza, Adriano Galliani, suo amico di sempre. E poi la capogruppo al Senato Licia Ronzulli e il deputato Alessandro Cattaneo.

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Il sindaco di Milano, Beppe Sala, davanti al Famedio del Cimitero Monumentale. Foto Ansa/Mourad Balti Touati

Cos’è il Famedio di Milano

Ma cos’è il Famedio? Al centro del prospetto frontale del Cimitero Monumentale di Milano, affacciato sul piazzale di ingresso, domina il “Tempio della Fama“, dall’etimologia latina del termine. I criteri di ammissione al Famedio rispondono a un regolamento del 1884, in parte modificato nel 1904, il quale fissa a 3 le categorie dei cittadini degni di passare alla storia di Milano. Gli “illustri” per meriti letterari, artistici, scientifici o atti insigni; i “benemeriti” che per virtù proprie hanno recato benefici e fama alla città; i “distinti nella storia patria” che hanno contribuito all’evoluzione nazionale.

Per ricevere gli onori del Famedio non occorre esservi tumulati. Molti dei personaggi ricordati nelle lapidi poste all’interno del ‘Pantheon’ dei milanesi illustri sono infatti sepolti in altre zone del Monumentale, per esempio Arturo Toscanini. Vi si ricordano anche alcuni italiani le cui salme riposano altrove, come Giuseppe Verdi, tumulato nella cripta della Casa di Riposo per Musicisti a lui dedicata, sita in piazza Buonarroti a Milano. Oppure Giuseppe Mazzini, sepolto nel cimitero di Staglieno a Genova.

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La lapide dedicata a Carla Fracci all’interno del Famedio al Cimitero Monumentale a Milano. Foto Ansa/Mourad Balti Touati

Nel ‘Pantheon’ i resti di sole 8 persone

Nel Famedio sono ospitati i resti di soli 8 personaggi (non quelli di Berlusconi). Al centro, in un sarcofago disegnato dallo stesso architetto del Famedio, Carlo Maciachini, riposa Alessandro Manzoni, il primo ad essere traslato nel ‘Pantheon’ nel 1883, 10 anni dopo la sua morte. Negli altri due sarcofagi presenti nella grande sala si trovano Carlo Cattaneo e Luca Beltrami. Mentre quattro colombari di fascia a lato ponente custodiscono i resti di Salvatore Quasimodo, Carlo Forlanini, Bruno Munari e Leo Valiani.

Fracci, unica donna a riposare nel Famedio

In un colombaro di fascia a lato levante, da novembre 2021, riposa Carla Fracci, prima donna ad essere accolta nel Famedio dopo 155 anni dall’inaugurazione del Cimitero Monumentale. Nella cripta del Famedio, cui si accede dai portici di ingresso al cimitero, s’incontrano i nomi di alcuni personaggi che godono tuttora di grande notorietà. Ovvero Aldo Aniasi, Guido Crepax, Dario Fo e Franca Rame, Ambrogio Fogar, Giorgio Gaber, Paolo Grassi, Enzo Jannacci, Duilio Loi, Alda Merini, Giovanni Raboni.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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