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Renzi, l’annuncio a Milano: “Mi candido alle Europee con ‘Il Centro'”

L'obiettivo della nuova lista sarà quello di prendere voti sia al Partito Democratico che a Forza Italia

L’ex segretario del PD e leader di Italia Viva, Matteo Renzi, ha annunciato una nuova lista con la quale si candiderà alle elezioni europee del 2024. Il “brand” si chiamerà “il Centro“, e Renzi rivolgerà “un appello a tutto il gruppo dirigente di Italia Viva a mettersi in gioco. Mi metto in gioco anch’io. Lo dico a Milano e mi candiderò al Parlamento europeo“. Addio per sempre, dunque, al Terzo Polo con Azione di Carlo Calenda. Un progetto già archiviato che non tornerà.

Renzi ha spiegato che “se mandiamo qualcuno al Parlamento quel qualcuno conta. La lista ‘Il Centro’ sarà decisiva all’interno del suo gruppo di appartenenza per dare le carte. Non importa prendere il 41%, basta molto meno e possiamo farlo“. Il nuovo progetto renziano è apparso nel corso di una conferenza stampa a Milano il 4 settembre.

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Matteo Renzi. Foto Ansa/Matteo Corner

Renzi, nuovo progetto

Ma l’ex premier ha messo subito le cose in chiaro: “L’obiettivo è strappare voti sia al Partito democratico che a Forza Italia“. Perché “uno di Forza Italia, uno che ha votato Berlusconi, può votare ‘Adolf Urss’ che vuole fare la guerra alle multinazionali? E uno del PD ancora di più: vota al centro o vota chi cancella il Jobs act?“. Se sono chiari gli avversari a cui prendere voti, quali saranno gli alleati? “Ci candideremo con il brand de Il Centro – ha affermato Renzi – non saremo soli. Chi saranno gli alleati? Lo vedremo solo vivendo…“.

Ma dove punta a collocarsi il Centro di Matteo Renzi? “Noi partiamo dalla nostra casa che è Renew Europe ha detto l’ex premier. “Io scommetto in una maggioranza che stia dal Ppe ai Socialisti senza Afd e i populisti di sinistra, senza Vox e vedremo che cosa faranno i Cinquestelle. Il nostro disegno è avere la stessa maggioranza. La maggioranza Ursula non ha alternative, non ci staremmo con la maggioranza Giorgia“. In caso di accordo Ppe-conservatori, “saremo contrari. I conservatori e Giorgia Meloni si stanno rimangiando tutto quello che hanno detto” ha aggiunto Renzi. “La maggioranza Giorgia non esiste, basta guardare a quello che è successo in Spagna“, ha aggiunto.

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Carlo Calenda. Foto Ansa/Matteo Bazzi

Lo spazio al centro

C’è uno spazio politico interessante, un pertugio in cui infilarsi” ha sottolineato ancora Matteo Renzi. “Ma soprattutto c’è bisogno di dare rappresentanza a un popolo che rischia di vedere svanire il sogno europeo. Tra 10 anni l’Europa rischia di segnare il passo. Se non ci si muove ora è finita. Dunque serve una proposta politica alternativa. L’Europa sta vivendo una situazione di incredibile crisi“. Citando l’adagio per cui “in geopolitica se non sei al tavolo sei nel menù” l’ex premier ha spiegato che questo “è drammaticamente vero nella stagione che stiamo vivendo: Sud Est, Cina, Brics, Sud America, straordinaria crescita almeno demografica dell’Africa. Stiamo con l’Ucraina, ma questo è un ulteriore elemento di caos, in cui l’Europa non sta dando una risposta, rischia di essere nel menù e non al tavolo. E lo stesso rischia l’Italia, nell’incapacità europea“. Sarà ora interessante capire la reazione di Carlo Calenda, che con Renzi lo scorso anno voleva fare il Terzo Polo e che ora si dice pentito di avere riposto fiducia nel fondatore di Italia Viva.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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