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Ucraina, pesanti bombardamenti russi nella notte su Zaporizhzhia

Avanza intanto, nel Sud del paese, la controffensiva di Kiev che punta in direzione della Crimea

Mentre in Ucraina e in Europa non si placano le polemiche sul discorso del Papa ai giovani cattolici russi in cui parla della “grande madre Russia“, gli invasori hanno bombardato per 91 volte Zaporizhzhia. È avvenuto nella notte fra il 28 e 29 agosto. Le truppe russe hanno preso di mira 30 insediamenti abitati, 49 edifici e diverse infrastrutture.

Lo ha riferito su Telegram il capo dell’amministrazione militare regionale Yuriy Malashko, come riporta Ukrinform. “Non ci sono vittime ma i danni sono tanti” ha dichiarato Malashko. Nel frattempo le truppe ucraine fanno progressi sul fronte meridionale. La controffensiva cominciata a giugno sta accelerando, sebbene le difese russe nelle zone occupate siano molto resistenti.

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Vigili del fuoco al lavoro all’indomani di un attacco missilistico a Zaporizhzhia. Foto Ansa/Epa

Controffensiva verso Melitopol

Le forze armate dell’Ucraina puntano al settore di Melitopol, secondo il portavoce dello Stato maggiore, Andriy Kovalev, citato da Rbc-Ucraina. “Le unità ucraine hanno avuto successo nella zona di Novodanilivka-Verbove e stanno consolidando le loro posizioni” ha dichiarato. Nel frattempo le truppe russe stanno cercando di attaccare nella regione di Donetsk, “ma senza successo“.

Da parte russa si afferma che la contraerea ha abbattuto 2 droni ucraini nella regione di Tula, a 180 chilometri da Mosca, ha reso noto il ministero della Difesa, citato da Ria Novosti. “Questa mattina è stato sventato un tentativo del regime di Kiev di effettuare un attacco terroristico con due velivoli senza pilota contro strutture nella Federazione Russa. I due droni sono stati distrutti dalle forze di difesa aerea sul territorio della regione di Tula“, scrive il ministero in una nota.

L’Ucraina contro papa Francesco

In queste ore non si placa la polemica molto forte tra l’Ucraina e il Vaticano. Kiev ha attaccato papa Francesco accusandolo di “propaganda imperialista“. In un discorso pronunciato il 25 agosto, in collegamento video con la Giornata della gioventù cattolica russa a San Pietroburgo, il Pontefice ha affermato che “Voi siete i figli della grande Russia: la grande Russia dei santi, dei re, la grande Russia di Pietro I, Caterina II, quell’impero grande, colto, di grande cultura e grande umanità. Non rinunciate mai a questa eredità. Voi siete eredi della grande Madre Russia, andate avanti con essa. E grazie, grazie per il vostro modo di essere, per il vostro modo di essere russi“.

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Fedeli a piazza San Pietro con una bandiera dell’Ucraina. Foto Ansa/Massimo Percossi

È davvero un peccato che le idee di una grande potenza russa, che in realtà sono la causa dell’aggressività cronica della Russia, consapevolmente o inconsapevolmente, escano dalle labbra del Papa ha scritto su Facebook il portavoce del ministero degli Affari esteri dell’Ucraina, Oleg Nikolenko. “A nostro avviso” ha detto ancora, il papa dovrebbeaprire gli occhi della gioventù russa sul corso distruttivo dell’attuale leadership russa“. “È con tale propaganda imperialista” e “la ‘necessità’ di salvare ‘la grande Madre Russia’ che il Cremlino giustifica l’assassinio di migliaia di uomini e donne ucraini. E la distruzione di centinaia di città e villaggi ucraini” ha aggiunto il portavoce.

La replica del Vaticano

Dalla Santa Sede è arrivata una risposta immediata alle critiche da parte ucraina. “Nelle parole di saluto rivolte a braccio ad alcuni giovani cattolici russi negli scorsi giorni, com’è chiaro dal contesto in cui le ha pronunciate, il Papa intendeva incoraggiare i giovani” ha detto direttore della Sala Stampa vaticana, Matteo Bruni. Un incoraggiamento “a conservare e promuovere quanto di positivo c’è nella grande eredità culturale e spirituale russa. E certo non esaltare logiche imperialistiche e personalità di governo, citate per indicare alcuni periodi storici di riferimento“.

 

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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