NewsPoliticaPrimo piano

Mattarella: “La Costituzione è nata per espellere l’odio”

In un discorso al Meeting di Rimini il presidente della Repubblica replica al generale Vannacci col quale il ministro Salvini aveva subito solidarizzato

Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha partecipato alla giornata finale, il 25 agosto, del Meeting dell’associazione cattolica Comunione e Liberazione a Rimini. Il Capo dello Stato ha ricevuto un lungo applauso da parte di migliaia di persone che lo hanno accolto nel grande Auditorium della Fiera.

Vorrei – ha detto il presidente Sergio Mattarellache ci interrogassimo. Su cosa si fonda la società umana; la realtà nella quale ciascuno di noi è inserito: è il carattere dello scontro? È inseguire soltanto il proprio accesso ai beni essenziali e di consumo? È l’ostilità verso il – proprio vicino, il proprio lontano? È la contrapposizione tra diversi? O è, addirittura, sul sentimento dell’odio, che si basa la convivenza tra le persone?

sergio mattarella rimini discorso
Il Presidente Sergio Mattarella al Meeting di Rimini. Foto Quirinale/Francesco Ammendola

Vannacci e il “diritto all’odio

Se avessimo risposto affermativamente anche soltanto a una di queste domande, con ogni probabilità il destino dell’umanità si sarebbe condannato da solo“. La parole di Sergio Mattarella sembrano riferirsi alle polemiche di questi giorni sul famigerato libro del generale Roberto Vannacci. Un alto graduato che il ministro della Difesa, Guido Crosetto ha rimosso dalla guida dell’Istituto geografico militare di Firenze. Rimozione arrivata dopo la divulgazione dei contenuti di un libro a firma del Vannacci apparso a molti di chiaro stampo razzista, sessista, omofobo e anti migranti. Un volume in cui il Vannacci ha rivendicato il suo “diritto all’odio“.

Mattarella e la Costituzione

Ma Sergio Mattarella ha rimesso le cose a posto. “Nell’Assemblea costituente, ha ricordato, opinioni diverse si sono incontrate in spirito di condivisione per affermare i valori della dignità, ed eguaglianza delle persone“. Così come i valori “della pace; della libertà. Ecco, come nasce la nostra Costituzione. Con l’amicizia come risorsa, a cui attingere, per superare insieme le barriere e gli ostacoli; per esprimere la nostra stessa umanità“.

La Costituzione dell’Italia nasce “per superare, per espellere l’odio come misura dei rapporti umani. Quell’odio che la civiltà umana ci chiede di sconfiggere nelle relazioni tra le persone, sanzionandone, severamente, i comportamenti. E creando, così, le basi delle regole della nostra convivenza“. “‘Homo homini lupus’, di Plauto, e il presunto ‘stato di natura’, di Thomas Hobbes, hanno, sempre, rappresentato ostacoli per la soluzione dei problemi dell’umanità” ha aggiunto Sergio Mattarella.

salvini vannacci lega
Matteo Salvini e il Roberto Vannacci. Foto Ansa

L’Italia non è come crede Vannacci

Non mancano, mai, i pretesti, per alimentare i contrasti. Siano la invocazione di contrapposizioni ideologiche; di caratteri etnici; di ingannevoli lotte di classe; o la pretesa di resuscitare anacronistici nazionalismi. Quanto avviene ai confini della nostra Europa, dopo l’invasione dell’Ucraina, da parte della Federazione Russa, ne dà drammatica, testimonianza“.

Le identità plurali, delle nostre comunità, sono il frutto del convergere delle identità di ciascuno di coloro che le abitano, le rinnovano, le vivificano (…) È il valore della nostra patria, del nostro, straordinario, popolotanto apprezzato e amato nel mondo frutto, nel succedersi della storia, dell’incontro di più etnie. Di consuetudini, esperienze, religioni. Di apporto di diversi idiomi per la nostra splendida lingua; e diretto a costruire il bene comune”, ha spiegato il capo dello Stato.

Pace e migrazioni

Non vogliamo rinunciare, oggi, alla speranza della pace in Europaha detto ancora Mattarella al Meeting di Rimini. “L’Europa, che conosciamo, è nata da un reciproco impegno di pace che i popoli e gli Stati si sono scambiati dopo l’abisso della seconda guerra mondiale. Su quella pace, sono stati edificati i nostri ordinamenti di libertà e democrazia. Su quella pace è cresciuta la civiltà degli europei. Non ci stancheremo di lavorare per fermare la guerra. È contro lo strumento della guerra che siamo impegnati nell’impedire una deriva di aggressioni del più forte contro il più debole. Per costruire una pace giusta“.

sergio mattarella meeting rimini
Mattarella, di spalle, con i ragazzi del Meeting di Rimini. Foto Quirinale

Sulle politiche migratorie, ha detto Mattarella, “occorre percorrere strade diverse. Se non se ne avverte il senso di fraternità umana, per una miglior sicurezza“. “Una pace giusta, non può dimenticare il dramma dei profughi. I fenomeni migratori si devono affrontare per quel che sono: movimenti globali che muri o barriere non cancellano” ha aggiunto il capo dello Stato. “Occorre un impegno, finalmente concreto e costante, dell’Unione europea” e “sostegno ai paesi di origine dei flussi migratori“.

Una politica di ingressi regolari

È necessario rendersi conto che soltanto ingressi regolari, sostenibili, ma in numero adeguatamente ampio, sono lo strumento per stroncare il crudele traffico di esseri umani“. “La prospettiva e la speranza di venire senza costi e sofferenze disumane indurrebbe ad attendere turni di autorizzazione legale“. “Inoltre – ha spiegato Mattarella riguardo ai migranti – ne verrebbe assicurato un inserimento lavorativo ordinato. Rimuovendo la presenza nascosta, incontrollabile, di chi vaga senza casa, senza lavoro e senza speranza. O di chi vive ammassato in centri di raccolta, sovente mal tollerati dalle comunità locali“.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

Pulsante per tornare all'inizio