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Dossieraggio, politici e vip nel mirino di “accessi illeciti a dati riservati”

Il ministro Crosetto come altre personalità pubbliche sarebbero rimaste vittime di un furto di informazioni per fini oscuri a opera di un finanziere

Emerge come un giallo, a seguito di una denuncia del ministro della Difesa, Guido Crosetto, una presunta attività di dossieraggio. Ovvero di raccolta abusiva di informazioni riservate, ai danni di politici italiani e personaggi celebri.

Quanti e chi, con precisione, siano le vittime del dossieraggio sembrano non saperlo ancora neppure i magistrati di Perugia, titolari dell’indagine. Al centro dell’attività di spionaggio ci sarebbe un finanziere distaccato alla procura nazionale antimafia nel gruppo di lavoro che si occupava dello sviluppo delle Sos: le Segnalazioni di operazioni bancarie sospette.

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Il ministro della Difesa Guido Crosetto. Foto Ansa/Giuseppe Lami

Dossieraggio, cosa sappiamo

Gli accertamenti della magistratura sono cominciati a seguito di una denuncia del ministro Crosetto e si sono poi estesi. Numerose le persone ascoltate, mentre sono una “rilevante quantità” i documenti che i pm di Perugia hanno esaminato. Il tutto al fine di chiarire rapidamente chi siano le persone di cui uomini dello Stato infedeli avrebbero carpito illegalmente informazioni riservate.

A proposito dell’attività di dossieraggio Guido Crosetto parla di “un tentativo di condizionare la composizione del nuovo Governo Meloni“. Un progetto che sarebbe almeno in parte “avvenuto attraverso l’acquisizione illecita e la diffusione strumentale di notizie false per attaccarmi” afferma il ministro della Difesa. “A parte la grave fuga di notizie, mentre l’indagine è ancora in corso, che rischia di inficiare il grande lavoro fatto prima dalla procura di Roma e ora da quella di Perugia – prosegue Crosetto – considero gravissimo che pezzi dello Stato possano aver lavorato deliberatamente per indebolire le istituzioni. E per perseguire interessi evidentemente opachi. Attendo fiducioso gli accertamenti della magistratura su questa torbida vicenda“.

Un caso giudiziario, quello del dossieraggio, che ha agitato il mondo della politica. Per Matteo Renzil’oscura vicenda che ruota attorno a una denuncia di Guido Crosetto è allucinante“. “Va fatta piena luce” ha sollecitato il presidente del gruppo Azione-Italia Viva e componente del Copasir, Enrico Borghi. Al ministro della Difesa è arrivata anche la solidarietà dei capogruppo di FdI alla Camera e al Senato, Tommaso Foti e Lucio Malan.

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Il procuratore di Perugia Raffaele Cantone. Foto Ansa/Gianluigi Basilietti

L’inchiesta sul dossieraggio

Tutto è cominciato nell’ottobre 2022, ha ricostruito la procura di Perugia in un comunicato. Ossia dopo una denuncia del ministro Crosetto a seguito della pubblicazione su alcuni giornali di notizie riservate circa la sua precedente attività professionale. Le indagini svolte in un primo momento dalla procura di Roma hanno portato a individuare quale autore di “alcuniaccessi a banche dati pubbliche – ritenuti da magistrati “presumibilmente non leciti” – un appartenente alla Guardia di finanza. Un graduato in forza al nucleo di polizia valutaria di Roma ma distaccato al gruppo Sos che si occupa delle operazioni finanziare sospette individuate dagli istituti di credito e quindi segnalate alla Banca d’Italia.

Una caso destinato ad allargarsi

Il procuratore di Perugia, Raffaele Cantone, ha sottolineato in una nota che il procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo Giovanni Melillo “aveva, già prima dell’avvio dell’indagini, provveduto a riorganizzare radicalmente” il servizio Sos. Il finanziere di cui si parla è ora sotto inchiesta per l’accesso abusivo al sistema informatico. Sentito dai magistrati, il militare ha rivendicato la piena correttezza del suo operato ma nel corso delle indagini sono emersi anche “ulteriori possibili accessi non leciti” riguardanti diverse altre persone oltre a Guido Crosetto. Una caso giudiziario, quello del dossieraggio, che sembra solo agli inizi.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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