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Clima, l’appello di Mattarella: “Non c’è più tempo da perdere, agire uniti subito”

Assieme a Croazia, Grecia, Malta, Portogallo e Slovenia il Quirinale afferma la necessità di politiche congiunte fra i paesi del Mediterraneo

Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, intensifica l’impegno del Quirinale per la lotta ai cambiamenti del clima. I drammatici effetti degli eventi meteo estremi – quali nubifragi e siccità – non possono più lasciare indifferenti i cittadini come le istituzioni.    

È questa la linea del capo dello Stato che il 3 agosto ha siglato un appello insieme ai Capi di Stato di Croazia, Grecia, Malta, Portogallo e Slovenia. Mattarella si è formalmente impegnato a sostenere iniziative di azione congiunta contro la crisi del clima. E ha chiamato in causa l’Unione europea, gli altri paesi del Mediterraneo e la comunità internazionale affinché mantengano questo tema in cima alla loro agenda politica.

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Sergio Mattarella. Foto Twitter @Quirinale

Mattarella cita l’ONU

Lo si legge in una nota del Quirinale che fa riferimento anche alla crisi climatica nelle aree del Mediterraneo e alla necessità di reagire subito da parte di tutti. “Come previsto, la crisi climatica è arrivata e ha raggiunto dimensioni esplosive” recita l’appello di Sergio Mattarella. Una crisi di tali dimensioni che “si parla ormai di ‘stato di emergenza climatica’“. “Il Segretario Generale delle Nazioni Unite alla fine di luglio ha definito la crisi attuale uno stato di ‘ebollizione globale’. I suoi effetti sono visibili soprattutto nella nostra regione, il Mediterraneo, che è gravemente colpita e a rischio immediato non soltanto di scarsità di acqua ed elettricità, ma anche di inondazioni, diffuse ondate di calore, incendi e desertificazione“. “I fenomeni naturali estremi stanno distruggendo l’ecosistema e minacciando la nostra vita quotidiana, il nostro stile di vita“.

Da tutto ciò ne consegue, secondo Mattarella e gli altri presidenti firmatari dell’appello, che “non c’è più tempo da perdere. Non c’è più tempo per scendere a compromessi per ragioni politiche o economiche. È imperativo agire e prendere iniziative urgenti ed efficaci. Tutti i paesi del Mediterraneo devono coordinarsi e reagire, impegnarsi in uno sforzo collettivo per arrestare e invertire gli effetti della crisi climatica“. “È dovere di tutti noi agire in questa direzione – si legge ancora nell’appello – e adottare politiche concrete volte a questo sforzo. Sensibilizzare l’opinione pubblica, educare e ispirare in tutti l’etica della responsabilità ambientale. Non solo per il presente, ma anche per il futuro dei nostri figli e delle generazioni che verranno“.

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Effetti dei nubifragi del 29 luglio 2023 in Alto Adige. Foto Twitter @LFVSuedtirol

Gli eventi estremi uccidono

I cambiamenti del clima si stanno verificando ormai a livello planetario. E portano a un aumento delle vittime di alluvioni e caldo estremo. I rischi per le persone crescono anche in Europa e si fa sempre più urgente una drastica diminuzione delle emissioni inquinanti nell’atmosfera, a cominciare dall’anidride carbonica. Non è un caso se il presidente Mattarella ha citato l’ONU. Proprio gli esperti di clima dell’Ipcc (Intergovernmental panel on climate change) – la struttura internazionale di climatologi delle Nazioni Unite, che ha sede a Ginevra – già lo scorso marzo avevano suonato un allarme. “Quasi la metà della popolazione mondiale vive in aree altamente vulnerabili ai cambiamenti climatici” affermavano gli studiosi. “Negli ultimi 10 anni il numero dei morti per siccità, nubifragi e uragani è stato 15 volte più alto” che in passato.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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